Posted by CountryStateLine on 2nd agosto 2012 in
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Avrà anche avuto il suo esordio nella musica pop, ma pare che a piccoli passi Kelly Clarkson si stia avvicinando sempre più al country. Lo scorso weekend ha provato a dimostrare di essere pronta a fare il salto quando durante uno spettacolo a Murphy, in California, ha reso una versione acustica di un grande successo delle Dixie Chicks degli anni ’90, “Wide Open Spaces”. Prima di eseguire il brano la vincitrice di “American Idol” del 2002 ha spiegato che ogni sera lei e il suo manager fanno in modo che sia il pubblico a scegliere una delle canzoni da cantare prendendola da una lista stilata interpellando i presenti al suo show. Il brano può essere di qualsiasi epoca e genere, poco importa. Lo scorso weekend, per l’appunto, un fan ha chiesto di ascoltare “Wide Open Spaces”. «Vi piace la country music?» ha chiesto Kelly alla platea, ottenendo in risposta un boato di approvazione. «Anche a me piace!» ha proseguito una volta che il pubblico si è calmato «D’altrone vengo dal Texas, e quindi è naturale che mi piacciano la musica texana e i cowboys». Con il solo supporto di chitarra acustica e banjo a sostenere la sua bella e poderosa voce, Kelly si è lanciata nell’esecuzione del pezzo mentre molti dal pubblico lo intonavano assieme a lei. E devo ammettere che le potenzialità canore sono notevoli.
Ci sono ulteriori elementi che avvicinano Clarkson al mondo country. Prima di tutto la voce che circola secondo la quale starebbe frequentando ufficialmente Brandon Blackstock, che altri non è che il figliastro di Reba McEntire nonché manager di Blake Shelton. Secondariamente perché già aveva inciso una versione ammiccante al country della sua hit “Mr. Know It All”.
Se la reginetta della pop music dovesse decidere di votarsi al 100% al country, anziché bagnarcisi solo il naso, come l’accoglierebbero le altre stelle di Nashville? Sia Reba McEntire che Jason Aldean di sicuro hanno parlato di lei recentemente alla stampa in maniera elogiativa. «Per me è come una sorella minore» ha detto Reba, che con Clarkson aveva inciso “Because Of You” sul suo album “Duets” nel 2007 «e si è integrata alla grande sia con il nostro team che con la nostra famiglia». Mentre Aldean – con cui l’anno scorso ha inciso la sua pluripremiata hit “Don’t You Wanna Stay”, che è stata molte settimane al primo posto in classifica e ha vinto i premi “Singolo dell’Anno” ed “Evento Vocale dell’Anno” agli ultimi ACM Awards – di lei ha detto: «Ci divertiamo sempre tantissimo nel backstage quando ci incontriamo a qualche evento.» Insomma le carte in regola ci sono tutte. Vedremo cosa succederà…
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Tags: Kelly Clarkson
Posted by CountryStateLine on 26th luglio 2012 in
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Cinque anni. Un rodaggio durato anche troppo, se vogliamo. Ma giunti alla quinta edizione del Voghera Country Festival (già Independence Day Festival) i “ragazzacci” di Carlo Riccardi e di Country Music Network hanno acchiappato il jackpot e dato finalmente vita all’edizione migliore del quinquennio, richiamando sotto la volta del Palatexas un numero di country music fan non molto distante dal migliaio. Il merito va ascritto anche e soprattutto a Terri Clark, protagonista principale, che con il suo show di sabato 30 giugno ha entusiasmato e conquistato gli appassionati accorsi da diverse parti d’Europa (dalla Spagna alla Danimarca passando per Francia, Svizzera, Slovenia e Germania, attratti anche dalle gare di ballo country previste durante la tre giorni di festival) per gustarsi l’unica data italiana del tour europeo di questa talentuosa cantante americana, che oltre a Voghera è passata per Scozia, Regno Unito, Svizzera, Germania e Norvegia […]
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Tags: recensione, Terri Clark, Voghera Country Festival 2012
Posted by CountryStateLine on 23rd maggio 2012 in
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Mentre Tim McGraw ha finalmente sciolto le riserve e firmato il suo nuovo contratto con la Big Machine c’è Joe Nichols che allo stesso modo ha posto fine alla sua collaborazione con la Show Dog Universal. Joe Nichols ha affidato a Twitter i primi commenti: domenica scorsa ha postato i ringraziamenti alla Show Dog ringraziandoli di aver fatto la cosa giusta ed aggiungendo “sono libero!” Poi ha proseguito: «Il mio intento è fare un disco con gente di cui mi fido e a cui voglio bene ed essere in una casa (discografica) felice. Da diverso tempo non mi sentivo così bene riguardo le cose che succedevano … Tanto per essere chiari: sono felice per la Showdog e per quello che essi hanno fatto per me. Il nostro rapporto ha solo raggiunto i suoi limiti ed auguro loro buona fortuna!»
