Posted by CountryStateLine on 17th settembre 2012 in
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Qual è la coppia di celebrità più influente nella musica? Io avrei avuto qualche dubbio a rispondere a questa domanda, ma questo mese è intervenuto addirittura un sondaggio di Billboard a fugare ogni incertezza. E a rendermi in qualche maniera più soddisfatto. A insindacabile giudizio del settimanale della Prometheus Global Media, infatti, la coppia in cima a questa speciale classifica è quella composta da Garth Brooks e sua moglie Trisha Yearwood (nella foto Larry Busacca – Getty Images). Potreste domandarvi: come hanno fatto Garth e Trisha a conquistare il podio più alto, dato che sono sposati da neanche sette anni e che ci sono coppie famose sposate da più tempo? In realtà la classifica è stata stilata sulla base dei dati in possesso della Nielsen SoundScan (la fonte ufficiale di “tracciamento vendite” dei dischi negli Stati Uniti e in Canada) tenendo presenti le vendite combinate di dischi all’interno del territorio statunitense a partire dal 1991 fino ad arrivare ad oggi. Sulla base di questo criterio è venuto fuori che in questi 21 anni Brooks e Yearwood hanno venduto quasi 80 milioni di dischi, il che è decisamente impressionante considerando che Garth Brooks non incide più un disco dal 2001. Immaginate cosa avrebbero potuto fare questi due se il nostro stesse ancora sfornando album a raffica come ha fatto per un decennio. I due a quest’ora avrebbero creato un abisso tra loro e i più diretti inseguitori. La coppia ha pubblicato insieme 18 album in studio e questo numero è stato sufficiente per proiettarli in cima alla lista.
Garth e Trisha, che si sono uniti in matrimonio nel 2005, si piazzano davanti ad altre due coppie strafamose nel mondo della musica country: Tim McGraw-Faith Hill (nella bella foto Scott Gries/Getty Images scattata ai CMT Music Awards nell’aprile del 2008 in cui si baciarono dopo la loro esibizione), che per Billboard si piazzano al terzo posto con “solo” 61 milioni di copie vendute e Blake Shelton-Miranda Lambert, piazzatisi noni con 10 milioni di copie vendute insieme. Il che è allo stesso modo incredibile poiché il primo album di Miranda Lambert, “Kerosene”, uscì nel 2005, quattro anni dopo che Garth Brooks aveva smesso di pubblicare nuovi dischi! Più impressionante è forse però il fatto che i coniugi Brooks e Yearwood si sono piazzati più in alto della coppia Jay-Z/Beyonce che si sono dovuti accontentare della seconda posizione con 62 milioni di copie vendute “in combinata”. I due dettano le regole nel mondo della musica pop, ma a confronto della potenza del country rappresentata da Garth e Trisha devono cedere il passo. Di circa 20 milioni di unità. Chi dice che la country music non paga?
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Tags: Blake Shelton, Faith Hill, Garth Brooks, Miranda Lambert, Tim McGraw, Trisha Yearwood
Posted by CountryStateLine on 23rd agosto 2012 in
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Si sono svolti senza nessun problema, come da programma, i due concerti di Willie Nelson previsti per martedì e mercoledì (ieri) rispettivamente alla House of Blues di Dallas, Texas, e poi alla House of Blues di New Orleans (Louisiana). Si era infatti per un attimo temuto per la sua salute quando lo scorso weekend Mr. Nelson, 79 anni, aveva dovuto all’ improvviso annullare un suo previsto concerto in Colorado sabato sera per problemi respiratori, che lo avevano costretto nel corso della mattinata ad un breve ricovero ospedaliero. «Nulla di grave» ha comunicato a E!News la sua addetta stampa Elaine Shock (un cognome che è tutto un programma, per chi deve dare delle notizie…) «E’ stata la sola data cancellata, per il resto rimane tutto confermato. Mr. Nelson non va da nessuna parte, si è trattato solo di problemi connessi alla altitudine.» In effetti l’evento che Willie Nelson è stato costretto a cancellare si sarebbe dovuto svolgere appena fuori Denver (che si trova a circa 1600 metri sul livello del mare) e si trattava di una raccolta fondi privata, che quindi non coinvolgeva un eventuale “rischedulamento” dell’evento né tantomeno un rimborso biglietti. Mr. Nelson, impegnato al momento con show in giro per gli States fino a metà novembre (il prossimo spettacolo è previsto per dopodomani ad Austin, in Texas), è soprattutto ansioso di imbarcarsi per il “RailRoad Revival Tour” che nel mese di ottobre lo porterà insieme a Jamey Johnson, Band of Horses, The Readhead Strangers e all’attore-musicista John C. Reilly (quello di “The Aviator” o di “La tempesta Perfetta”, tra i protagonisti anche dell’ultimo film di Roman Polanski “Carnage”) a compiere un viaggio unico nel suo genere a bordo di un treno degli anni ’40 con il quale attraverseranno Georgia, Louisiana, Tennessee, Oklahoma, Texas e Arizona per finire il viaggio in California. Verranno fatte otto fermate in cui essi si esibiranno su palcoscenici appositamente allestiti accanto alla linea ferroviaria.
