“American Saturday Night” tour numero 1

Posted by CountryStateLine on 16th febbraio 2010 in Home (News)

American Saturday Night TourMediabase – una divisione della società Premiere Radio Network, precedentemente nota col nome di Mediascan – è un sito internet creato dall’industria della discografia americana allo scopo di stilare dettagliate classifiche di vendita ed analisi di mercato basate sul monitoraggio di circa 2000 stazioni radio sparse tra Usa e Canada e riguarda 175 mercati radiofonici. Principalmente i formati riguardano le trasmissioni e i passaggi radiofonici dei singoli brani mandati in onda in un dato periodo di tempo preso in esame.
Secondo Mediabase, dunque, Brad Paisley ha raggiunto la posizione numero uno in fatto di trasmissioni via etere e via web col suo ultimo singolo “American Saturday Night”, mettendo in fila ben 12 consecutivi numeri uno nella storia delle classifiche country.
“American Saturday Night”, come singolo, segue “Welcome To The Future” e “Then” come terzo brano tratto dall’album “American Saturday Night” ad aver scalato le classifiche fino al primo posto. Contemporaneamente il tour di Paisley, l’American Saturday Night Tour appunto, che questa settimana si ferma per una piccola pausa per poi riprendere a partire dalla prossima a Fresno, Los Angeles (California), Las Vegas e Reno (Nevada), continua a inanellare una serie di tutto esaurito: tre solo nello scorso fine settimana. Billboard lo cita come il tour country numero uno per il 2010 fino a questo momento. Saranno felici anche Miranda Lambert e Justin Moore, che girano con Brad come opening acts. E intanto noi continuiamo a pregare che il tanto sperato “European Leg” del tour di Paisley diventi realtà…

Schianto frontale per il tour bus di Trace Adkins: due morti

Posted by CountryStateLine on 15th febbraio 2010 in Home (News)

Trace AdkinsNella mattinata di sabato scorso, mentre trasportava i membri della sua band al CenturyTel Center di Bossier City, Louisiana, il tour bus di Trace Adkins si è scontrato frontalmente con un pick up che stava effettuando un azzardatissimo sorpasso sulla provinciale nei pressi di Caddo Parrish. Entrambi gli occupanti del pick up sono morti sul colpo, mentre nessun componente della band di Adkins ha riportato ferite serie, anche se cinque di essi sono stati per sicurezza trasportati in ambulanza all’ospedale per accertamenti.
DSC05058DSC05057Adkins, che non era sull’autobus in quel momento (aveva già raggiunto il CenturyTel Center e stava aspettando il resto del gruppo), raggiunto dalla notizia si è recato con un veicolo privato sul luogo dell’incidente, ha raccolto i compagni di viaggio illesi e con loro si è recato all’ospedale a far visita agli altri (nelle due foto piccole le immagini dell’autobus danneggiato dopo l’incidente; in quella a sinistra si vedono i rottami del pickup che ha provocato l’impatto).
«Questa è una vera tragedia» ha dichiarato Adkins «Due persone sono morte e io non so neanche i loro nomi. Quindi, in rispetto per i loro familiari, preferisco non rilasciare nessun commento in questo momento.» Adkins, che è nativo proprio della Louisiana (Sarepta, per la precisione) si è poi regolarmente esibito sabato sera con Martina McBride mentre ha deciso di cancellare la sua esibizione di ieri a Pensacola (Florida), dove sono andate sul palco solo Martina McBride e Sarah Buxton. Probabilmente Adkins si è recato dai familiari delle vittime.

Intervista a Phil Vassar – La Cantina di Lentate (MI) – 2 febbraio 2010

Posted by CountryStateLine on 6th febbraio 2010 in Home (News)

