Dunque poche novità sotto il sole dei premi assegnati agli ACM Awards 2012 lo scorso 1 aprile. L’Intrattenitrice dell’anno è ancora una volta (per la seconda volta consecutiva) Taylor Swift (foto Getty Images a lato). Nutrivo pochi dubbi a riguardo. Questo in fondo è il premio degli artisti che hanno la base di fan più larga (poiché il voto dei discografici si combina online con il loro) e riflette sempre l’andamento dei tour dal vivo, dove Taylor ha davvero pochi rivali. Forse al momento solo Brad Paisley e Jason Aldean hanno le carte in regola per batterla (non credo Blake Shelton, nonostante il successo del programma americano “The Voice” e la sua crescente popolarità), a patto che entro il prossimo anno riescano a girare il mondo quanto ha girato lei nell’anno passato. Ma temo che ogni volta che gli “esperti” le assegneranno una nomination, Taylor Swift si porterà sempre a casa il premio.
Il premio alla Migliore Vocalista Femminile è andato a Miranda Lambert. E per lei sono tre di seguito. Un gran bel risultato. Il mio cuore avrebbe preferito Martina McBride: per lei gli ultimi premi vinti in questa categoria risalgono alla doppietta consecutiva 2001-2002 e l’ultima nomination l’aveva avuta quattro anni fa. L’occasione era propizia ma evidentemente la storia di quelle due vittorie, delle altre 9 nomination in 11 edizioni e gli ottimi riscontri avuti con “I’m Gonna Love You Through It”, il secondo singolo tratto dal suo ultimo album “Eleven”, non sono stati elementi sufficienti per la giuria. Il cuore conta poco, i numeri parlavano chiaro: Miranda e Taylor Swift erano le vere due contendenti al titolo, anche perché la Underwood poco davvero aveva fatto nel 2011 per poter sperare di essere accreditata alla pari. Ben diverso potrebbe essere l’anno prossimo se le vendite del suo nuovo disco in uscita il 1° maggio dovessero andare bene.
D’altronde se è vero che sono la coppia del momento, ad ogni premio vinto da Miranda deve corrispondere un premio vinto da Blake Shelton. Non poteva essere che lui quindi a vincere il premio come vocalista maschile dell’anno. Tutti i nominati della categoria (con Shelton c’erano Jason Aldean, Kenny Chesney, Brad Paisley e Chris Young) nel corso del 2011 hanno messo a segno da due a tre singoli numeri uno e realizzato vendite da record con i loro album. Peccato per Brad Paisley, che ha visto sfumare la chance di vincere il premio per la sesta volta consecutiva. Poche possibilità erano date in partenza per Young, nonostante la sua forte voce country ed una stringa di 5 numeri uno messi a segno in classifica (cosa che nemmeno Garth Brooks e Alan Jackson sono mai riusciti a fare). Shelton ha portato via il riconoscimento della ACM per la prima volta (mentre per la CMA l’ha vinto nelle ultime due edizioni) e direi che questo è l’anno che gli ha dato le maggiori soddisfazioni.
Miglior Duo Vocale dell’Anno è risultato Thompson Square (foto a sinistra). E non poteva essere diversamente, con i contendenti che si sono ritrovati: troppo presto per Love & Theft, al momento in radio solo con un singolo; Montgomery Gentry non hanno mai vinto in questa categoria con l’Academy of Country Music e sono tornati al successo con un singolo solo dopo quasi 2 anni di assenza (benché siano stati in grado di fare un tour e in radio le loro canzoni non manchino mai); Sugarland hanno avuto i loro problemi con l’incidente all’Indiana State Fair; Steel Magnolia, il duo più promettente del 2011, si sono dovuti dare uno stop a causa del ricovero di Joshua Scott Jones in un centro di recupero per drogati a fine settembre 2011. Chi altri poteva vincere?
