Tim McGraw e Curb al round finale. Ma 20 anni non contano nulla?
Tim McGraw è stato citato in giudizio dalla Curb Records, la sua casa discografica, per violazione di contratto. Era risaputo da anni che tra McGraw e la Curb non corresse ormai più buon sangue e Tim aveva fatto capire anche espressamente di voler abbandonare l’etichetta. Curb ha depositato la querela lo scorso 13 maggio presso la Corte della Contea di Davidson, in Tennessee; secondo l’accusa il cantante non ha diritto a rescindere il suo contratto se prima non produrrà con loro almeno un altro disco da studio inedito (anche se ne pretendono due accusando McGraw di aver sostituito un inedito con una raccolta). Secondo quanto invece sostiene l’avvocato di McGraw, il cantante avrebbe adempiuto il suo obbligo e sarebbe quindi libero da ogni ulteriore vincolo. In una nota della Associated Press del mese scorso veniva citato lo stesso McGraw affermandosi che il suo imminente disco (che avrebbe dovuto intitolarsi “Emotional Traffic”) sarebbe stato assolutamente il suo ultimo album per la Curb. Ora, pare che questo disco Tim l’avesse già terminato di registrare nell’ottobre dello scorso anno ma che la Curb lo tenesse nel cassetto proprio per impedire all’artista di spiccare il volo verso altri lidi discografici (fino a quando un disco non viene pubblicato, infatti, il disco non esiste). A quanto sostiene la Curb, invece, i nodi centrali della questione sono legati alla “età” delle canzoni costituenti l’album: afferma infatti Curb che esse siano state consegnate (sia pure sottoforma di “bozze” da rivedere) con quattro mesi di anticipo rispetto ai tempi concordati.
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