Esce in USA il seguito di “Pure Country” ma Strait è solo spalla
E’ uscito ieri nei cinema americani “Pure Country 2: The Gift”, definito come il seguito del film datato 1992 che aveva come protagonista il grande George Strait (nella foto in una immagine di quel film). In realtà Strait recita qui solo un ruolo secondario e la storia non ha alcun particolare legame con quella di 18 anni orsono, tanto che il personaggio di Strait potrebbe anche non esserci che la sostanza non cambierebbe. Il ruolo principale è quello della cantante e autrice Katrina Elam, una giovane 27enne originaria dell’Oklahoma che ha al suo attivo discografico solo un omonimo album, realizzato per la Universal South Record nel 2004 (11 brani di cui 9 scritti anche da lei). Nello stesso anno Elam apriva il tour australiano di Keith Urban (in “No End in Sight”, primo singolo di Katrina, lo stesso Urban suona banjo e chitarra elettrica) riscuotendo un buon successo, che poi è andato però scemando anche a causa del fatto che il suo secondo disco (“Turn Me Up”, pronto nel 2006, per promuovere il quale andò in tour con Rascal Flatt) non vide mai la realizzazione e causò la rottura tra Elam e la Universal South. In compenso però Elam è rimasta attiva nel “giro” anche se non è ancora riuscita a pubblicare quel secondo album, grazie ad alcuni suoi brani che sono stati ripresi da colleghe più famose come Carrie Underwood (che ha inciso “Flat On The Floor” nel suo “Carnival Ride” e ha scritto a quattro mani con lei “Change”) e Reba (la quale ha cantato “I Want a Cowboy” nel suo album “Keep On Loving You”).
Sicuramente “Pure Country 2: The Gift” rappresenta per Katrina un’ottima possibilità per tornare a più alti livelli di visibilità mediatica. Bobby Thomas, la cantante che interpreta nel film, a differenza del personaggio di Dusty Chandler interpretato da George Strait nel 1992 (che è un artista al top della fama che capisce improvvisamente che la vita non è solo luci, ribalta, fama e denaro e che improvvisamente desidera tornare nei luoghi che lo avevano visto incominciare, circondato da persone che lo amano davvero), è una giovane cowgirl dotata di una bellissima voce che sogna di diventare una cantante country famosa, lasciare la cittadina di provincia in cui vive («sento di essere nata per qualcosa di più grande» dice Bobby nel film) e guadagnare un sacco di soldi. Quando ciò accade, però, Bobby capirà anche che il dono della sua voce – e conseguentemente tutti i vantaggi che da esso sono derivati – potrà conservarlo solo se imparerà che non bisogna mai lasciare il cuore da parte.
Gli unici altri punti di collegamento tra i due film – oltre al “quasi cameo” di George Strait – sono rappresentati da Christopher Cain e Steve Dorff, regista e curatore delle musiche di entrambe le pellicole. Nel film compaiono anche Dean Cain (figliastro del regista, che i più ricorderanno nei panni di Superman in “Lois & Clark” accanto a Teri Hatcher), Bronson Pinchot (chi non ricorda il suo personaggio omosessuale di Serge ne “Un Piedipiatti a Beverly Hills”?) e William Katt, per me indimenticabile “Ralph Supermaxieroe”.
Insomma, George Strait in “Pure Country 2″ è più uno specchietto per le allodole per richiamare i suoi fan al cinema e cercare di portare acqua al mulimo di Katrina Elam, che con l’uscita della colonna sonora del film (contenente la sua bella ballata “Love Is”) spera davvero di dare la svolta decisiva alla sua carriera.