Tim e Faith a “Good Morning America”: la realtà è che non siamo sposati…

Posted by CountryStateLine on 14th febbraio 2012 in Home (News)

Diciamo che a Faith Hill e Tim McGraw (foto), una delle coppie più belle e durature della musica country e dello show business americano, piace molto scherzare. Tim in particolare mercoledì scorso a “Good Morning America” si è divertito ai danni della conduttrice Robin Roberts. Il programma aveva infatti ospiti i due cantanti e Roberts, parlando della loro storia e delle loro carriere, ad un certo punto ha detto: «La gente è ispirata dalla vostra storia d’amore!» Al che Tim ha replicato: «E’ tutto falso. Niente di tutto ciò corrisponde al vero. In realtà ciascuno di noi è sposato ad un’altra persona.» Al che sia la conduttrice che i tecnici dello studio hanno riso a gran voce, mentre Tim rincarava la dose: «E’ così, nessuno lo sa.»
Robin ha replicato riferendosi a Tim: «Non si può mai sapere cosa può uscire dalla sua bocca.» La coppia era al programma per presentare il loro nuovo profumo, ma gli spettatori hanno voluto sapere se i due faranno mai un disco country di duetti.
«Sono sicura che ad un certo punto alla fine lo faremo» ha risposto Faith «Noi stiamo insieme tutto il tempo e abbiamo grandi idee circa quello che ci piacerebbe fare. Ma questo lo faremo alla fine.»
«Credo che Faith non avrebbe problemi ad abbassare lo standard di qualità per una canzone o due,» ha aggiunto Tim, continuando a scherzare «ma per un intero disco… non lo so!”
Belli bravi e spiritosi.

Cadute le accuse a carico di Rodney Atkins da parte della moglie

Posted by CountryStateLine on 14th febbraio 2012 in Home (News)

Sono notizie a cui fatico sempre a credere, ma per chi non lo sapesse lo scorso 21 novembre Rodney “Watching You” Atkins era stato arrestato dopo che la moglie Tammy Jo lo aveva accusato di averla assalita e aver tentato di soffocarla con un cuscino davanti al loro figlio di dieci anni Elijah dopo una notte passata ad ubriacarsi. In seguito a questa accusa le autorità della contea di Williamson avevano deciso di prendere in custodia Atkins (qui nella foto segnaletica che gli è stata scattata al suo ingresso in cella), che è finito per una notte al fresco per poi uscire dietro il pagamento di una cauzione di 2500 dollari. Poco dopo Mr. “Watching You” ha inoltrato una istanza per il divorzio. Il suo avvocato Rose Palermo aveva dato la versione del suo cliente, secondo cui Atkins avrebbe negato ogni contatto fisico avvenuto quella sera affermando di essere estraneo alle accuse mossegli e definendo sua moglie (con lui ai CMA Awards nella foto più sotto di Frederick Breedon / Getty Images) niente più che una bugiarda.
«Secondo le leggi dello stato del Tennessee, chiunque può spergiurare il falso e portare una persona ad essere arrestata semplicemente sulla base delle proprie dichiarazioni. Ovviamente questo è il caso in questione, dato che nessun testimone può supportare le dichiarazioni della signora Atkins. La polizia non ha visto nessuna aggressione perché nessuna aggressione è avvenuta. Il tutto è basato sulle parole della signora.»
Atkins aveva chiesto ai fan rispettosa privacy nell’attesa che la questione si dirimesse, ringraziandoli per essergli accanto e fiducioso che tutto si sarebbe risolto positivamente con il prevalere della verità. Bene: la notizia, di settimana scorsa, è che Atkins non sarà perseguito penalmente per aggressione domestica solo però a condizione che egli soddisfi le condizioni poste dalla corte in cui è stato giudicato. Mercoledì scorso, infatti, un giudice del Tennessee ha acconsentito a ritirare le accuse a suo carico, vale a dire che di esse non rimarrà traccia sulla sua fedina penale a patto che egli stia fuori dai guai e non subisca nesun’altra denuncia per altri 11 mesi e 23 giorni oggi. Il suo avvocato Rose Palermo dice che Atkins ha superato positivamente l’esame dopo un periodo obbligatorio trascorso presso un centro per la cura dell’aggressività, la dipendenza dalla droga e dall’alcol che la Corte gli ha ordinato e che ha acconsentito a sottoporsi a 30 ore di servizio sociale.
I più attenti a appassionati fan di Atkins ricorderanno che la moglie era apparsa anche nel video del suo brano “Farmer’s Daughter” del 2010 (vedi). The Tennessean riporta che Rodney  sarebbe partito per un tour nelle basi americane all’estero lo scorso venerdì.

