Lady A in armonia dopo due anni “davvero difficili”

Posted by CountryStateLine on 6th ottobre 2011 in Home (News)

Dalla primavera del 2008, quando fu pubblicato il loro primo omonimo album, per i Lady Antebellum la strada è stata sempre più in salita. Con una lunga lista di premi e candidature tra Academy of Country Music, Country Music Association e premi Grammy, oltre ad una bella manciata di brani numero uno nel loro carniere, potrebbe essere sembrato che tutto sia sempre stato facile per i Lady A. In una recente intervista alla AP, il trio vincitore di un premio Grammy ha rivelato che invece non è stato sempre così.
 «I primi due anni sono stati davvero duri» ha confessato Charles Kelley «mentre gli ultimi due sono stati molto più facili.»
 «Ci è voluto tempo per imparare a comunicare tra di noi nel modo migliore e per capire cosa ognuno avesse da dire» ha aggiunto Hillary Scott «In effetti – e non mi vergogno a dirlo – abbiamo un paio di volte avuto bisogno di qualcuno che si interponesse fra noi per trovare una mediazione.»
Lavorare in un gruppo così dinamico non è sempre la cosa più facile di questo mondo e quindi Lady A ha voluto ingaggiare un professionista per aiutarli.
 «Penso onestamente che sia un modo molto intelligente per risolvere i problemi» ha detto Scott «Avevamo bisogno non tanto di un terapista quanto di uno specialista in comunicazione … Abbiamo ipotizzato come poter appianare le discussioni e comporre i contrasti, ma sempre discutendo rispettosamente. Perché noi ci troviamo d’accordo su tante cose – sulla maggior parte – ma sulle cose su cui siamo in disaccordo, è su quelle che dovevamo lavorare. Col tempo ed un paio di riunioni con quel mediatore siamo riusciti a venirne a capo.»
I fan saranno felici di sapere che dopo aver risolto i problemi legati ai loro rapporti interni, Lady A sono più forti che mai. Dave Haywood crede che questo traspare nel loro ultimo album “Own The Night”.
 «Penso che come gruppo non siamo mai stati così vicini come adesso» ha detto Haywood «E penso che venga fuori nel nostro modo di scrivere. E’ come se sapessi cosa direbbe Hillary per sentirsi più a suo agio e so in cosa posso “buttarmi”, e viceversa. E credo che noi si lavori benissimo in queste circostanze. In questo modo le nostre canzoni speriamo abbiano una sensazione genuina perché sentiamo di averle scritte da una prospettiva molto personale.»

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