Addio a Dan Seals
Ho deciso di dedicare spazio su CountryStateLine alla scomparsa passata un po’ (troppo) in sordina di Dan Seals, avvenuta lo scorso 25 marzo nella casa della figlia Holly a Nashville, Tennessee, in seguito alle complicanze di un linfoma che lo affliggeva da qualche anno ed in seguito al quale si era da tempo sottoposto a radioterapia, che però nulla ha potuto.
Certo non una star in senso stretto: pochi avranno letto di lui o di recensioni di suoi dischi su giornali e riviste, raramente lo avrete visto calcare i palcoscenici delle premiazioni country ma Dan Seals merita a pieno titolo di essere ricordato quale artista completo versatile e assai dotato (per la cronaca, oltre a scrivere e cantare, sapeva suonare ogni tipo di chitarra acustica, il basso e il sassofono).
Nato 61 anni fa a McCamey, in Texas, era un componente di quella che probabilmente può essere considerata la famiglia di successo per antonomasia nella storia della musica popolare americana (non solo country). Oltre a Dan infatti altri spesso celebrati membri sono il fratello Jim (del duo Seals & Croft), il fratello Eddie (del duo Eddie & Joe), Chuck (che scrisse la famosa “Crazy Arms”), nonché i cugini Johnny Duncan, Troy (uno dei più talentuosi autori di Nashville) e Brady (ricordate i Little Texas?).
Dan aveva cominciato a suonare il contrabbasso a 4 anni nella band del padre E.W. “Waylon” Seals, e per farlo, non essendo sufficientemente alto, montava su una cassetta di frutta. In quella stessa band il fratello Jim diventò campione di violino dello stato del Texas all’età di 9 anni.
Nel 1965 Dan mosse verso Nashville per registrare un disco con John Ford Coley e Shane Keister. Incisero alcune canzoni negli studi della RCA con nel cuore il sogno di diventare un gruppo famoso, del quale avevano già deciso il nome: the Shimmerers (in inglese: coloro i quali brillano) ma ebbero la sfortuna di perdere il loro produttore per un attacco di cuore proprio mentre erano in corso le trattative con la casa discografica e il tutto rimase in sospeso. Nel 1967 cambiarono quindi il loro nome in Southwest F.O.B. .
uccessivo punto di svolta per la carriera di Dan Seals fu l’incontro con il produttore discografico Kyle Lehning. Con il suo aiuto Dan registrò e presentò alla Atlantic Records un demo di “I’d Really Love to See You Tonight” scritta da Parker McGee: a loro non piacque. La porta accanto a quella della Atlantic Records era quella della Big Tree Records, dove al contrario rimasero impressionati dal pezzo e misero sotto contratto sia Dan che Parker facendo loro incidere il singolo che in poche settimane balso al 3° posto della classifica e vendette più di 2 milioni di copie, generando un mercato extra americano. La cosa paradossale è che “I’d Really Love to See You Tonight” fu prodotto per il mercato inglese dalla Atlantic, proprio l’etichetta che aveva rifiutato il demo iniziale! Un altro singolo di successo seguì a breve, “Nights Are Forever Without You”, che si piazzò nella Top 10 mentre l’album che conteneva il brano entrò nei Top 20 della classifica pop toccando le 500mila copie vendute. Nel 1976 Dan scrisse poi il tema musicale del film “Joe Panther”, con Riccardo Montalban e Brian Keith. In questo florido periodo autorale altre hit del duo England Dan & John Ford Coley furono poi “It’s sad To Belong” (1977), “Gone Too Far”, “We’ll Never Have To Say Goodbye Again” e “You Can’t Dance” (1978). Il 1979 fu l’ultimo anno di vita del duo: il primo singolo dell’anno, “Love Is The Answer”, si piazzò al 1° posto della classifica Adult Contemporary e fu seguito da “What Can I Do With This Broken Heart”. Nel 1980 Dan si separò artisticamente e sempre sotto l’egida del suo fidato Kyle Lehning andò a firmare il suo primo contratto discografico come “solo act” con la Atlantic Records usando il nome England Dan: fu una scelta “obbligata” in quanto (ancora un paradosso) la Atlantic pochi mesi prima aveva acquisito la Big Tree Records! Dopo un singolo di lusinghiero riscontro, “Late at Night”, nel 1981 arrivò il suo trasferimento alla MCA. Altri singolo di successo, “Part of Me, Part of You” prima di registrare nello stesso anno un brano per la colonna sonora di un altro film, “Il Pollo Si Mangia Con Le Mani” (Carbon Copy), con Denzel Washington e George Segal.
Pochi mesi dopo, alcuni problemi finanziari dovuti principalmente ad una cattiva amministrazione dei suoi beni, lo portarono alla bancarotta tanto che Dan per un paio d’anni dormì letteralmente dove capitava. L’ufficio delle tasse gli portò via tutto ma la sua tempra era forte e resistette al peggio. Nel 1983 la Liberty Records gli offrì un contratto discografico e questo segnò la rinascita di Dan Seals anche come artista: quell’anno Dan entrò per ben tre volte nella classifica country con “Everybody’s Dream Girl”, “After You” e “You Really Go For The Heart”. Ora la sua abilità nello scrivere era ancora più evidente: sono tutte del 1984 “God Must Be A Cowboy” (Top 10), “(You Bring Out) The Wild Side Of Me” (Top 9) e “My Baby’s Got Good Timing” (Top3). [Una nota curiosa: "God Must Be A Cowboy" fu un grandissimo successo in India, dove per motivi religiosi il titolo fu modificato in "God Must Be A Cow, Boy!")!]