DSC04952Dal 26 gennaio al 1 febbraio 2010 Phil Vassar, autore e cantante tra i più prolifici, eclettici e talentuosi di Nashville, aveva in programma un breve tour tra Inghilterra, Irlanda e Germania. Non erano previste tappe italiane; ma all’ultimo minuto gli sforzi congiunti dello stesso Vassar, entusiasta all’idea di venire a “tastare” il movimento country in terra italiana, di Country Music Network, di Country Power Station (la prima web-radio italiana tutta di musica country) e del locale “La Cantina” di Lentate sul Seveso, alle porte di Milano, ha dato il risultato sperato di riuscire ad organizzare una bellissima e quasi estemporanea “unplugged session” di questo fenomenale artista, vero animale di razza da palcoscenico, che – per chi non lo sapesse – ha scritto canzoni per una miriade di artisti country, da Jo Dee Messina (“Bye Bye”, “I’m Alright”) a Tim McGraw (“For a Little While”, “My Next Thirty Years”); da Kenny Chesney (“Boston”, “For The First Time”) a Neal McCoy (“Ain’t Nothin’ Like It” e “I Was”); da Mindy McReady (“Don’t Speak”) ai Sons of The Desert (“Drive Away”); da Collin Raye (“Little Red Rodeo”) ad Alan Jackson (“Right On The Money”). E la lista potrebbe continuare…

L’evento si è svolto appunto a La Cantina di Lentate sul Seveso, un locale in cui il country è già regolarmente ospitato ogni settimana con musica diffusa e ballo. La serata è stata quella di martedì 2 febbraio, inserita a cavallo tra l’ultima tappa europea di Phil Vassar (a Untermeitingen, in Germania) e la sua ripartenza per gli Stati Uniti, avvenuta la mattina di mercoledì 3. Davvero un piccolo miracolo. Ho avuto il piacere e l’onore di essere stato invitato alla serata e di avere incontrato Phil Vassar qualche ora prima che salisse sul piccolo palco de La Cantina per una intervista esclusiva per i lettori di Countrystateline.com che potete leggere di seguito.

ATTENZIONE
Troverete una mia recensione del concerto sul numero 168 del mensile JAM in edicola i primi giorni di marzo. Buona lettura!

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Grammy 2010: i vincitori “country”

Posted by CountryStateLine on 2nd febbraio 2010 in Home (News)
Taylor Swift (c)Steve Granits / WireImage.com
Taylor Swift (c)Steve Granits WireImage.com

All’indomani della notte dei 52esimi Grammy Awards dallo Staple Center di Los Angeles, qualsiasi sia il vostro giudizio a riguardo, country sembra ancora fare rima con Taylor Swift, che a soli 20 anni si è portata a casa anche il Grammy per il miglior album dell’anno. Nella edizione del tributo ad Haiti, del ricordo di Michael Jackson, dello straripante successo di Beyoncè (sei premi vinti su dieci nomination: l’artista femminile a vincere più riconoscimenti di chiunque altra nella stessa serata) e della “riscoperta” degli AC-DC (era ora!) a cui vivaddio è stato riconosciuto il premio Grammy alla carriera (sempre meglio che quello alla memoria!) lo spettacolo si è aperto con il duetto tra Lady Gaga ed Elton John. Prima sulle note di Poker Facee Speechlessee, poi su quelle di “Your Song” dello stesso John, già dedicata alla memoria della principessa Diana.
Ricordo solo che è stata anche la serata del nostro immenso Andrea Bocelli, che con Mary J. Blige ha cantato “Bridge Over Troubled Water” (il cui ricavato andrà totalmente in beneficenza) e del gruppo Zac Brown Band che si è portato a casa il Grammy per la categoria “Best New Artist” (migliore nuovo artista).

Ma tornando agli artisti country in gara per questa edizione, ecco di seguito i vincitori.

 
Best Female Country Vocal Performance:
Taylor Swift con “White Horse” da “Fearless” (Big Machine Records)

Best Male Country Vocal Performance:
Keith Urban con “Sweet Thing” da “Defying Gravity” (Capitol Rec. Nashville)

Best Country Performance By A Duo Or a Group:
Lady Antebellum con “I Run To You” da “Lady Antebellum” (Capitol Records Nashville)

Best Country Collaboration With Vocals:
Carrie Underwood e Randy Travis per “I Told You So” (19/Arista Nashville)

Best Country Instrumental Performance:
Steve Wariner per “Producer’s Medley” da “Steve Wariner c.g.p. My Tribute To Chet Atkins”

Best Country Song:
“White Horse” di Liz Rose & TaylorSwift (da “Fearless” di Taylor Swift)
(Big Machine Records; Publishers: Sony/ATV Tree Publishing, Taylor Swift Music/Sony/ATV/Care Taker Music/ole)

Best Country Album:
“Fearless” di Taylor Swift (Big Machine Records)

 
Non ricordate più chi fosse in nomination insieme ai vincitori? Cliccate qui.