Potete vedere tutte le tappe del tour di Willie Nelson QUI.
M.A.
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Tags: Willie Nelson
Posted by CountryStateLine on 22nd agosto 2012 in
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Va bene che ha solo 18 anni e come star della musica country deve ancora farsi le ossa. Farsele però, non rompersele. Ci ha provato, il vincitore della penultima edizione di American Idol, Scotty McCreery, quando lo scorso 10 agosto stava aprendo il concerto di Brad Paisley a Bethel, New York. Preso dalla foga della sua interpretazione di “T-R-O-U-L-E” di Elvis (poi rifatta in chiave più country rock da Travis Tritt agli inizi degli anni ’90), mentre percorreva la parte del palco a T del Bethel Woods Center che si inoltrava in mezzo al pubblico acclamante, Scotty non si è avveduto che si stava avvicinando troppo al bordo e nella concitazione di un passo troppo lungo è caduto di sotto, in mezzo a un gruppo di spettatori tra il sorpreso e l’eccitato. Per fortuna il dislivello era talmente esiguo che McCreery, ritrovando agilmente l’equilibrio, è praticamente caduto in piedi e nel giro di un secondo è prontamente balzato di nuovo sul palco concludendo la canzone. A qualcuno potrà essere anche apparso come un numero previsto in copione, ma non lo era. Tanto che nello spettacolo della sera successiva, quando Scotty è uscito per aprire come al solito, ha scoperto che Brad gli aveva nel frattempo recintato il bordo del palco con i coni a striscie orizzontali bianche e arancioni usati dagli operai sulla strada per indicare i limiti di una zona da non superare uniti tra loro dal nastro usato dalla polizia per delimitare l’accesso. A Brad piace molto fare scherzi e questa deve essergli parsa un’occasione da non perdere. Scotty l’ha preso con sportività (in fondo è lui la “recluta”) tanto che ha postato per i suoi fans su Twitter uno dei filmati girati dal pubblico che mostrava la sua caduta scrivendo «per tutti quelli che volessero farsi una bella risata» e domenica addirittura la foto del palco delimitato grazie al lavoro di Brad commentando «Brad voleva che questa sera usassi delle precauzioni extra». Davvero simpatico, sportivo e maturo questo giovane McCreery. «Sono passato dall’essere un teenager qualunque di questo paese con un semplice lavoro dal droghiere al suonare ogni sera facendo quello che amo» ha detto a Great American Country «E’ stata una grande benedizione, ho imparato molto l’anno scorso riguardo l’industria discografica e su me stesso. La mia vita è cambiata, ma credo di essere rimasto la persona che ero.» Scotty si è appena diplomato ma in autunno tornerà dietro ai banchi per frequentare l’università alla North Carolina State.
M.A.
Vedi il video della caduta di Scotty McCreery (al minuto 8:15)
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Tags: Brad Paisley, Scotty McCreery
Posted by CountryStateLine on 20th agosto 2012 in
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Il 5 settembre prossimo Jason Aldean sarà all’Ed Sullivan Theater di New York per la diretta web (a pagamento o in abbonamento) di un suo concerto nell’ambito della serie “Live On Letterman”. Jason è forse la star country tra quelle arrivate al successo ultimamente che gode del maggior consenso di fan e il suo è davvero un momento d’oro. Nato nel 1977 in Georgia, è esploso con il suo primo omonimo album 6 anni fa grazie al quale ha vinto il premio per “Top New Male Vocalist” (miglior nuovo vocalista maschile) per la Academy of Country Music (ACM). L’album “Jason Aldean” in meno di un anno ha superato il milione di copie e la Broken Bow ha benedetto il giorno in cui ha messo sotto contratto questo testardo cantante che più volte aveva tentato di sfondare senza riuscirci come voleva lui e che fu visto esibirsi dal vivo una sera al WildHorse Saloon di Nashville da un talent scout che si trovava lì per caso.