Per Tim McGraw comincia invece una nuova avventura dopo il lungo braccio di ferro con la Curb Records, casa discografica che lo aveva prodotto fin dagli esordi, che pretendeva ancora un disco da lui e produceva greatest hits senza il suo consenso mentre Tim sosteneva di aver già adempiuto a tutti i suoi obblighi contrattuali e voleva essere liberato. Il contrasto si è trascinato in tribunale e ha visto McGraw uscire vittorioso (vedi). «Molta gente sa che arrivai a Nashville 23 anni fa su un pullman della Greyhound con niente più che la mia chitarra» ha detto Tim McGraw commentando la firma con la Big Machine «e 23 anni dopo, il 9 maggio scorso, sono andato a quella stazione dei pullman per firmare ufficialmente il mio nuovo contratto. E’ stato un modo significativo per me per sottolineare questo nuovo inizio. Scott Borchetta ha sviluppato una potenza meravigliosa alla Big Machine ed io sono contento di essere parte di quello che egli ha costruito e di poter chiamare Big Machine la mia nuova casa discografica. Eccitato neanche si avvicina a descrivere il mio stato d’animo in questo momento mentre mi appresto a lavorare sul nuovo disco di questo nuovo capitolo della mia carriera. Spero che dura almeno altri 20 anni!»
Anche Scott Borchetta, Presidente e amministratore delegato della Big Machine, è entusiasta: «Ho sempre sentito un’affinità tra me e Tim fin da quando mio padre Mike gli fece firmare il suo contratto originario con la Curb. Erano anni che volevamo lavorare insieme e non posso credere che questo giorno sia finalmente arrivato. L’abilità artistica di Tim, la sua visione, la sua passione e la sua energia si ritrovano raramente tutte insieme così potenti in una generazione ed in tutta confidenza posso dirvi che ci sono ancora tanti e tanti capitoli da scrivere».
Nessuna data ufficiale riguardo quando verrà pubblicato il primo disco di McGraw per la Big Machine, che questa estate sarà in tour in coppia con un altro big della musica country, Kenny Chesney, con il quale ha inciso il singolo “Feel Like a Rock Star” attualmente in classifica. La scuderia della Big Machine include altri pezzi da novanta come Taylor Swift, Rascal Flatt, Reba McEntire, The Band Perry e Martina McBride.
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Tags: Joe Nichols, Tim McGraw
Posted by CountryStateLine on 14th maggio 2012 in
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Negli anni scorsi, proprio sulle pagine di CountryStateLine, avevo già avuto modo di sottolineare come gli autobus su cui gli artisti della musica country sono abituati a viaggiare con armi bagagli e il loro entourage pare portino proprio sfiga (vedi articolo del 2010 e articolo del 2011). Recentemente gli accadimenti hanno confermato nuovamente la tesi. Qualche giorno fa infatti Justin Moore e Buck Covington (il primo dei quali per due volte in due anni!) hanno avuto a che fare con un incidente stradale che ha visto coinvolto il loro autobus.