 

54esimi Grammy Awards. Il ricordo di Whitney e la vetrina country

Posted by CountryStateLine on 13th febbraio 2012 in Home (News)

La 54esima edizione dei Grammy Awards , aperta dalla esibizione del grande Bruce Springsteen accompagnato dalla sua E-Street Band e dominata da Adele che si è portata a casa sei premi su sei nomination, sarà inevitabilmente ricordata come l’edizione del grande tributo a Whitney Houston, altra immensa icona della musica pop sacrificatasi all’altare della fama che consuma, del mito che uccide, prematuramente morta l’altroieri – una sera prima della premiazione – a neanche  49 anni per ragioni ancora da chiarire del tutto ma di certo legate al suo ultimamente precario equilibrio sul filo della vita e ai suoi nefasti rapporti con alcol e droghe.
A renderle omaggio, oltre a tutto il parterre, mentre la presenza sua e dei suoi 6 premi Grammy vinti nel corso di una sfavillante carriera snodatasi nel corso degli ultimi 27 anni aleggiava sul Convention Center di Los Angeles, è stata la bella e brava Jennifer Hudson (nella foto John Shearer / WireImage), che trattenendo le lacrime ha eseguito in conclusione di un omaggio filmato e fotografico l’indimenticabile “I Will Always Love You”, scritta dalla nostra amata Dolly Parton e riportata in gloria eterna da Whitney nel 1994 quando ne fece il cavallo di battaglia della colonna sonora del suo film “The Bodyguard” col quale – manco a dirlo – vinse il premio per l’album dell’anno. Un omaggio se vogliamo anche più corto del previsto. Ma chi se lo aspettava – solo 24 ore prima – di dover preparare un omaggio del genere?
Ciò doverosamente premesso, il country ha fatto la sua meritata comparsa anche ai Grammy, con tanta vetrina e molte importanti nomination che hanno creato attese non da poco. Tra i “big” alla fine hanno vinto Taylor Swift, Lady Antebellum e The Civil War. La prima, che subito dopo aver vinto si è scattata una foto (quella che vedete) e l’ha postata su Twitter, si è accaparrata i premi per Best Country Solo Performance (Migliore Interpretazione Country Singola) e  Best Country  Song (Migliore Canzone Country) per “Mean” ; i secondi hanno vinto il Grammy per il Miglior Album Country (“Own The Night”) con la sorpresa di Charles Kelley che sul palco ha dichiarato «Non ce lo aspettavamo. Grazie per averci cambiato la vita l’anno scorso.»  Lady A hanno sconfitto nella categoria Jason Aldean (“My Kinda Party”), Eric Church (“Chief”), Blake Shelton (“Red River Blue”), George Strait (“Here For a Good Time”) e Taylor Swift (“Speak Now”). The Civil War si sono portati a casa il Grammy per Best Country Duo/Group e Best Folk Album per l’album “Barton Hollow”. The Civil War hanno sconfitto “Don’t You Wanna Stay” di Jason Aldean e Kelly Clarkson, “You And Tequila” di Kenny Chesney e Grace Potter e “Are You Gonna Kiss Me Or Not” di Thompson Square.
Alison Krauss and Union Station hanno vinto il Grammy nella categoria Best Bluegrass Album con “Paper Airplane” (oltre ad un Grammy “tecnico”, quello nella categoria Best Engineered Album, Non-Classical) battendo Steve Martin and The Steep Canyon Rangers con “Rare Bird Alert”, Jim Lauderdale con “Reason And Ryhme”, Del McCoury Band con “Old Memories: The Songs of Bill Monroe” e la coppia Chris Tile/Michael Daves con “Sleep With One Eye Open”.
Levon Helm ha preso l’Americana Grammy per “Ramble At The Ryman”, un disco dal vivo, battendo “Pull Up Some Dust And Sit Down” di Ry Cooder, “Hard Bargain” di Emmylou Harris e “Blessed” di Lucinda Williams.
Chiudo con la battuta migliore della serata. Blake Shelton, quando ha “perso “ il secondo Grammy in cui era nominato a favore di Taylor Swift, ha dichiarato: «Non so chi sia questa, ma pare essere molto popolare in tutto il mondo…»
M.A.