Il gruppo più agguerrito ed equilibrato era quello che lottava per il Miglior Gruppo Vocale dell’Anno. Vincitori il gruppo Lady Antebellum (foto a destra), che lo aveva dominato anche per le precedenti due edizioni dopo un periodo di dominio dei Rascal Flatts che lo avevano vinto per ben cinque volte. Ma attenzione a Zac Brown Band e The Band Perry, due gruppi con tutte le carte in regola, mentre ad Eli Young Band rimane la consolazione di avere avuto il singolo più trasmesso dalle radio nel 2001, “Crazy Girl”.
Miranda Lambert si è portata a casa anche il premio per Album dell’Anno per “Four The Record”. Il gruppo in lizza per questo premio ha rappresentato una sorta di cambio ideale della guardia, con Eric Church e Jason Aldean a guidare il nuovo che avanza, vale a dire un sempre più marcato country rock. Lambert, Chesney e Lady Antebellum avevano già tutti in passato ottenuto altre candidature per questa categoria mentre i precedenti due album di Miranda e “Need You Now” dei Lady Antebellum si erano guadagnati già il trofeo.
A differenza di quanto avevo pronosticato, il premio per il Disco Singolo dell’Anno non è andato a “Tomorrow” di Chris Young (una delle cinque sue numero uno consecutive) bensì a “Don’t You Wanna Stay” di Jason Aldean e Kelly Clarkson (qui a sinistra, fotografati mentre ritirano il premio), che si sono aggiudicati anche il Vocal Event Of The Year. Sono stati sconfitti “Crazy Girl” di Eli Young Band – come detto il singolo più trasmesso dalle radio nel 2011 – e “You and Tequila” che ha quasi raggiunto lo stesso risultato.
Eli Young Band hanno però giustamente ottenuto il premio per la Canzone dell’Anno, sconfiggendo “You and Tequila” di Kenny Chesney e Grace Potter, “Threaten Me With Heaven” di Vince Gill, “Just a Kiss” di Lady Antebellum e “Home” di Dierks Bentley.
Nessun candidato per il premio Video dell’Anno era più ideale di “Red Solo Cup” di Toby Keith, che infatti ha vinto (anche se il video di Swift “Mean” era un avversario molto ostico) confermando quanto lasciato intravedere nel corso del 2011: una canzone il cui successo è derivato proprio dal suo video, che come un virus ha iniziato a girare vorticosamente su YouTube ed è diventato quasi un fenomeno culturale. Meritato.
Tra i premi più ambiti, chiudiamo con quello al Nuovo Artista dell’Anno, andato a Scotty McCreery (foto Getty Images a destra), che ha dimostrato di avere le carte in regola per sfondare e che, grazie alla sua esposizione mediatica durante la trasmissione “American Idol”, ha dimostrato di avere alle spalle un numero di fan già sufficiente per spaventare le più giovani star al momento in cima alle preferenze. Gli sconfitti sono stati Brantley Gilbert, che avrebbe sicuramente vinto se il premio in questione fosse assegnato da appartenenti all’industria discografica anziché – fondamentalmente – dai fan, e Hunter Hayes che è giovanissimo e avrà migliori chance l’anno prossimo.
LO SHOW
Per quanto riguarda lo show trasmesso dalla CBS, caliamo prima di tutto un velo pietoso sulla esibizione di Ashton Kutcher chiamato (chissà da chi, chissà perché) a cantare una canzone di George “The King” Strait, “I Cross My Heart”, scimmiottandolo in maniera vergognosa. L’edizione si è aperta con una splendida Carrie Underwood che è entrata sul palco in un bellissimo (e cortissimo! Vedere la foto…) vestito color magenta che faceva da contraltare al bianco con cui erano vestiti i membri della sua band. Carrie ha cantato – con qualche imprecisione – il suo ultimo singolo (poco) country e (molto) pop, “Good Girl”, mentre su una serie di schermi giganti dietro di lei danzava un gruppo di ballerine, la cui figura era proiettata con un gioco di luci.