Lo scorso 10 maggio il bus che trasportava Buck Covington e la sua band è stato coinvolto in un tamponamento sulla I-65 fuori Birmingham, in Alabama. Secondo quanto comunicato dal suo ufficio stampa, comunque, Covington non era a bordo al momento dell’incidente in quanto era già sceso dal mezzo per fare una comparsata in un locale mentre il resto della comitiva proseguiva. Il giornale del posto, The Cullman Times, riporta che un autoarticolato Goodwill si è scontrato con il bus e che in seguito all’incidente – avvenuto attorno a mezzogiorno – il camionista che era alla guida dell’articolato è stato trasportato al Cullman Regional Medical Center. Il bassista del gruppo ha dichiarato al giornale che il bus era diretto a Birmingham per uno show serale che non è stato cancellato, nonostante le condizioni del bus (come appare nella foto) potessero lasciar presagire conseguenze peggiori.
E’ dell’altroieri invece la notizia di un uomo che ha perso il controllo della sua auto per cause non meglio precisate andandosi a schiantare contro il bus di Justin Moore, perdendo la vita. Null’altro di più è ricavabile al momento in cui scrivo, anche perché la notizia è viaggiata solo grazie ai tweet dello stesso Moore, che ha scritto: «Grazie al cielo la mia band e il mio staff stanno bene. Sono stati colpiti da una macchina questa mattina nel loro pullman. Le mie preghiere vanno all’uomo che ha perso la vita». E poi, subito dopo: «E alla sua famiglia. Non puoi mai sapere, devi essere sempre pronto ad incontrare Dio, perché ogni giorno potrebbe essere il tuo ultimo.» Amen Justin.
Quest’anno anche Matt Stillwell e Jerrod Niemann hanno avuto i loro problemi con il loro bus: il primo ha avuto il suo portato via addirittura da un tornado e il secondo lo ha visto andare a fuoco dopo una esplosione lo scorso marzo al termine di uno show in Tennessee, mentre si trovava a bordo con il suo amico (nonché cantante country) Lee Brice che lo ha avvertito per tempo del pericolo. Un po’ come era successo a Randy Houser, se avete letto (o riletto) il mio posto del 2011. L’unica differenza sostanziale è che, una volta scampato il pericolo, come potete vedere dalla foto che pubblico qui sopra, Jerrod aveva trovato il tempo di mettersi in posa insieme a Lee e ad un membro del suo entourage e mostrare il dito medio alla macchina fotografica mentre il suo mezzo veniva divorato dalle fiamme. Come a dire: tié, stavolta non mi hai preso, sono ancora qui!
Keep it country!
M.A.
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Tags: Buck Covington, Jarrod Niemann, Justin Moore, Lee Brice, Matt Stillwell
Posted by CountryStateLine on 30th aprile 2012 in
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Domani è il grande giorno per Carrie Underwood. “Blown Away”, il suo quarto album da studio, farà la sua comparsa sugli scaffali (virtuali e non) di tutto il mondo. Per l’ex vincitrice di “American Idol” (era il 2005) si tratta dell’album della definitiva conferma o quello della (forse) definitiva permanenza in quella sorta di limbo musicale dove si rimane confinati quando si aspetta la “prossima occasione” per essere consacrati star mentre il tempo passa…
Ma il pubblico la adora, questo è poco ma è sicuro. Lo zoccolo duro di appassionati che si è formato in questi 8 anni (dall’epoca dell’uscita del suo primo album, “Some Hearts”, che non era niente male a dir la verità…) non l’ha mai abbandonata. Infatti il primo singolo, “Good Girl” (benché di country abbia poco e niente), rilasciato in forma digitale lo scorso 24 febbraio, in poco più di un mese ha raggiunto lo status di “gold single”: vale a dire che 500mila fan se la sono scaricata da internet. Il che è un gran bel risultato, in attesa ovviamente della conferma a livello discografico “reale”.
Intanto, per chi volesse gustare la esibizione dal vivo di “Good Girl”, vi segnalo che – essendo stasera in diretta televisiva al “Live on Letterman” all’Ed Sullivan Theatre di New York – i fan italiani potranno guardarla domani sera quando, come di consueto, la puntata dello show verrà riproposta con i sottotitoli su Rai5.