 

 

Chiuso il primo procedimento per la tragedia all’Indiana State Fair

Posted by CountryStateLine on 12th febbraio 2012 in Home (News)

Si è chiusa giovedì dopo sei mesi la prima di tre indagini aperte sulla tragedia occorsa lo scorso 13 agosto durante lo svolgimento della manifestazione Indiana State Fair di Indianapolis, quando – a causa di un fortissimo vento – la struttura in metallo del palco cedette facendolo collassare a terra e provocando un bilancio di 7 morti e una sessantina di feriti (vedi precedente articolo di CountryStateLine). La colpa è stata attribuita in parte uguali tra la ditta che ha montato i tralicci tubolari del palco e la sua copertura, gli operai che hanno eseguito i lavori e i responsabili della manifestazione per omesso controllo. A seguito delle risultanze dell’inchiesta sono state emesse delle sentenze  che obbligano le parti a pagare multe relativamente lievi, la più pesante delle quali è a carico della ditta che si è occupata  dell’allestimento del palco, la Mid-America Sound Corp., la quale deve sborsare 63mila dollari di danni. La indagine è stata condotta dall’Indiana Occupational Safety and Health Administration (OSHA) ed è la prima di tre indagine indipendenti.
Secondo l’AP i responsabili della manifestazione furono informati della limitata capacità del palco di resistere alle intemperie meteorologiche e avrebbero dovuto far evacuare l’area. La Mid-America sostiene che i responsabili dell’Indiana State Fair sapevano che la struttura temporanea del tetto del palco e il materiale usato quella notte non avrebbero mai potuto sopportare il vento di quella sera, che era arrivato a soffiare a circa 50 chilometri all’ora. Nuovi testimoni presentati affermerebbero inoltre che gli Sugarland e i loro manager rifiutarono l’offerta di posticipare l’inizio del concerto di quella sera. Il direttore esecutivo della Indiana State Fair Commission, Cindy Hoye, ha testimoniato come parte in causa nel procedimento contro la Mid-America. Secondo la AP Hoye ha testimoniato che il rappresentante di una agenzia di promozione concerti che lavora con la fiera avvicinò per ben due volte gli Sugarland e parlo loro del desiderio della Indiana State Fair di voler ritardare l’inizio dello show. «Gli Sugarland avevano intenzione di andare in Iowa per partecipare anche allo Iowa State Fair e così dissero che non avevano intenzione di posticipare l’inizio del concerto.» dice Hoye, che aggiunge che la fiera si offrì di pagare un extra agli operai a Des Monies per ridurre il tempo necessario per costruire il palco, ma la band rifiutò.
Una brutta storia che credo non sia ancora finita.
M.A.
(Grazie per la foto a Matt Kruger – Indianapolis Star)

 

 

 

Alti e bassi per Randy Travis

Posted by CountryStateLine on 11th febbraio 2012 in Home (News)

