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Chely Wright, l’omosessualità (col timer) di Nashville

Posted by CountryStateLine on 4th giugno 2010 in Home (News)

Chely WrightPer chi ancora non lo sapesse, Chely Wright è omosessuale. L’annuncio è stato fatto lo scorso 3 maggio alla vigilia dell’uscita del suo ultimo album, “Lifted Off the Ground” nell’ambito di una intervista rilasciata dalla cantante americana alla rivista People. Le malelingue ovviamente dicono che si sia trattato di un’operazione di marketing attentamente studiata, visto che insieme al disco è uscito anche un suo libro, “Like Me” (“Come Me”) nel quale non mancano rivelazioni “piccanti” su altri artisti country come quella riguardanti il suo caro amico – ed un tempo fidanzato – Brad Paisley a proposito del quale dice di «aver pianto milioni di volte» al pensiero di averlo ferito per non avergli detto subito della sua omosessualità. In alcuni estratti del libro che erano stati ripresi dalla rivista People, infatti, la star country dice che Paisley è stato una vittima del suo intimo segreto. «Non mi sono mai vergognata molto di me stessa per qualche cosa nella mia vita» scrive Wright nel libro «ma mi biasimo per essere stata così crudele con un altro essere umano.» «Forse il mio libro e l’outing che ho deciso di fare lo aiuteranno a capire» ha affermato Chely la quale scrive nel libro di averlo sì amato «ma di non essere mai stata davvero innamorata di lui». Infatti dice di aver spesso pianto «durante quei momenti di intimità fisica». «E non ho idea di cosa lui abbia pensato di ciò quando piangevo”. Wright dice che Paisley pensava al matrimonio con lei e non riusciva a capire quale fosse il vero problema nella loro relazione. «Beh, a parte per questo piccolissimo dettaglio di essere lesbica» scrive nel libro «speravo che lui perdesse interesse in me. Ma non ebbi fortuna in questo».
La copertina dell'ultimo disco di Chely Wright, Lifted Off The GroundWright, 39 anni, ha ottenuto di certo in questo modo quantomeno molta più pubblicità per disco e  libro di quanta ne avrebbe ottenuta altrimenti. Si tratta certamente di una buona cantante, ma la sua stella si era indiscutibilmente appannata negli ultimi anni dopo gli iniziali successi con brani quali “Shut Up And Drive” e “Single White Female” (era stata anche al Country Night Festival di Gstaad nel 2002). L’unico esempio precedente di artista in qualche modo legata alla musica country dichiaratasi omosessuale è quello di KD Lang e di certo ella non era così vicina a Nashville come invece è (o almeno è stata) Chely. In effetti, l’idillio di Lang con Music City è durato ben poco e KD ha presto migrato verso altri generi musicali. In questi ultimi anni sono circolati pettegolezzi anche riguardo Kenny Chesney ma egli ha sempre categoricamente smentito (e qualche volta quasi querelato). Al di fuori del nostro genere musicale preferito, come saprete, sono tanti gli artisti che hanno fatto outing: Ricky Martin, Melissa Etheridge, Tegan & Sara, George Michael, Adam Lambert, Clay Aiken ed Elton John per citarne alcuni.
«Non c’è  stato nessun artista country che abbia mai riconosciuto la sua omosessualità» ha dichiarato Wright a People.com «Non è stata una cosa programmata ma niente nella mia vita è stato così magico come il momento in cui ho deciso di fare outing».
Tanto di cappello a questa nativa del Kansas per avere avuto il fegato di uscire allo scoperto. Certo, questa è una questione che riguarda sfere personalissime, ma certo Wright deve avere combattuto parecchio con se stessa prima di prendere una tale decisione. Se essa avrà una qualche conseguenza sulla sua carriera di cantante o se aiuterà o meno a rilanciare la sua carriera lo vedremo. Di sicuro le sta dando molta più pubblicità. In ultima analisi, però, penso che dovrà essere la sua musica a parlare per lei; nessun bonus infatti deve essere riconosciuto ad un artista per il solo fatto di essere omosessuale. O di non esserlo.
Nell’attesa diamole credito per aver reso pubblico il suo orientamento sessuale, facendone il primo caso nell’industria di Nashville. Speriamo che il suo gesto porti questo caso a non essere più “il” caso neanche a Music City.