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Tags: Carrie Underwood
Posted by CountryStateLine on 29th aprile 2012 in
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Esattamente un mese fa il grande George Jones (nella foto Getty Images a destra), che il prossimo settembre compirà 81 anni, era stato ricoverato in ospedale a Nashville per le conseguenze di una infezione alle vie respiratorie che aveva convinto i medici a tenerlo sotto osservazione per 48 ore prima di dimetterlo. Una cosa simile era accaduta anche a gennaio, quando un controllo di routine aveva dato risultati che avevano indotto lo staff medico e fare lo stesso. Giovedì un nuovo comunicato ufficiale ha confermato che “the possum” sta recuperando e continua a riposare presso la sua casa di Franklin (Tennessee). Il riposo lo ha costretto ad annullare nove spettacoli, la maggior parte dei quali doveva svolgersi in Canada; il riposo infatti per i medici deve essere forzato ed assoluto almeno fino al 20 maggio. La parte canadese del suo tour dovrà quindi essere posticipata a data da destinarsi.
Nel frattempo Mr. Jones sta talmente meglio da avere voluto mettere in rete un suo video parlando ai suoi fans (vedi) in cui li ringrazia per essergli stati vicino e di aver pregato per il suo ricovero. Il video pareva essere solo pieno di buoni sentimenti ma verso il finale ha decisamente virato con un’accusa alla figlia Georgette. Secondo Jones infatti ella – con l’aiuto di suo marito – avrebbe diffuso in rete notizie false e tendenziose su di lui e sul suo stato di salute al solo scopo di accaparrarsi i suoi soldi.
«Un’ altra cosa…» recita Jones nel finale del video «Vorrei scusarmi per mia figlia Georgette e il suo nuovo marito per aver messo in giro così tante cose malevoli che mi riguardano su internet e su Facebook. Nessuna di queste cose è vera. Sono state diffuse al solo scopo di avere denaro. Ho dato e ancora dato fino al punto che non posso dare di più. Non lascerò mai che [mia figlia] muoia di fame, ma sono stanco di tirare fuori [denaro] e io non sono la persona che essi dichiarano che io sia.»
Georgette Lennon, la figlia di Jones e di Tammy Wynette (il grande amore di George Jones, morta nel 1998, con lui nella foto della Bandit Records qui a sinistra durante gli anni ’70), nega ovviamente che il padre stia dicendo la verità e ha dichiarato alla Associated Press di essere “completamente devastata” dalle sue accuse. In una intervista a TheBoot inoltre ha detto: «Tutto quello che ho sempre voluto è avere un rapporto con mio padre, fargli sapere quanto lo amo, farmi amare da lui e fare in modo che lui sia una parte della mia vita. Avevo sperato che questa storia si risolvesse privatamente tra noi due e che ad un certo punto me ne avrebbe parlato. Sfortunatamente le cose sono degenerate.»
Se Georgette (a destra nella foto Bandit Records) non è felice del suo attuale rapporto con lui, ella dice di capire perché suo padre è così sospettoso di tutti quelli vicini a lui, specialmente da quando nel passato è stato ferito da amici apparentemente sinceri e ben disposti nonché da membri della sua stessa famiglia. «Nel passato ci sono stati nostri familiari, ottimi amici, membri del suo stesso management e gente con cui lui è venuto semplicemente in contatto che si sono presi i loro bei vantaggi da questo rapporto, e lo hanno tradito in qualche modo sorridendogli in faccia e poi pugnalandolo alla schiena non appena lui l’ha girata. Quindi so che per lui è molto difficile sapere di chi potersi fidare e di chi no anche in famiglia e questa è una cosa bruttissima da affrontare».
Oltre ad avere accusato la figlia di vendere false storie su di lui ai tabloid per denaro, George Jones incolpa Georgette di aver dichiarato online che il padre aveva contratto la polmonite chiedendo ai suoi fan di pregare per lui (mentre invece si trattava di semplice infezione).
Dicono che la verità stia sempre nel mezzo. Di certo è brutto sentire certe storie, specie quando la grande stella di George, ormai prossima al mito, non meriterebbe di essere offuscata da queste tristi vicende. Lavare i panni in casa forse sarebbe stata la cosa migliore. Voi che ne pensate?
M.A.
Un ringraziamento a Bandit Records e Getty Images per l’uso delle foto.