A seguire l’ingresso dei due conduttori, Reba McEntire e Blake Shelton, che hanno divertito per tutta la serata con le loro battute e le loro punzecchiature reciproche. «Benvenuti alla festa dell’anno della country music!» ha detto Blake entrando con Reba. «Bene, Blake tu hai fatto festa la scorsa notte?» ha chiesto Reba. «Non ricordo… Ho bevuto due bicchieri di troppo rispetto al mio limite, e quattro meno del limite di Randy Travis!» (un sarcastico riferimento alla vicenda di cui ho parlato anche su CountryStateLine – vedi). D’accordo, le battute fanno parte del programma e sono studiate a tavolino ma – come le barzellette – se non sono dette nella maniera migliore, con il giusto tono e nei giusti tempi, non fanno ridere nessuno. Cosa che invece non è successa alla coppia, che è riuscita a mantenere sempre alto il tono e la verve della diretta. In uno dei più divertenti siparietti tra di loro, Reba ha fatto notare a Blake, così giovane, come fino a pochi anni fa non fosse propriamente uno famoso e che non ci sia traccia di un suo “passato” recente negli annali della country music. Blake allora ha risposto che lui di Reba non ha mai avuto modo di conoscere nulla dei suoi primi lavori discografici fino a quando a casa non hanno installato il canale History Channel. Oppure quando Blake, dopo aver visto il gruppo dei Kiss tra il pubblico, ha detto: «Ehi sapete che ci mettono quattro ore a truccarsi per apparire così come li vedete?» E poi, guardando insistentemente Reba, ha aggiunto: «Riuscite ad immaginare qualcun altro la cui seduta di trucco abbia la stessa durata?» Il pubblico si è molto divertito.
Le prime esibizioni hanno visto Chris Young cimentarsi sul palco dell’MGM Grand Garden Arena nella la sua up-tempo “Save Water, Drink Beer” e Zac Brown Band entusiasmare un folto gruppo di fan all’esterno del Mandala Bay Casino (dove si è svolta una parte della diretta, condotta dagli Sugarland) con “Keep Me in Mind”. Tornati in interni, è stata la volta di “Postcard From Paris” dei The Band Perry (foto a destra) con una scatenata Kimberly Perry protagonista di uno show da vera star. Una presenza scenica che non è da tutti, e soprattutto non si insegna. Il premio per la Canzone dell’Anno è stato consegnato ad una emozionatissima Eli Young Band per la loro “Crazy Girl” da parte degli autori Lee Brice e Liz Rose. Il cantante Mike Eli è apparso sinceramente scioccato per la vittoria dicendo di avere sognato questo momento per tutta la vita.
Se è parso che quest’anno ci fossero più esibizioni dal vivo, è perché è stato proprio così. Per far ciò, un paio di premiazioni sono state eliminate dal programma della diretta televisiva, vale a dire il premio per il Duo Vocale dell’Anno e quello per il Video dell’Anno.
Quando Miranda Lambert ha ritirato il premio per l’Album dell’Anno ha detto «I miei album sono come bambini. E’ quello che mi da il motivo per alzarmi alla mattina». Più tardi nel corso della serata, Miranda ha reso una delle migliori performance di questa edizione degli ACM Awards cantando “Over You” che il marito Blake Shelton ha definito “la canzone più importante e personale della nostra vita insieme”. Mica bruscolini. Cinta da un bellissimo vestito nero, l’intensa esecuzione di questa canzone che parla di perdite e di dolori da parte della Lambert ha dimostrato ancora una volta come questa cantante non abbia davvero bisogno di fuochi d’artificio né di altri fronzoli per attirare l’attenzione sulla sue straordinarie capacità vocali.
Un altro grande momento è stato l’ingresso su palco dell’MGM Grand , in vestito e trucco di scena completi, dei già citati Kiss, che hanno premiato i Lady Antebellum come Gruppo Vocale dell’Anno. Forse in onore di questo storico gruppo rock degli anni ‘70 la successiva esibizione da parte di Lady A di “Dancin’ Away With My Heart” si è svolta in una avvolgente cortina fumogena. E’ stato poi il turno di Eric Church (foto a destra) con “Springsteen” mentre le telecamere inquadravano Keith Urban e Nicole Kidman in platea che cantavano con il pubblico. A proposito, ma Church ci va anche a letto con quegli occhiali da sole?