Ma l’apice finora Aldean l’ha toccato con l’ultimo disco uscito due anni fa, “My Kinda Party”: quattordici premi ufficiali vinti (tra cui album dell’anno per la Country Music Association e album dell’anno e singolo dell’anno agli American Country Awards), due singoli catapultati al primo posto in classifica (“Don’t You Wanna Stay” cantata in coppia con Kelly Clarkson, e “Dirt Road Anthem”), vendite oltre il milione di copie sia negli Stati Uniti che in Canada e un tour 2011-2012 che ha coperto praticamente tutti gli States, con la partecipazione di Eric Church, Chris Young, Thompson Square, Luke Bryan, Lauren Alaina e The JaneDear Girls. Quasi un’appendice aggiungere che il suo secondo disco “Relentless” ha venduto oltre mezzo milione di copie (disco d’oro) e il terzo “Wide Open” pure un milione (altro disco di platino).
Ora è in arrivo il suo quinto disco, dal titolo “Night Train”, atteso in uscita per il 16 ottobre prossimo (suscettibile di spostamenti) sempre per l’etichetta Broken Bow. Come sempre accade dopo una serie di grandi numeri, tutti gli occhi saranno puntati su di lui.
Anche noi in Italia intanto potremo gustarci almeno l’esecuzione del suo ultimo singolo (registrata dal vivo), “Take A Little Ride”, nella puntata di giovedì 6 settembre dello show “Late Show With David Letterman”, che sarà ritrasmessa il giorno dopo, quindi venerdì 7 settembre, sul canale di Rai5.
M.A.
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Tags: Jason Aldean
Posted by CountryStateLine on 19th agosto 2012 in
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«The Bourne Legacy» è il film diretto da Tony Gilroy che in qualche modo si lega alla trilogia iniziata con «The Bourne Identity», uscito nel 2002, con protagonista assoluto Matt Damon, e tenta di proseguirne la scia di incassi senza di lui, che ha declinato (a mio avviso saggiamente) l’invito a girare altri seguiti. «The Bourne Legacy», in cui l’attore principale questa volta diventa Jeremy “The Heart Locker” Renner, uscirà nelle sale italiane venerdì 7 settembre ma negli Usa è già uscito piazzandosi questa settimana saldamente in testa ai film pıù visti.
Vi starete chiedendo perchè mai io dia una notizia di cinema su un sito che parla di musica country… Perchè in questo caso il film in questione e il mondo della musica country entrano in contatto in quanto la produzione ha deciso di utilizzare per la colonna sonora una canzone country. Si tratta di “Cleaning This Gun” di Rodney Atkins (nella foto Jon-Paul Photography), che fu estratta come quarto singolo dal suo secondo album “If You’re Going Through Hell” per la Curb Record e che vendette in poco tempo più di 500mila copie, guadagnandosi così da parte della RIAA – la Record of Industry Association of America - la “gold certification”, letteralmente la certificazione d’oro (in America un brano o un disco diventano d’oro al raggiungimento, appunto, del mezzo milione di copie di vendita). “Cleaning This Gun” fu scritta da Casey Beathard e Marla Cannon-Goodman. Cliccate qui se volete ascoltarla seguendone il testo.
In questo periodo Atkins è invece in radio con il suo ultimo singolo “Just Wanna Rock N’ Roll” dal suo ultimo album “Take a Back Road”.
Da amante del grande schermo potrei dire: un motivo in più per andarcene al cinema…!
M.A.
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Tags: Rodney Atkins
Posted by CountryStateLine on 16th agosto 2012 in
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Le voci che circolavano sono state confermate: Brad Paisley e Carrie Underwood torneranno a condurre “the country music’s biggest night”, la più grande notte della country music, per il quinto anno consecutivo. Sto parlando della serata dei CMA Awards, quest’anno giunti alla loro 46^edizione, che avranno luogo presso la Bridgestone Arena di Nashville il prossimo giovedì 1 novembre alle 20 (ora di New York) e trasmessi in diretta dalla ABC.