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Tags: George Jones
Posted by CountryStateLine on 20th aprile 2012 in
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Secondo quanto scritto dal sito Perez Hilton, questa settimana Reba McEntire è diventata tecnicamente la seconda artista country femminile ad avere venduto in carriera più di 30 milioni di dischi. La prima cantante country a raggiungere questo obiettivo era stata Shania Twain, che al momento è considerata la cantante country ad aver venduto più di ogni altra collega in ogni tempo con 34.175.000 album venduti. C’è però un piccolo particolare che giustamente il sito fa notare: i rilevamenti di questo tipo, effettuati dalla società americana SoundScan, sono utilizzati a questo scopo da Billboard solo dal 1991 mentre Reba ha cominciato a scalare le classifiche country fin dagli esordi. Vale a dire dal 1981! Quindi diciamo che Shania Twain ha goduto di un vantaggio non da poco rispetto alla collega/rivale e che Reba dovrebbe essere considerata in realtà la effettiva numero uno in fatto di vendite anziché detenere “solo” il secondo posto sul podio, essendo stata “scippata” di dieci anni di rilevazioni di vendita. E comunque, a parte stabilire esattamente chi sia prima e chi sia seconda, pensare che ciascuno di esse abbia venduto la stratosferica cifra di 30 milioni di dischi fa già venire la pelle d’oca.
Reba, che è stata recentemente conduttrice degli Academy of Country Music Awards insieme a Blake Shelton (ne ho parlato qui), il prossimo 22 giugno diventerà anche il nuovo membro della Hollywood Bowl Hall of Fame durante una cerimonia condotta dall’attrice Julie Andrews. Ma non basta. In aggiunta ad aver venduto questa incredibile cifra di dischi, mentre continua a raccogliere premi a destra e a sinistra, si sta preparando anche alla prima della sua nuova sitcom televisiva, “Malibu Country”, che sarà trasmessa sulla ABC.
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Tags: Reba McEntire
Posted by CountryStateLine on 18th aprile 2012 in
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La hit “Red Solo Cup” ormai pare stia a Toby Keith come “Friends In Low Places” sta a Garth Brooks (entrambi sono dell’Oklahoma: vorrà dire qualcosa?). Il successo di questa canzone per Keith sta diventando davvero un fenomeno di costume negli Stati Uniti. Ma egli sta scoprendo che anche al di qua dell’oceano, nel nostro continente, i suoi fan europei sono pronti a “riempire le loro tazze” e a “cominciare a festeggiare” (dal testo del brano che, tradotto, recita “Tazza Rossa Solitaria, ti riempio fino all’orlo… Facciamo festa… Ti amo Tazza Rossa Solitaria… Ti sollevo… Procedo a festeggiare…). Toby Keith ha raccontato in una intervista a Country Countdown USA della sua esperienza in Europa in occasione del suo tour tra ottobre e novembre dello scorso anno. Ha ricordato in particolare di come sia stato sorpreso dai suoi fan tedeschi e da come essi abbiano reagito alla sua canzone. «Non avevo mai suonato in Germania» ha detto «La nostra prima sera dal vivo in Germania… è stata fenomenale! In quel periodo avevamo appena fatto uscire un video di “Red Solo Cup” su internet. Giusto il tempo di arrivare in Scozia [da dove il suo tour europeo cominciò il 30 di ottobre, ndr]… una settimana dopo eravamo in Germania e tutto il pubblico aveva in mano tazze rosse, ed erano le vere Red Solo Cup. Ho chiesto “dove avete trovato le Red Solo Cup in Germania?” e loro mi hanno risposto “Su internet!” e sapevano il testo della canzone parola per parola!”
Keith è stato così spiazzato che ha leggermente cambiato il piano per la serata. «Era la sensazione più strana che io abbia provato. Avevamo appena terminato di suonarla ["Red Solo Cup", ndr] in quello spettacolo e il pubblico continuava a cantarla anche se era finita. Continuavano a cantarla come una comitiva di amici. Erano così rumorosi… Applaudivano… Io cercavo di parlare e introdurre la canzone successiva ma arriva quest’altra ondata di parole e ricominciano a cantare. Era come cercare di discutere con qualcuno che non ti presta attenzione. Alla fine mi sono allontanato dal microfono e li ho lasciati fare. E poi abbiamo ripreso ancora una volta tutti insieme il ritornello [di "Red Solo Cup", ndr]. Laggiù aveva già preso tutto fuoco!»