La notizia è stata riportata dai giornali lunedì scorso e un po’ di tristezza me l’ha fatta provare. Randy Travis è stato arrestato a Sanger, in Texas, nelle prime ore del mattino per sospetta ubriachezza in luogo pubblico. La polizia lo ha individuato mentre era all’interno della sua auto parcheggiata di fronte alla First Baptist Church della città. L’agente che ha proceduto all’arresto ha  dichiarato che dalla macchina proveniva odore di alcol e che nella stessa ha trovato una bottiglia di vino aperta, aggiungendo che Randy parlava a fatica, biascicando le parole. L’agente, ha riferito che faticava a capire quello che Travis stava dicendo e che il cantante ha spiegato il suo stato attribuendolo ad un litigio che avrebbe avuto poco prima con la sua ragazza e che stava cercando di tornare a casa sua a Tioga, che dista circa 40 chilometri da lì. «Mr. Travis non era cosciente di dove si trovasse e continuava a chiedermi di portarlo a casa» è stata la dichiarazione dell’ufficiale. Il 52enne cantante, che nella foto segnaletica che vedete (scattatagli al momento del fermo) ha sorriso in maniera del tutto innaturale, è stato portato in cella attorno alle 1:30 del mattino di lunedì e poi rilasciato sei ore dopo con una citazione in giudizio per reato minore.
Purtroppo negli ultimi due anni questa amata icona della country music ha avuto molti alti e bassi a caratterizzare la sua vita. A ottobre 2010 Randy ha infatti divorziato da sua moglie Elizabeth dopo 19 anni di matrimonio sulla base di condizioni di incompatibilità – come recita il documento di divorzio (ne parlai qui). Poco meno di un anno più tardi Randy ha avuto un collasso sul palco durante un evento musicale di beneficienza in Texas. Il dottore che lo ha visitato ha dichiarato che «durante lo show Mr. Travis è stato sopraffatto da una combinazione di disidratazione, reazione allergica ad uso di farmaci ed uso di caffeina».
Per fortuna non sono mancate le note positive. Lo scorso ottobre Carrie Underwood, John Anderson, Josh Turner ed altri hanno omaggiato Randy per i suoi 25 anni di carriera alla Grand Ole Opry. «E’ stupefacente per me celebrare il mio 25esimo anniversario da professionista nel mondo della musica su questo palco perché rappresenta il modo in cui sono cresciuto e quello che ho ascoltato crescendo» aveva detto il grande Travis.
Ad ogni modo Randy continuerà a celebrare il suo anniversario d’argento con il suo tour 2012 che è cominciato ieri e che lo porterà in giro per tutti gli Stati Uniti fino a giugno.

I primi 50 anni di Garth Brooks!

Posted by CountryStateLine on 10th febbraio 2012 in Home (News)

Il compleanno per i primi 50 anni dell’artista singolo che ha venduto più di ogni altro artista nella storia della musica, Garth Brooks, che come tutti noi suoi fans sappiamo è caduto martedì scorso, 7 febbraio, non è stato celebrato da Garth in modo da trasformarlo nel grande indimenticabile evento mondano che qualcuno (per esempio i columnist delle riviste gossippare di Music City e dintorni) si aspettava; né è stato certo da lui considerato la tappa fondamentale della sua vita.
O forse si, nel senso che ha voluto festeggiarlo insieme al suo storico produttore Allen Reynolds (nella foto a destra con barba e camicia bianca), ora in pensione, e un piccolo gruppo di amici in quel di Nashville. A quanto scritto dal The Tennessean Garth ha letteralmente colto di sorpresa Reynolds reintitolando a suo nome uno studio di registrazione di Music City, originariamente chiamato “Jack’s Tracks”, ribattezzandolo “Allentown Studios”.

