Addio ad Earl “three-finger banjo picking” Scruggs!
Aveva reso popolare e perfezionato al massimo il cosiddetto “three-finger banjo picking”, vale a dire la tecnica di pizzicare con tre dite le corde di quello strumento in un vorticoso movimento davvero di difficile esecuzione ma di resa così musicalmente entusiasmante. Senza dimenticare che aveva fatto parte nientemeno che della band di Bill Monroe (il padre del bluegrass) prima e del duo Flatt & Scruggs dopo, rappresentando il momento della nascita di un movimento bluegrass che di lì al ventesimo secolo sarebbe andato a crescere inarrestabile.
Earl Eugene Scruggs, probabilmente il suonatore di banjo, ci ha lasciati ieri all’età di 88 anni, morto per cause naturali in un ospedale di Nashville. Era nato a Flint Hill, in Nord Carolina, il 6 gennaio 1924. A 21 anni si era unito ai Blue Grass Boys, la band di Bill Monroe, ma tre anni più tardi insieme a Lester Flatt (ex degli stessi Blue Grass Boys, venuto a mancare nel 1979) aveva fondato un duo dal nome Foggy Mountain Boys. Più tardi questo duo sarebbe stato conosciuto con il nome di Flatt & Scruggs e avrebbe suonato fino al 1969, anno del loro scioglimento artistico dovuto a contrastanti idee su come interpretare il loro bluegrass (rimanere più fedeli alla tradizione, come voleva Flatt, o dare più spazio alla sperimentazione come auspicato da Scruggs) . Uno dei loro più famosi successi risulterà essere “The Ballad of Jed Clampett”. Nel 1969, l’anno della rottura, vinsero un Grammy per la versione strumentale di “Foggy Mountain Breakdown” di Scruggs e quello stesso anno Scruggs fondò gli Earl Scruggs Revue, al cui internò diede spazio ai suoi figli. Nel 1985 Flatt & Scruggs furono eletti membri della Country Music Hall of Fame.
Scruggs continuò a incidere dischi e a suonare per il resto della sua esistenza. Vinse un secondo Grammy nel 2001 per “Foggy Mountain Breakdown”. Nel brano Steve Martin esegue un assolo con un secondo banjo. Mentre Vince Gill ed Albert Lee lo eseguono alla chitarra elettrica, Paul Shaffer al pianoforte, Leon Russell all’organo e Marty Stuart al mandolino. A partire da quell’anno Scruggs si esibì di rado dal vivo, soprattutto a causa delle sue fragili condizioni di salute. Nel 1996 ebbe un attacco di cuore durante la degenza post-operatoria per un intervento di sostituzione di un femore. Era stato ricoverato anche l’anno scorso, dopo un paio di apparizioni tra il 2010 ed il 2011 con i suoi figli, e le sue condizioni apparivano buone.
Nel 2001 aveva realizzato il cd “Earl Scruggs and Friends”, il suo primo album dopo un decennio di silenzio discografico: in 12 brani ha collaborato con un impressionante stuolo di musicisti/cantanti suoi ammiratori, da Elton John a Dwight Yoakam, da Travis Tritt a Sting, da Melissa Etheridge a Vince Gill, da John Fogerty a Don Henley, da Johnny Cash allo stesso Steve Martin.
Una stella sulla Hollywood Walk of Fame di Los Angeles lo ricorda imperituramente dal 13 febbraio 2003. Lascia i suoi due figli, Randy e Gary (la moglie Louise era scomparsa sei anni fa).
Riposa in pace, Mr. Scruggs!
M.A.
(Foto: AP e Getty Images)