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Tags: Toby Keith
Posted by CountryStateLine on 17th aprile 2012 in
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Tra gli artisti country che continuano a infrangere record possiamo annoverare sicuramente Jason Aldean (nella foto a destra – Judy Eddy/WENN), recente vincitore agli ultimi ACM Awards di inizio aprile del premio per l’evento vocale dell’anno con Kelly Clarkson per “Don’t You Wanna Stay” e del singolo dell’anno con lo stesso brano, tratto dal suo ultimo disco “My Kinda Party”. Al di là infatti del doppio disco di platino per il suo album, nell’ultimo weekend del mese scorso ha fatto registrare il record di spettatori all’IZOD Center di New York e alla John Paul Jones Arena di Charlottesville, in Virginia, dove in particolare ha messo a segno il suo 13esimo record personale per record di biglietti venduti del 2012. Fino a questo momento il suo “My Kinda Party Tour” ha realizzato 18 spettacoli da “tutto esaurito” su 18 fatti, incluso il “Rodeo Houston” al Reliant Stadium, dove ha realizzato il record di ogni tempo con 74.901 spettatori paganti, e l’IZOD Center, dove ha segnato il record per un concerto country con più di 19mila fan accorsi a vederlo. Con quest’ultimo record ha battuto Shania Twain che lo deteneva dal 2003 con 15.749 spettatori.
Il tour di quest’anno è stato cambiato con una configurazione a “360 gradi” (cioè con una grande stage al centro dell’arena), che da’ la possibilità di far accedere più spettatori mentre Luke Bryan (anche lui nativo della Georgia) e Lauren Alain sono stati gli “special guest” di Aldean.
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Posted by CountryStateLine on 14th aprile 2012 in
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Ancora stanno godendosi il Grammy vinto a febbraio e il CMA Awards vinto due settimane fa ma per loro è già tempo di rimettersi al lavoro. Lady Antebellum, che sono ancora in tour per promuovere “Own The Night”, stanno già lavorando all’album successivo, il loro quarto.
Intanto, mentre si avvicina la data di inizio della parte europea del loro tour mondiale, hanno aggiunto altre tre date oltre a quelle che avevo già postato qualche tempo fa su CountryStateLine (per rivederle cliccate qui). Per la precisione esse sono:
11 luglio 2012 – Dublino (Irlanda), bis all’Olympia Theatre
14 luglio 2012 – Londra (Regno Unito), Hyde Park
19 luglio 2012 – Zurigo (Svizzera), Live at Sunset
i cui biglietti sono già in vendita con link diretti a partire dal loro sito, www.ladyantebellum.com
I dati aggiornati a inizio settimana indicano che al giro di boa del loro “Own The Night World Tour” il trio ha venduto più di 750.000 biglietti. «Questo tour è andato oltre le nostre più rosee aspettative» ha detto Dave Haywood «Ogni giorno è un giorno nuovo ed eccitante… Non credo proprio che la sensazione di essere l’artista principale in cartellone diventerà mai qualcosa cui io mi possa abituare. Non vediamo l’ora di movimentare la prossima estate e di attraversare tra poco l’oceano Atlantico e quello Pacifico.»
“Own The Night” guida anche il primo trimestre del 2012 in fatto di vendite di album country dopo aver debuttato direttamente al primo posto della classifica degli album country di Billboard nel settembre 2011. “We Owned The Night” e “Just A Kiss” hanno scalato entrambe la classifica dei singoli fino al primo posto, mentre l’attuale singolo “Dancin’ Away With My Heart” questa settimana si è trovata nelle prime cinque. La parte estiva del tour dei Lady A comincerà i prossimi 3 e 4 maggio con due show da tutto esaurito al Radio City Music Hall di New York.