Non si tratta di uno studio di registrazione qualsiasi ma dello studio situato al 1308 della 16th Avenue di Nashville dove Reynolds ha prodotto tutti gli album dell’ex re Mida di Nashville – eccetto uno, il semi flop del 1999 “In the life of Chris Gaines” – quando era suo produttore, nonché singoli e album di altri calibri di prima grandezza  del periodo come Don Williams, Kathy Mattea e Crystal Gayle. E anche lo studio dove Brooks ha inciso “The Dance”, il che da solo mi fa venire la pelle d’oca. «E’ un giorno davvero emozionante per me» ha detto Garth «mia moglie [Trisha Yearwood, per chi non lo sapesse, ndr] mi aveva detto “è il tuo cinquantesimo compleanno, realizza il sogno che più desideri” e non ho potuto in quel momento trovare nel mio cuore migliore desiderio che quello di vedere riconosciuto un po’ di merito a quest’uomo».
Garth aveva comprato lo studio due anni fa proprio da Allen Reynolds, il quale a sua volta lo aveva acquistato dall’originale proprietario, Cowboy Jack Clement, già socio co-proprietario dello studio nonché mitico autore/produttore della Sun Records negli anni ‘70, che gli aveva dato il nome “Jack’s Tracks” dopo averlo rilevato nel 1975. Reynolds era stato chiamato da Brooks allo studio con la scusa di celebrare il suo compleanno. Appena è arrivato, presenti tutti gli altri amici convenuti (tra gli altri Kathy Mattea, Steve Wariner, Ruby Lovett e Emmylou Harris), Brooks ha scoperto la nuova scritta incisa “Allentown Studios” sistemata nella grande sala dello studio.
«Fa il suo effetto» ha detto Reynolds «Meglio ancora vedere tutta la gente che è venuta qui oggi. Sarà dura per me smettere di chiamare questo posto Jack’s Tracks. E’ una gioia sapere che Garth ha comprato questo posto e l’ha conservato come un posto dedicato alla musica perché oggigiorno non si sa mai. Poteva anche essere demolito come l’edificio che era qui di fronte e al suo posto avrebbero potuto costruire degli appartamenti o altro!»
Lo studio (nella foto a sinistra è visibile l’edificio che lo ospita), acquistato da Garth Brooks per contribuire a proteggerlo, è stato da lui preservato nelle medesime condizioni in cui lo aveva trovato, con semplici pavimenti in linoleum, le pareti rivestite in legno, le foto degli artisti e dei premi vinti appese alle pareti. Il che non da’ nessun motivo a chi lo guardi di credere che ci si trovi di fronte allo studio di registrazione responsabile della creazione del terzo catalogo più venduto nella storia della musica. «Questo edificio e questo studio sono stati sempre un tesoro per me» ha dichiarato Reynolds «così come ho sempre considerato prezioso avere un posto dove l’ambiente era sotto il mio controllo e tutto era di giovamento alla musica. Ecco che cos’è per me questo luogo.»
M.A.

Per le foto di questo articolo ringrazio:
Info USA
Shelley Mays – The Tennessean
Randy McNutts e il suo meraviglioso sito “Home Of The Hits”

 

 

Lady A annunciano le prime date del tour europeo 2012

Posted by CountryStateLine on 8th febbraio 2012 in Home (News)

Vi avevo promesso di tenervi aggiornati ed eccoci qui. Come mi auguravo nel mio post di venerdì scorso (vedi), i Lady Antebellum hanno annunciato di stare preparandosi a attraversare l’Oceano Atlantico e conquistare nuovamente l’Europa la prossima estate. Il trio ha infatti reso note le prime date della parte europea del loro Own The Night 2012 World Tour, che lo vedrà in concerto in sei differenti nazioni, partendo da Dublino in Irlanda il 10 luglio per finire (al momento) il 27 dello stesso mese a Stoccolma, in Svezia.
«Ogni volta che siamo andati in Europa, i fan laggiù ci hanno accolti in maniera molto calorosa» ha detto Dave Haywood «E’ un onore per noi essere in grado di viaggiare all’estero e condividere la nostra musica con così tanti altri paesi. Inoltre, noi adoriamo uscire dagli Stati Uniti e fare i turisti imparando veramente a conoscere ogni posto che andiamo a visitare. L’Europa sarà una cosa grandiosa!»
Lady A hanno cominciato la parte americana del loro tour settimana scorsa con spettacoli da tutto esaurito con record di vendite. Il prossimo weekend faranno una pausa per prendere parte alla serata dei 54esimi Grammy Awards dove saranno tra i presentatori nonché tra i candidati ad uno dei premi, nella categoria Miglior Album Country.
Di seguito le date europee:

  • 10 luglio 2012 – Dublino (Irlanda), Olympia Theatre
  • 13 luglio 2012 – Glasgow (Regno Unito). Royal Concert Hall
  • 15 luglio 2012 – Manchester (Regno Unito), Manchester Apollo
  • 16 luglio 2012 – Londra (Regno Unito), Hammersmith Apollo
  • 18 luglio 2012 – Essen (Germania), Philarmonie
  • 20 luglio 2012 – Francoforte (Germania), Jahrhunderthalle
  • 21 luglio 2012 – Monaco (Germania), Tollwood Festival
  • 23 luglio 2012 – Copenaghen (Danimarca), Falconer Theatre
  • 24 luglio 2012 – Gothenburg (Svezia), Tradgardsforeningen
  • 26 luglio 2012 – Seljord (Norvegia), Countryfestivalen
  • 27 luglio 2012 – Stoccolma (Svezia), Solliden Skansen

Nell’attesa che vengano confermate ulteriori date nel vecchio continente (e anche in questo caso vi terrò aggiornati), i biglietti per questi concerti saranno messi in vendita a partire da venerdì prossimo, 10 febbraio, direttamente attraverso il sito dei Lady A, www.ladyantebellum.com .

Per la foto pubblicata in questo post ringrazio il sito dei Lady A.

 

 

 

 

Dierks Bentley torna a casa con il suo nuovo album, “Home”

Posted by CountryStateLine on 7th febbraio 2012 in Home (News)

Esce oggi il sesto album registrato in studio di uno dei più interessanti artisti country dell’ultima generazione, il 37enne Dierks Bentley. “Home” è il titolo di quest’ultima fatica, che arriva a cinque giorni di distanza dal suo concerto tutto esaurito al Ryman Auditorium di Nashville (ne ho parlato qui l’altro ieri). Per promuovere l’album, visto che domani terrà un concerto a New York, Dierks farà il giro dei programmi televisivi che trasmettono dalla Grande Mela. Prima di tutto, dopo la partecipazione di ieri, Bentley oggi farà il bis a NBC’s Today. Domani, in concomitanza con il concerto, canterà una canzone in diretta al programma “The Late Show With David Letterman” (visibile quindi il giorno dopo alle 23 sul canale del digitale terrestre di Rai5). Poi passerà sulla costa occidentale, dove sarà tra i presentatori dei 54esimi Grammy Awards del 12 febbraio per poi partecipare al programma “The Ellen DeGeneres Show” nella puntata del 15 febbraio, prima di volare in Canada per il prosieguo del suo tour.
«Abbiamo lavorato così duramente e speso così tanto tempo scrivendo e registrando questo album» ha dichiarato Bentley «Ora vogliamo attraversare in lungo e in largo il paese e idealmente consegnarlo nelle mani di tutti i nostri fan… Sono sicuro che l’adrenalina mi scorrerà dentro per tutto il tempo. Ho in serbo anche alcune sorprese lungo il percorso…»

 

Gli America a marzo di nuovo in Italia per 7 date tra il 18 e il 28 marzo 2012

Posted by CountryStateLine on 6th febbraio 2012 in Home (News)