«Penso di poter parlare a nome di entrambi dicendo che siamo estremamente eccitati all’idea di essere alla conduzione per il quinto anno consecutivo dei CMA Awards» ha detto Carrie Underwood «Ogni anno lavoriamo sempre più duramente così che possiamo presentare la serata nel migliore dei modi.»
«Speriamo che da qui alla serata dei CMA Awards nessuno di noi combini una qualche stupidata» ha ribattuto Paisley «Ho fede. Siamo davvero entusiasti. Penso che dobbiamo uscire sul palco consapevoli che adesso ci sono persone che si aspettano molto da noi ed è un buon posto dove trovarsi. Credo che sappiano chi siamo ormai, sanno cosa combiniamo là sopra insieme e che insieme siamo diventati qualcosa di diverso e migliore di quello che siamo se presi separatamente, e questo è divertente.»
Paisley ha vinto per 14 volte un premio della CMA, incluso quello per Intrattenitore dell’anno (2010) e Vocalista Maschile (2007, 2008 e 2009). Underwood si è invece portata a casa un premio CMA per cinque volte, di cui tre consecutivamente per Vocalista Femminile (nel 2006, 2007 e 2008) ed uno per il singolo dell’anno nel 2007 per “Before He Cheats”.
I 46th Annual CMA Awards sono una produzione della Country Music Association. Robert Deaton ne è il produttore esecutivo, Paul Miller è il regista e David Wild ne è l’autore.
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Tags: 46esimi CMA Awards, Brad Paisley, Carrie Underwood, CMA Awards
Posted by CountryStateLine on 15th agosto 2012 in
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E’ non a torto definito “the greatest living country singer”, il più grande cantante country vivente. George Jones, che il mese prossimo compirà la bella età di 81 anni (nel senso: chissà mai se potrò almeno avvicinarmici, a questo traguardo anagrafico…), ha deciso di dare l’addio alla vita sul palcoscenico e così ha annunciato che quello del 2013 sarà l’ultimo tour della sua irripetibile, straordinaria e indimenticabile carriera durata più di 50 anni (andiamo, chi tra gli artisti di oggi si sogna di arrivarci?) che tra alti e bassi ha segnato un’era, dettato dei canoni, indicato la strada da percorrere (chiedetelo ad Alan Jackson). Di certo sui tempi della sua decisione finale hanno pesato le diatribe interne alla sua famiglia e ancor più le sue ormai troppo cagionevoli condizioni di salute, che lo avevano in un paio di (troppo) ravvicinate occasioni all’inizio dell’anno costretto in ospedale annullando date e spettacoli, già confermati e spesso esauriti (ne avevo parlato qualche mese fa – VEDI). «E’ dura smettere di fare quello che più ami» ha fatto sapere «ma è arrivato il tempo di fermarmi.»
“The Grand Tour”, questo sarà il nome del tour che l’anno prossimo lo porterà per l’ultima volta a suonare per i suoi amati fan in giro per gli Stati Uniti. Proprio per l’oro “The Possum” ha voluto organizzare questo tour, per ringraziarli della loro fedeltà e per averlo sostenuto e amato anche in tempi difficili. “The Grand Tour” visiterà almeno una sessantina di città (ovviamente la lista verrà resa nota quanto prima) e lo vedrà interpretare gran parte dei suoi infiniti successi discografici, da “White Lightning” a “He Stopped Loving Her Today” passando per “Who’s Gonna Fill Their Shoes” e “I Don’t Need Your Rockin’ Chair”. Prima del ritiro la leggenda vuole anche incidere un nuovo disco da dedicare ai suoi fan, molte canzoni del quale saranno scritte da Dolly Parton. Un progetto che a Mr. Jones sta molto a cuore e per il quale nessuna data di pubblicazione è stata ancora decisa.
Nonostante sia da poco uscito dall’ospedale, George Jones è già in giro per il paese per concerti. Ecco le date confermate da qui a fine 2012:
AGOSTO 2012
17 – Savannah, GA – Johnny Mercer Theater
18 – Durham, NC – Durham Perf. Arts Ctr.
30 – Woodstock, VA – Shenandoah County Fair
31 – Northampton, MA – Calvin Theatre
SETTEMBRE 2012
07 – Biloxi, MS – IP Casino
08 – Houston, TX – Arena Theatre
21 – Huntington, WV – Big Sandy Superstore Arena
22 – Myrtle Beach, SC – Alabama Theater
28 – Manistee, MI – Little River Casino
29 – Fort Wayne, IN – Embassy Theatre
OTTOBRE 2012
04 – Wichita, KS – Orpheum Theater
05 – Arlington, TX – Arlington Music Hall
12 – Branson, MO – The Mansion Theatre
13 – Renfro Valley, KY – Renfro Valley Ent. Ctr.