Per quanto riguarda il nuovo album Hillary Scott in una intervista a Billboard ha dichiarato: «Abbiamo probabilmente già pronte una dozzina di canzoni nuove, scritte da noi o per noi. Scrivere canzoni nuove per noi è come una terapia, una liberazione, ed è un modo per noi per non essere presi dalla frenesia della nostra agenda. Scriviamo davvero molto… Sia che siamo a casa oppure in tour, il tempo lo troviamo sempre!» Il fatto è che con “Dancin’ Away With My Heart”, il terzo singolo estratto dal loro ultimo “Own The Night”, che sta scalando nuovamente le classifiche, non c’è nessuna fretta per il gruppo ed il loro produttore Paul Worley di velocizzare i tempi. «Ci prenderemo tutto il tempo che serve mentre il terzo disco è fuori» dice Scott «perchè, per quanto noi si sia orgogliosi di “Own The Night”, sentiamo di aver affrettato un pochino i tempi per la sua uscita. Così ce la prendiamo comoda e intanto continuiamo a scrivere, a scrivere, a scrivere… Entreremo in studio di registrazione più in là durante quest’anno giusto per provare qualcosa, ma onestamente non saprei dire quando. Aspetteremo davvero fino a quando non saremo pronti».
Hillary riconosce che Lady A sono rimasti scioccati quando a febbraio si sono portati di nuovo a casa il Grammy per il miglior album country dopo che lo avevano già vinto nel 2011 con “Need You Now” e si aspettavano che a vincerlo fossero Taylor Swift o Jason Aldean. «Davvero non ce lo aspettavamo. Onestamente dopo l’anno scorso [in cui di Grammy se ne erano portati via addirittura cinque!, ndr] eravamo già soddisfatti di essere stati invitati nuovamente ed avere un’altra candidatura. Siamo rimasti di stucco. Ma siamo grati per questo e abbiamo apprezzato enormemente, ed è stata una notte davvero divertente per noi.»
Adesso il secondo Grammy di fila alza ulteriormente le aspettative per il prossimo album. Un’altra ragione per loro per prendersi tutto il tempo per il quarto cd. «Questi premi e questi riconoscimenti ti incoraggiano, ti ispirano e ti fanno andare avanti… Ok, abbiamo bisogno di lavorare duro e guadagnarci di nuovo tutto ciò quando il prossimo disco verrà fuori e si conquisterà il diritto per altri premi» continua Scott «Cominci guardando la mensola dove hai tutti quei premi e dici “Wow, ok, devo davvero essere ispirata oggi. Poi vai nella sala di composizione e pensi… Cosa siamo noi? Quali canzoni ci rappresentano meglio? Ma neanche possiamo pensarci troppo… Finora tutto ciò che abbiamo fatto lo abbiamo realizzato senza pensarci troppo. Quindi quando siamo in quegli ambienti – sia esso la stanza di composizione piuttosto che lo studio di registrazione, dobbiamo lasciarci andare completamente e non pensarci troppo. [...] Dopo luglio, rallenteremo un po’ il ritmo, perchè stiamo viaggiando davvero ad alta velocità in questa prima metà del 2012. Dobbiamo accertarci di non avere le ragnatele in casa prima o poi…»
Di sicuro c’è che, a distanza di 4 anni dal loro esordio, questo gruppo è già in grado di riempire ogni tipo di arena o di stadio. Continua Scott: «E’ una prova enorme per noi. Ci rendiamo conto di quanto sia costosa questa macchina organizzativa e di quanto siamo stati fortunati ad aprire con gli artisti giusti agli inizi (Tim McGraw, Martina McBride…). Chi sarebbe così generoso con le sue attrezzature? Adesso che siamo noi a pagare ce ne rendiamo meglio conto e la reazione è “Wow! Sono stati davvero carini!”. Ma noi volevamo solo costruire uno spettacolo che facesse sentire ai nostri fan che stavamo continuando a coltivare questo rapporto con loro e a dare loro tutto quello che potevamo. Non ci allontaneremo comunque mai troppo da quello che siamo, nel caso ci metteremo sempre un segno per ritrovarci.»
(Grazie a Billboard)
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