Randy Travis di nuovo arrestato.
Difficile, se vogliamo anche inutile. Di certo doloroso cercare di scandagliare le cause che scatenano nell’uomo quella spirale autodistruttiva che lo porta a volte sul fondo – o molto vicino ad esso – quando quell’uomo per un motivo o per un altro rappresenta per te qualcosa di speciale. Quell’uomo è Randy Travis e per me rimane uno dei piu’ rappresentativi esponenti di un country a me caro che va purtoppo scomparendo, come scomparvero quelli di Hank Williams o di Johnny Cash. Ma Mr. Travis io l’ho conosciuto davvero e per me rappresenta l’icona del gentleman, dell’uomo che precede l’artista, di quello che quando lo incontri quell’incontro non lo scordi più. Al di là dei suoi eleganti e calorosi spettacoli dal vivo.
Per questo quando mi è giunta la brutta notizia del suo nuovo arresto per cause legate all’alcool dopo quello avvenuto a febbraio (vedi) ho provato una enorme stretta al cuore. E’ successo nella notte tra martedì e mercoledì scorsi nei pressi di Tioga (Texas) quando, dopo essere entrato sbronzo e senza vestiti indosso in un negozio per comprare delle sigarette senza avere i soldi per pagarle, stando al rapporto della polizia e dei testimoni, sarebbe risalito sulla sua auto per schiantarsi poco dopo a lato strada (senza fortunatamente coinvolgere nessuno). Un passante che ha assistito all’incidente ha chiamato i soccorsi al 911 (senza sapere chi fosse alla guida) e quando la pattuglia è giunta sul posto non ha potuto fare altro che riconoscerlo e rilevare la sua guida in stato di ebrezza. «Travis emanava un forte odore di alcool e presentava diversi segni di intossicazione» ha dichiarato poi alla AP il sergente Rickey Wheeler, l’ufficiale che ha proceduto all’arresto «E mentre Travis veniva trasportato via minacciava di morte gli agenti che lo stavano prendendo in custodia.»
Dopo il fermo per ubriachezza, minacce ad un pubblico ufficiale e resistenza all’arresto, mercoledì l’ufficio dello Sceriffo della Contea di Greyson ha disposto la custodia in carcere di Travis presso Sherman (Texas) senza inizialmente neanche la possibilità di uscire su cauzione. Cosa che gli è stata concessa poche ore dopo. Ma il 53enne cantante country ha dovuto sborsare 21mila e 500 dollari per tornare a casa ed al momento è in attesa di comparire davanti ad un giudice rischiando in teoria fino a 10 anni di reclusione. Ad onor di cronaca, stando a quanto rivela il sito di gossip TMZ, la onerosa cauzione sarebbe stata pagata da un abitante del luogo mentre altri cittadini di Sherman, appena la notizia dell’arresto di Randy Travis è trapelata, sono accorsi per aiutarlo in ogni modo possibile ed hanno anche evitato che all’uscita la ressa dei fotografi in attesa potesse “azzannare liberamente la preda”.
Mentre era in carcere Travis si è anche intrattenuto e si è fatto tranquillamente fotografare con due donne che erano lì per far visita ad altri detenuti e che egli ha scoperto essere sue appassionate sostenitrici (ultima foto in basso). Una di esse, Cassie Kearnes, ha poi riferito che il cantante non si è soffermato molto su ciò che era successo ed ha solo detto che stava guidando e bevendo ed è stato fermato nudo al volante. Gary Corley, un avvocato locale (l’uomo con gli occhiali nella foto AP/The Herald Democrat/Chris Jennings insieme a Randy al momento del suo rilascio, sotto a quella segnaletica di rito scattata in prigione) ha offerto anche gratuitamente i suoi servigi nel caso Randy ne volesse usufruire mentre una delle due fan incontrate in cella gli ha regalato un cappello da baseball targato Texas per celare parzialmente il suo volto agli obiettivi delle macchine fotografiche quando fosse uscito (la star della musica country indossava infatti il solo camice azzurro che viene dato ai detenuti al loro ingresso in carcere). L’ignoto benefattore che gli ha pagato la cauzione ha anche saggiamente fatto arrivare un’auto che lo attendeva lì fuori e che lo ha subito portato via. Come lo stesso Corley ha dichiarato «Sherman è una piccola comunità, dove la gente si prende cura gli uni degli altri». Fortunato Travis, o forse no. Poiché questo dimostra come egli sia amato nonostante tutto. Anche nelle avversità che avvicinano la star all’uomo comune. Il portavoce del cantante non ha per il momento rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito all’incidente.
Che succederà ora? Difficile dirlo, anche considerando il fatto che lo aspetterebbe una serie consistente di spettacoli dal vivo già confermati in giro per gli Stati Uniti a partire dalla prossima settimana e fino a dicembre. Io spero che Randy trovi la forza per recuperare e che non si dimentichi mai la strada fin qui percorsa e i milioni di fan nel mondo che lo adorano. Vorrei per lui un finale come per Bad Blake/Jeff Bridges nel film “Crazy Heart”, ve lo ricordate? Rinato personalmente e professionalmente attraverso un percorso a ostacoli che lo aiuta a capire i veri punti di riferimento della vita. Che non sono certo rappresentati da una bottiglia di whisky. Coraggio Randy, ti aspettiamo!
M.A.