Il successivo spartiacque nella carriera di Dan è il 1985, che iniziò con la top 10 hit “My Old Yellow Car” e proseguì a breve distanza con il duetto tra lui e Marie Osmond in “Meet Me In Montana” che raggiunse il primo posto in classifica! La prima posizione non era più un sogno finalmente, e Dan bissò addirittura nel 1986 con il singolo “Bop” (che poi entrò anche nella classifica pop top 50 e divenne la maggior crossover hit da tre anni a quella parte) e nel 1987 con il suo successivo album, “Won’t Be Blue Anymore”, forse il suo più bello e completo musicalmente, che pochi mesi dopo l’uscita superava le 500mila copie vendute (gold album). Ma il 1986 fu forse l’anno migliore per un altro motivo: i CMA Awards. “Bop” fu eletta singolo dell’anno e “Meet Me In Montana” vinse il premio come duetto dell’anno, senza contare la nomination quale artista emergente. Finalmente Dan Seals raccoglieva i frutti di tanti sacrifici. Nei mesi a seguire furono ben sette i singoli incisi che guadagnarono la prima posizione in classifica: “Everything That Glitters (Is Not Gold)”, “You Still Move Me”, “I Will Be There”, “Three Time Loser”, “One Friend”, “Addicted” di Cheryl Wheeler (con cui si guadagnò anche una nomination ai Grammy) e “Big Wheels In The Moonlight”. Nel 1987 il successo lo portò in Inghilterra, star del Peterborough Country Festival.
L’inizio degli anni ’90 è l’inizio del primo grande cambiamento nel mondo della musica country. Gli stili, le personalità dirompenti e gli appeal di artisti come Garth Brooks, Alan Jackson e Brooks&Dunn determinarono quel punto di rottura col passato cui personaggi come Dan Seals non poterono o non vollero abituarsi. Il mercato fu attratto dalle nuove onde, la case discografiche dovettero fare i conti con la domanda e i bilanci in rosso. Nonostante riuscì ad entrare in classifica più volte con nuovi brani come “They Rage On”, “Love On Arrival” e “Good Times” (entrambi questi ultimi numeri uno nel 1990) la parabola di popolarità di Dan Seals aveva iniziato la fase discendente. Nel 1991, dopo aver piazzato solo al 60° posto l’ultimo singolo con la Capitol, “Water Under The Bridge”, passò alla Warner Records. Il suo primo album per la etichetta, “Walking The Wire”, fu praticamente un insuccesso commerciale benché meritasse miglior fortuna. L’ultimo è datato 1994 e fu “Fired Up”. Trasferitosi alla Intersound Records firmò due album, “In A Quiet Room” (1995) e “In A Quiet Room II”(1998), due album contenenti versioni riarrangiate acusticamente dei suoi vecchi successi. Il suo ultimo album in studio risale al 2002, quando incise “Make It Home”. Nel periodo che seguì Dan fu troppo impegnato a seguire la terapia di riabilitazione necessaria per la cura del suo tumore, che nel frattempo si era rivelato maligno, per poter degnamente impegnarsi in sala d’incisione o a suonare dal vivo. Quando riusciva ad andarci, Dan lo si poteva trovare a pescare sul lago Hendersonville a Nashville, vicino a dove abitava: era un’altra delle sue passioni, oltre alla musica.
Su quello che era il suo sito ufficiale, http://www.sealsandseals.com/, rimane una sua foto e poche righe, significative, che recitano: «Dan Seals è scomparso il 25 marzo 2009 al termine di una coraggiosa lotta contro un linfoma cellulare. Lascia migliaia di fan, innumerevoli amici ed una famiglia affettuosa. Ha amato una carriera musicale che ha attraversato quattro decenni ed incluso dischi di successi sia come membro del duo pop England Dan & John Ford Coley che come artista country solista. Nel 1986 egli vince il premio della Country Music Association per “Bop” e “Meet Me In Montana”. Sarà per sempre ricordato per il suo sorriso cortese, il suo modo informale di comportarsi, la sua fede incrollabile e la sua infinita generosità.»
Mi unisco anche io a queste parole e penso che sia bello che la musica di un artista come Dan Seals viva in eterno dopo di lui. God bless country.
Nel 1969 Dan e John Ford Coley si divisero dalla band e si trasferirono in California per tentare di ottenere là un contratto discografico. Ma il successo non arrise loro e il ritorno a Nashville fu piuttosto repentino. Qui conobbero Louis Shelton, un amico di Seals & Croft, il quale persuase Herb Alpert della A&M di mettere sotto contratto il duo “England Dan & John Ford Coley” dicendogli che gli sarebbe piaciuto produrli. Un solo singolo, “New Jersey”, entrò però e solo per un breve periodo di tempo nelle classifiche pop nel 1971. “Simone”, tratto dal loro secondo disco “Fables”, divenne invece no.1 in Giappone. Dan e John lasciarono la A&M e tornarono a scrivere canzoni e ad esibirsi in bar e club.
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