26 – Wichita Falls, TX – Kay Yeager Coliseum
27 – Midland, TX – Wagner Noel Perf. Arts Ctr.
NOVEMBRE 2012
02 – Mahnomen, MN – Shooting Star Casino
03 – Deadwood, SD – Deadwood Mountain Grand Casino
09 – Branson, MO – The Mansion Theatre
10 – Morton, MN – Jackpot Junction Casino
16 – Peoria, IL – Peoria Civic Center
17 – Hiawassee, GA – Anderson Music Hall
23 – Winnie, TX – Nutty Jerry’s Winnie Arena
24 – Bossier City, LA – Horseshoe Casino
DICEMBRE 2012
01 – Elizabeth, IN – Horseshoe Casino
15 – Jackson, TN – Carl Perkins Civic Center
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Tags: George Jones
Posted by CountryStateLine on 14th agosto 2012 in
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Lo ha voluto annunciare lei stessa, ieri sera, in una videoconferenza annunciata una settimana fa e tenuta contemporaneamente su YouTube e sul suo sito web per stare insieme a tutti i suoi amati fan: il quarto disco di Taylor Swift (foto WENN.com) si intitolerà “Red” ed uscirà il 22 ottobre prossimo. Conterrà 16 tracce e ci stava lavorando intensamente - ha detto – fin dall’uscita del precedente “Speak Now”, avvenuta due anni fa. Durante la conferenza (in cui grazie ad uno speciale software fornito da Google era in grado di video-interagire con dieci fan contemporaneamente e rispondere alle domande che le venivano poste), durata 20 minuti, Swift ha detto che per questo disco ha scritto moltissimo, più di una trentina di canzoni, e che è stato difficilissimo scegliere le 16 da incidere. Il primo singolo estratto dall’album si intitola “We Are Never Ever Getting Back Together”, scritto con Max Martin e Shellback ed è stato rilasciato ieri notte a conferenza terminata. Lo ha suonato dal vivo durante il videocollegamento e ha ammesso che questo brano è dedicato ad un suo ex-boyfriend. A riguardo dei temi trattati nelle canzoni di “Red” Taylor ha detto che alcuni di essi derivano da esperienze attraverso cui è passata personalmente (come nel caso del singolo uscito) e che mentre scriveva la sua vita era diventata come uno storyboard, una lavagna su cui appuntare note, emozioni, disegni e pensieri.
Mentre per “Speak Now” ha voluto scrivere personalmente tutte le canzoni, per “Red” (la cui copertina annunciata ieri potete vedere nella foto) ha collaborato con diversi autori, produttori ed autori con i quali – stando a quanto dichiarato in un comunicato stampa – aveva sempre voluto lavorare. Circa il titolo del disco Taylor ha dichiarato: «Ho scritto questa canzone, “Red”, pensando a quello che significa per me e a tutte le emozioni di cui questo disco si compone. Queste emozioni riguardano la tumultuosità, la pazzia, l’insanità, l’intensità, la semi-tossicità delle relazioni in cui mi sono trovata ad essere negli ultimi due anni. Emozioni che hanno spaziato da amore intenso ad intensa frustrazione… Poi gelosia, confusione… Ed altro ancora. Tutte queste emozioni nella mia mente hanno il colore rosso. Non c’è un colore beige per me per rappresentarle.»
Navigando sulla rete, i primi giudizi degli internauti sul singolo sono controversi: si va dalla fan a prescindere che giura che non smetterà mai di ascoltarlo a quello che invece giura che se ai prossimi CMA Awards Taylor vincesse qualcosa non ascolterà più musica country in vita sua. Antipodi. Certo è che “We Are Never Ever Getting Back Together” difficilmente puo’ essere definito un brano country. Anzi… si tratta forse della sua canzone più “poppeggiante” (ascoltatela e dite la vostra). D’altronde una canzone non fa tendenza e se è vero che alcuni dei commenti riguardano il fatto che forse sia giunto il momento che chiuda la fase del “vi racconto l’amore come l’ho vissuto” meglio sospendere il giudizio finale e attendere l’uscita del disco. Capiremo dove Taylor vuole andare a parare.
M.A.
