Hollywood: una stella per Crystal Gayle sulla “Walk of Fame”
Brenda Gayle Webb, meglio conosciuta come Crystal Gayle, è nata a Paintsville, Kentucky, il 9 gennaio di 58 anni fa. All’età di 4 anni la sua famiglia si trasferì a Wabash, nell’Indiana. Ispirata dalla carriera di sua sorella Loretta Lynn, decise di imparare a suonare la chitarra e iniziò a cantare nel gruppo musicale country del fratello. Fu Loretta, a conoscenza del fatto che esisteva una cantante di successo che si chiamava Brenda Lee, a suggerire alla sorella minore un nome d’arte che la potesse far distinguere e notare scegliendo per lei il nome di Crystal quando cominciò a incidere.
I generi musicali che hanno influenzato “trasversalmente” l’artista Crystal Gayle, ultima di 8 figli, durante la sua crescita professionale sono stati innumerevoli: country, pop, folk, rock’n roll, gospel e musical. Ciascuno di essi ha contribuito a farla divenire nel giro di un ventennio la strepitosa cantante ed intrattenitrice di gran classe che tutti conoscono oggi, con al suo attivo milioni di copie vendute. Crystal firmò il suo primo contratto discografico quando ancora frequentava la scuola: nel 1970 il suo singolo d’esordio, “I’ve Cried The Blue Right Out Of My Eyes”, scritto per lei da Loretta, arrivò nella Top 25 della classifica country nazionale. L’annuncio del suo primo album nel 1974 fu seguìto da una sfilza di singoli che scalarono rapidamente la classifica, tra cui “Wrong Road Again” (prima produzione di Allen Reynolds, che le porterà tanta soddisfazione negli anni a venire), che entrò nella Top Ten e “I’ll Get Over You”, che fu la sua prima numero uno.
Il suo quarto disco (“We Must Believe in Magic”, 1977) la consacrò come la prima artista femminile nella storia della musica country a raggiungere vendite per un milione di unità. Il singolo più famoso che trascinò le vendite dell’LP era il brano che ancora oggi è unanimemente riconosciuto come il segno distintivo dello stile e della bellezza di voce di Crystal Gayle, quella “Don’t It Make My Brown Eyes Blue” oggi conosciuta da Louisville (Kentucky) a Mosca, recentemente resa in una bellissima e molto apprezzabile versione da Billy Dean nel suo ultimo disco, “Billy Dean Sings Richard Leigh” (di cui avrò modo di parlare proprio nelle pagine di questo sito), che proiettarono Crystal nell’olimpo delle celebrita. Agli inizi degli anni ’80 la Gayle faceva spettacoli in ogni parte del mondo, dal Palladium di Londra agli scintillanti palchi di Las Vegas, dalla Finlandia alla Svezia. I suoi tour (innumerevoli ogni anno) la portarono dal Giappone all’Inghilterra, dal Canada all’Irlanda, dalla Germania alla Spagna, dalla Finlandia all’Olanda, dall’Australia all’Estremo Oriente. Lo status di Crystal Gayle era ormai assurto a quello di stella assoluta. Una parola – Crystal – che rimbalzava da un genere all’altro, da un oceano ad un altro. La CBS la volle per uno special tutto suo in prima serata, dopo il quale la HBO andava a “traino” mandando in onda suoi concerti che egualmente registravano picchi di audience mai visti. Una miriade di ulteriori apparizioni televisive (partecipò a “On The Road To China” con Bob Hope, condusse gli “American Music Awards” e gli “Academy of Country Music Awards”), consolidarono la sua notorietà.
Ai successi di vendita corrispose ovviamente una valanga di premi: “Top New Female Vocalist” (miglior nuova cantante femminile) nel 1975 e “Top Female Vocalist” per tre volte (’76,’77 e ’79) per la ACM; eletta dalla CMA ”Female Vocalist of the Year” (cantante femminile dell’anno) per due anni consecutivi (1977 e 1978), un Grammy come “Best Female Vocal Performance” (migliore esecuzione vocale femminile) proprio per “Don’t It Make My Brown Eyes Blue” che in tutti questi anni Crystal non si è mai stancata di cantare; quattro American Music Award come “Favourite Female Country Music Artist” e una miriade di riconoscimenti “minori”, non ultimo il suo ingresso nella Kentucky Music Hall of Fame avvenuta l’anno scorso.
I suoi più recenti progetti, “Crystal Gayle Sings The Heart & Soul of Hoagy Carmichael” e “All My Tomorrows” permettono a Crystal di esplorare e reinterpretare grandi classici americani di successo. Canzoni quali “Stardust”, “Skylark”, “Cry Me a River”, “Sentimental Journey”, “It Had to Be You” e “Smile” raggiungono in questi lavori l’altezza che i loro autori devono aver sognato quando la sua ancora stupenda voce ne diffonde le note.
La prossima tappa della eccezionale carriera di questa straordinaria artista è segnata per il prossimo 2 ottobre, al 1515 di Vine Street, vicino Sunset Boulevard, alle 1130 (ora della costa occidentale degli Stati Uniti), quando Crystal Gayle sarà insignita di una stella sulla Hollywood Walk of Fame di Los Angeles. La 2.390esima stella per essere precisi, che sarà posta proprio accanto a quella della sorella Loretta. Conduttrice d’eccezione dell’evento sarà Tanya Tucker.
Hey mate, greetings from Iceland !