Se non fosse stato per la segnalazione del mio amico Michele, la notizia al mio orecchio probabilmente non sarebbe mai arrivata. Per fortuna che il tam tam di internet fa sempre il suo dovere. E così, recuperati i riferimenti, ci tenevo a fare la mia parte segnalando anche su CountryStateLine il ritorno in Italia il mese prossimo di una delle band più significative della musica d’oltreoceano: gli America. Proprio così. I più rappresentativi esponenti della musica west coast americana (con decise virate quà e là verso il rock e il country), pionieri insieme a Beach Boys e Eagles, saranno di nuovo in Italia nell’ambito di un tour mondiale con il loro sound raffinato e delicato dal 18 al 28 marzo 2012 (subito dopo lo show a Parigi del 17 marzo e immediatamente prima di un piccolo giro tra Honduras e San Salvador) per celebrare il quarantennale di una strepitosa carriera che li ha visti arrivare al top tra i Settanta e gli Ottanta per poi entrare nel mito trasformandosi in icona anche per le generazioni successive. Tutti voi avrete ascoltato almeno una volta, trasmesso magari dalla vostra radio preferita, uno dei loro cavalli di battaglia: “A Horse With No Name”, “You Can Do Magic”, “Sister Golden Hair”, “Ventura Highway”, “I Need You”. Brani che hanno segnato un’epoca e che adesso la band capitanata dagli storici membri Dewey Bunnell e Gerry Beckley (da sinistra a destra nella foto in alto – Dan Peek, che fece parte della band solo nella parentesi dei ’70, è purtroppo scomparso nel luglio dello scorso anno) porteranno di nuovo in giro dal vivo nelle seguenti 7 date:

  • Domenica 18 marzo 2012Salerno, teatro Verdi
  • Lunedì 19 marzo 2012Palermo, teatro Golden
  • Mercoledì 21 marzo 2012 - Catania, teatro Metropolitan
  • Giovedì 22 marzo 2012Lecce, teatro Politeama
  • Venerdì 23 marzoRimini, teatro Novelli
  • Sabato 24 marzo 2012Bassano del Grappa, Palazzetto
  • Mercoledì 28 marzo 2012Trieste, Politeama Rossetti

Per quanto riguarda le prevendite, la data di Trieste è l’unica gestita al momento online su www.azalea.it, www.ticketone.it e www.vivaticket.itPer gli altri vi consiglio di contattare direttamente il teatro e chiedere i dettagli, anche perchè mentre vi scrivo alcune date confermate sui comunicati stampa non compaiono sul sito ufficiale della band www.venturahighway.com e viceversa.

 

Nashville: addio al vecchio palco del Ryman Auditorium dopo 61 anni

Posted by CountryStateLine on 5th febbraio 2012 in Home (News)