Brad Paisley con la sua “Camouflage” ha conquistato il pubblico con gusto, mettendo in mostra il suo tradizionale tocco veloce di chitarra. Brad è poi riapparso più tardi nella serata per suonarla accompagnando Zac Brown’s Band in “Whiskey’s Gone” vestito con un berretto simile al copricapo di Zac (i due nella foto più sotto).
Jason Aldean, che con Kelly Clarkson e Michael Knox ha vinto il premio per il Disco Singolo dell’Anno, ha detto che l’intuizione di registrare questa canzone è stata giusta. «Ho pensato subito che per essa ci volesse una voce femminile e Kelly è stato il primo nome a venirmi in mente». Reba McEntire ha reso omaggio allo scomparso Earl Scruggs prima che Steve Martin (si, l’attore)salisse sul palco per suonare “Banjo”, il nuovo singolo dell’ultimo disco di Rascal Flatts. Martin è apparso però un po’ in disparte, defilato in secondo piano.
Blake Shelton ha poi presentato “Red Solo Cup” di Toby Keith definendolo come “il più grande successo a sorpresa da quando Osama Bin Laden ha detto Ma Chi è Toby Keith??” e Keith ha cantato la sua hit passeggiando tra il pubblico in giro per l’arena tenendo per le mani (sia l’uno che gli altri) un bicchiere rosso. Tim McGraw e Kenny Chesney (una spettacolare infilata di ben NOVE candidature agli ACM Awards di quest’anno per Kenny!) hanno fatto una splendida figura insieme in “Feel Like a Rockstar”, che è stato rilasciato alle radio proprio durante la diretta dello show. Sospetto che il loro “Brothers of the Sun Tour” questa estate avrà un grande successo.
Un’altra eccellente esibizione è arrivata da Dierks Bentley, che è stato presentato da un video di Bono: «La sua musica mi raggiunge fin nella mia cucina a Dublino» ha detto la leggendaria rockstar prima che Bentley cantasse una versione molto da “arena” di “Home” che tutti hanno cantato con lui e che non avrebbe sfigurato ad un concerto degli U2.
Sinceramente l’esibizione di Martina McBride e Pat Monahan in “Marry Me” (foto a sinistra) non l’ho capita: i due hanno cantato mentre dietro di loro su di un palchetto un trio di (presumibili) attori composto da un reverendo e una coppia di sposi nell’atto di unirsi in matrimonio si frapponevano al cantato con le loro parole, facendo un mix assolutamente fastidioso e incomprensibile con un mix audio per di più assolutamente sballato.
Al momento della consegna del premio come Migliore Vocalista Maschile, Blake Shelton ha detto: «Non mi aspettavo che mi arrivasse! Pensavo sarebbe andato alla canzone di Dierks (Bentley). E’ stata una strada lunga e difficile, e ne abbiamo ancora tanta da percorrere!».
Altre esibizioni della serata: “For You” di Keith Urban dal film “Act of Valor”, “Drink On It” di Blake Shelton. Little Big Town hanno fatto un mix tra “Here’s Hope” di Hunter Hayes e “Imagine” di John Lennon con un coro di bambini per sensibilizzare il pubblico ad una raccolta fondi per il Terzo Mondo denominata “Child Hunger Ends Here” (letteralmente: la fame dei bambini finisce qui). Jason Aldean poi ha cantato “Fly Over States” e Sara Evans (bellissima!) si è esibita nella sua “My Heart Can’t Tell You No” (ultima foto in basso a destra).
Tra le artiste che non si sono esibite c’è stata Taylor Swift. Quando ha ritirato il suo secondo consecutivo premio come Intrattenitrice dell’Anno ha detto: «Ai colleghi coi quali sono stata candidata dico “vi rispetto tantissimo e vi voglio bene! Lavoriamo duro e cerchiamo di ricompensarvi. Grazie ai fan per aver votato e anche alla mia famiglia!»
A chiudere la serata un’altra esibizione di Blake Shelton, a cui si è unito Lionel Richie per duettare insieme con la hit di Richie “You Are” che è inclusa nel suo nuovo disco “Tuskegee” da poco uscito.
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Per le foto ringrazio il sito dell’
Academy of Country Music