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Tags: Taylor Swift
Posted by CountryStateLine on 13th agosto 2012 in
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Qualsiasi periodo dell’anno (e accetterei anche il rischio caldo afoso, guardate cosa vi dico!) andrebbe bene per me per essere a Nashville. Tanto adoro quel posto. Ma amerei particolarmente esserci tra la fine di questo mese e l’inizio di settembre. E’ in questo periodo infatti che Kathy Mattea, una delle autrici/cantanti mie preferite ha scelto di fissare le prime sue quattro apparizioni dal vivo per celebrare in grande stile il suo rientro sulle scene con un nuovo disco, “Calling Me Home”, finalmente in uscita per la Sugar Hill il prossimo 11 settembre (degli altri dischi in uscita potete leggerne nella pagina Uscite Discografiche 2012), che la vede ritornare al suo amore per le radici dei monti Appalachi che già aveva così bene espresso nel suo precedente album “Coal” del 2008. La cantante darà un assaggio del contenuto del suo nuovo lavoro il 29 agosto al Loveless Bar, per poi comparire al Bluebird Cafe il 5 settembre, allo Station Inn il 7 settembre e chiudere col botto questo primo giro di assaggi la sera dell’8 settembre al Gran Ole Opry.
“Calling Me Home” è coprodotto dalla stessa Kathy Mattea insieme a Gary Paczosa e per realizzarlo ha voluto recrutare i migliori musicisti di cui potesse disporre. Tra questi Stuart Duncan, Bryan Sutton, Byron House, Jim Brock, Bill Cooley e la coppia fratello/sorella Tim e Molly O’Brien (famose e dotate voci armoniche nonché vincitori ciascuno di un Grammy). Per le note del disco ha voluto che a scriverle fosse l’autrice campionessa di vendite - nonché anch’ella proveniente dal Kentucky – Barbara Kingsolver.
Già nel 2008, dopo aver trascorso quasi trent’anni lontana dalla casa della sua infanzia di Cross Lanes in West Virginia, Kathy aveva sentito il bisogno di immergersi nella musica delle origini, quella degli Appalachi, e aveva realizzato “Coal”. Per questo lavoro, che ne è un ideale seguito, ha cercato e raccolto vecchio e nuovo materiale sia attraverso ricerche personali che partecipando a riunioni e feste sul posto. Lungo il suo percorso dal mainstream country fino alla Appalachian Music per Kathy, sulla scena ormai da quasi trent’anni (pur non avendo una discografia particolarmente consistente - appena 14 album, “Calling Me Home” incluso) si é trattato quasi di un viaggio purificatore, che le ha fatto provare emozioni come «essere una totale novizia ed inesperta in qualcosa dopo che hai cantato per 30 o 40 anni, e sentire quella umiltà che ti fa dire “non so se sarò in grado di farlo di nuovo, di spingermi di nuovo fino a quel punto… E questo è per me un grande dono». Continua Kathy: «Mi sento come se avessi fatto il disco della mia vita. Finalmente sono riuscita ad esprimere compiutamente quello che credo fossi stata chiamata da sempre ad esprimere, fin da quando ho cominciato questo mestiere. Parlo della mia infanzia e della mia esperienza di vita, di un senso di appartenenza e di cultura, di storia e di famiglia, di tutta la musica che ho imparato e di quello che ho imparato esibendomi dal vivo e mettendo tutta me stessa in qualcosa».
Bentornata, Kathy!
M.A.
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Posted by CountryStateLine on 11th agosto 2012 in
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Difficile, se vogliamo anche inutile. Di certo doloroso cercare di scandagliare le cause che scatenano nell’uomo quella spirale autodistruttiva che lo porta a volte sul fondo – o molto vicino ad esso – quando quell’uomo per un motivo o per un altro rappresenta per te qualcosa di speciale. Quell’uomo è Randy Travis e per me rimane uno dei piu’ rappresentativi esponenti di un country a me caro che va purtoppo scomparendo, come scomparvero quelli di Hank Williams o di Johnny Cash. Ma Mr. Travis io l’ho conosciuto davvero e per me rappresenta l’icona del gentleman, dell’uomo che precede l’artista, di quello che quando lo incontri quell’incontro non lo scordi più. Al di là dei suoi eleganti e calorosi spettacoli dal vivo.