Sono cominciati ieri e termineranno il prossimo 20 febbraio i lavori di rinnovamento del palco della “chiesa madre della musica country”, come la chiamano a Nashville. Sto parlando del Ryman Auditorium, che dopo 61 anni vedrà sostituite le assi in quercia del suo palco con assi nuove che ne garantiranno una maggiore durata ed una capacità di carico tre volte l’attuale. Ma il vecchio legno di quercia che si sta smantellando in queste ore non abbandonerà completamente il sito: parte di esso sarà incorporato nella nuova struttura sottoforma di una striscia profonda circa 45 centimentri che correrà per tutta la lunghezza lungo il bordo del nuovo palco.
Costruito nel lontano 1891 e nato con il nome di Union Gospel Tabernacle (foto a destra, dagli archivi del The Tennessean), il Ryman Auditorium è il sito più famoso nella storia della country music: il suo palco originale fu installato nel 1901 per una esibizione della Metropolitan Opera e durò fino al 1951, quando fu sostituito da quello che ora si va a rinnovare. A dire il vero nel 1993-94 il Ryman aveva già subito un primo lavoro di maquillage (e nel 2009 era toccato al tetto, rifatto anch’esso) ma il legno del palcoscenico, pur mostrando evidenti segni di invecchiamento, non fu sostanzialmente coinvolto -  mentre invece lo fu, per esempio, la balconata. Esso ha dunque compiuto egregiamente il suo lavoro per circa metà della vita di questo teatro, che per più di 20 anni, da quando fece anche il suo debutto in televisione, è stato la casa del Grand Ole Opry fino al trasferimento all’attuale Opry House (situata appena fuori Nashville) nel 1974.
Chi come me è entrato e ha calcato il palco del Ryman Auditorium, che si trova proprio nel centro della città, non può non sentire i brividi ripercorrerlo lungo la schiena pensando a quanta storia della musica americana trasuda da quel legno e da quelle pareti, che hanno visto negli anni esibirsi icone come Roy Acuff, The Carter Family, Minnie Pearl, Earl Scruggs, Bill Monroe e Lester Flatt (questi ultimi tre si unirono per la prima volta a suonare in un concerto proprio sul palco del Ryman!), Hank Williams (che qui fece il suo debutto e fu richiamato sul palco per sei bis!),  Elvis Presley, Johnny Cash (nella foto per cortese concessione di Les Leverett dagli archivi del The Tennessean), Patsy Cline, Louis Armstrong, Marty Stuart, Bob Dylan, The Byrds, Bruce Springsteen, Aretha Franklin, Paul Simon, Dolly Parton, B.B. King e Neil Young. Più recentemente anche i Coldplay e Taylor Swift lo avevano calcato, mentre gli ultimi a salire sul vecchio palco del Ryman sono stati Dierks Bentley (giovedì 2 febbraio) e Keith Urban (venerdì 3), alla sua prima esibizione al rientro dopo l’operazione alle corde vocali cui ha dovuto sottoporsi (ne avevo parlato qui) insieme a Charley Pride, gli Oak Ridge Boys ed altri. I primi a salire sul nuovo palco di quercia del Ryman saranno The Band Perry, proprio il 20 febbraio, per uno show i cui biglietti sono esauriti da settimane. A ben guardare, comunque, oggi come ieri tutti gli artisti country si sono esibiti in questo posto “sacro” o sognano di farlo, e quella esibizione viene sempre ricordata con particolare intensità emotiva da ognuno.
La sostituzione del palcoscenico è una cosa che Steve Buchanan, vice presidente anziano della sezione “media and entertainment” della Gaylord Entertainment (la società che gestisce la Opry House e il Ryman Auditorium), aveva già preso in considerazione di fare quando la struttura ricevette i lavori di restauro del 1994: «I punti più deboli, gli avvallamenti del legno e anche solo le sollecitazioni che esso ha subito lungo gli ultimi 18 anni alla fine hanno reso questi lavori una necessità.» ha detto «Pensiamo che questo legno ha sopportato trascinamenti di casse da viaggio di tutti gli artisti e delle loro band che si sono succeduti negli ultimi 61 anni… Nel 1994 il palco era stato ripulito e levigato, ma sapevamo che quella era l’ultima volta che potevamo farlo. Oggi essere in grado di costruire un palco che soddisfi davvero le esigenze delle produzioni musicali odierne è fondamentale.»
Il nuovo palco sarà fatto di legno brasiliano di tek certificato dalla Forest Stewardship Council: si tratta dello stesso legno usato per sostituire il palco della Grand Ole Opry House dopo la tremenda inondazione che colpì Nashville nel 2010. Usando il tek, il nuovo palco sarà in grado di sopportare come detto circa tre volte il peso attuale; vale a dire che la capacità di carico arriverà a circa 54 tonnellate, senza rimuovere i travetti originali che sono sotto. Una curiosità: un servizio di sicurezza sarà presente 24 ore su 24 presso il Ryman durante tutto il periodo dei lavori di smantellamento e sostituzione, perché – come dice Sally Williams, direttrice del Ryman, «penso che tutti vorrebbero portarsi via come ricordo un pezzo di legno di quel palco…»!
M.A.

Per le foto di questo articolo ringrazio The Tennessean, Billy Kingsley e Les Leverett