Per questo quando mi è giunta la brutta notizia del suo nuovo arresto per cause legate all’alcool dopo quello avvenuto a febbraio (vedi) ho provato una enorme stretta al cuore. E’ successo nella notte tra martedì e mercoledì scorsi nei pressi di Tioga (Texas) quando, dopo essere entrato sbronzo e senza vestiti indosso in un negozio per comprare delle sigarette senza avere i soldi per pagarle, stando al rapporto della polizia e dei testimoni, sarebbe risalito sulla sua auto per schiantarsi poco dopo a lato strada (senza fortunatamente coinvolgere nessuno). Un passante che ha assistito all’incidente ha chiamato i soccorsi al 911 (senza sapere chi fosse alla guida) e quando la pattuglia è giunta sul posto non ha potuto fare altro che riconoscerlo e rilevare la sua guida in stato di ebrezza. «Travis emanava un forte odore di alcool e presentava diversi segni di intossicazione» ha dichiarato poi alla AP il sergente Rickey Wheeler, l’ufficiale che ha proceduto all’arresto «E mentre Travis veniva trasportato via minacciava di morte gli agenti che lo stavano prendendo in custodia.»
Dopo il fermo per ubriachezza, minacce ad un pubblico ufficiale e resistenza all’arresto, mercoledì l’ufficio dello Sceriffo della Contea di Greyson ha disposto la custodia in carcere di Travis presso Sherman (Texas) senza inizialmente neanche la possibilità di uscire su cauzione. Cosa che gli è stata concessa poche ore dopo. Ma il 53enne cantante country ha dovuto sborsare 21mila e 500 dollari per tornare a casa ed al momento è in attesa di comparire davanti ad un giudice rischiando in teoria fino a 10 anni di reclusione. Ad onor di cronaca, stando a quanto rivela il sito di gossip TMZ, la onerosa cauzione sarebbe stata pagata da un abitante del luogo mentre altri cittadini di Sherman, appena la notizia dell’arresto di Randy Travis è trapelata, sono accorsi per aiutarlo in ogni modo possibile ed hanno anche evitato che all’uscita la ressa dei fotografi in attesa potesse “azzannare liberamente la preda”.
Mentre era in carcere Travis si è anche intrattenuto e si è fatto tranquillamente fotografare con due donne che erano lì per far visita ad altri detenuti e che egli ha scoperto essere sue appassionate sostenitrici (ultima foto in basso). Una di esse, Cassie Kearnes, ha poi riferito che il cantante non si è soffermato molto su ciò che era successo ed ha solo detto che stava guidando e bevendo ed è stato fermato nudo al volante. Gary Corley, un avvocato locale (l’uomo con gli occhiali nella foto AP/The Herald Democrat/Chris Jennings insieme a Randy al momento del suo rilascio, sotto a quella segnaletica di rito scattata in prigione) ha offerto anche gratuitamente i suoi servigi nel caso Randy ne volesse usufruire mentre una delle due fan incontrate in cella gli ha regalato un cappello da baseball targato Texas per celare parzialmente il suo volto agli obiettivi delle macchine fotografiche quando fosse uscito (la star della musica country indossava infatti il solo camice azzurro che viene dato ai detenuti al loro ingresso in carcere). L’ignoto benefattore che gli ha pagato la cauzione ha anche saggiamente fatto arrivare un’auto che lo attendeva lì fuori e che lo ha subito portato via. Come lo stesso Corley ha dichiarato «Sherman è una piccola comunità, dove la gente si prende cura gli uni degli altri». Fortunato Travis, o forse no. Poiché questo dimostra come egli sia amato nonostante tutto. Anche nelle avversità che avvicinano la star all’uomo comune. Il portavoce del cantante non ha per il momento rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito all’incidente.
Che succederà ora? Difficile dirlo, anche considerando il fatto che lo aspetterebbe una serie consistente di spettacoli dal vivo già confermati in giro per gli Stati Uniti a partire dalla prossima settimana e fino a dicembre. Io spero che Randy trovi la forza per recuperare e che non si dimentichi mai la strada fin qui percorsa e i milioni di fan nel mondo che lo adorano. Vorrei per lui un finale come per Bad Blake/Jeff Bridges nel film “Crazy Heart”, ve lo ricordate? Rinato personalmente e professionalmente attraverso un percorso a ostacoli che lo aiuta a capire i veri punti di riferimento della vita. Che non sono certo rappresentati da una bottiglia di whisky. Coraggio Randy, ti aspettiamo!
M.A.
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