Bentornato Wade!

Posted by CountryStateLine on 31st gennaio 2010 in Home (News)

wadehayesE’ stato un enorme piacere ricevere la notizia che Wade Hayes, uno dei miei artisti preferiti, sia tornato ai concerti dal vivo. Anche perché suona il genere di country che preferisco. Lui, Rhett Akins, Tracy Byrd, Daryl Singletary e alcuni altri venuti alla ribalta nella metà degli anni ’90 e che hanno creato uno stile personale, con una voce inconfondibile ed una personalità musicale decisamente marcata, a metà strada tra l’honky tonk ed il country classico senza dimenticare un fondamentale occhiolino al mainstream, al nuovo. Ma senza mai snaturare il “vecchio”. In fondo, a pensarci bene, sono gli artisti che meno di altri hanno saputo (o voluto) adeguarsi al nuovo, quando il nuovo stava diventando troppo pop e hanno voluto rimanere attaccati alle loro radici ispirative. Oppure quando artisti con meno talento hanno cominciato a vendere di più. Questo è Wade Hayes, che è tornato a suonare live una decina di giorni fa al Tumbleweeds Texas, un grande nightclub country alla periferia di Houston. Le recensioni sono state molto positive: Wade ha suonato per un’ora e mezza un mix di cose vecchie e nuove, dove le nuove sono state tratte dal suo ultimo lavoro, “Place To Turn Around”, uscito l’anno scorso dopo ben nove anni di silenzio. Da allora ha formato una band, i McHayes, insieme al violinista di Alan Jackson, Mark McClurg, oltre ad unirsi alla band dell’ex cantante degli Alabama, Randy Owen.  Hayes ha dimostato di avere ancora molto da dire come cantante solista, e con i quattro elementi del suo gruppo è passato da vecchi successi come “On a Good Night” e “The Day She Left Tulsa” a nuovi pezzi quali “What’s a Broken Heart For You” e “She Knows Me”.
Ricordo che Wade Hayes è capacissimo anche di reinterpretare famosi classici, cosa che fece nell’album “Tribute to Tradition” cantando “She’s Acting Single (I’m Drinking Double)”.
Spero che il ritorno di Hayes segni anche la sua decisione di fare un passaggio in Europa, alla ricerca di una seconda giovinezza che meriterebbe al cento per cento.

Infarto per Charlie Daniels. Dimesso, tutto bene

Posted by CountryStateLine on 27th gennaio 2010 in Home (News)

CDIl leggendario Charlie Daniels è stato colpito una decina di giorni fa da un leggero colpo apoplettico mentre, venerdì 15 gennaio, stava andando in motoslitta sulle nevi del Colorado. Ricoverato al Mercy Regional Medical Center di Durango, Daniels è stato poi trasportato in elicottero allo Swedish Medical Center di Denver da cui è stato dimesso domenica 17 per ritornare nella sua casa del Colorado, dove si trovava dal 27 Dicembre in vacanza. Daniels non ha annunciato alcuna cancellazione del suo tour. Ha detto di sentirsi bene e non vede l’ora di iniziare il suo The Charlie Daniels Band 2010 Tour il 27 febbraio da Ft. Pierce con a seguire la tappa di Brooksville del 28 (entrambe le località sono in Florida). «Appena tornato a casa la prima cosa che ho fatto è stata riprendere in mano la mia chitarra e verificare se le mie dita potessero ancora suonarla, per fortuna mi è sembrato tutto ok» ha detto in un’intervista al Canadian Press mercoledì scorso «Posso suonare la chitarra e posso suonare il violino». Poi ha benedetto il suo piccolo infarto, perchè lo ha reso cosciente del fatto che forse stava andando ad una velocità un pò più alta di quella che la sua pressione consentisse. I medici dell’ospedale di Denver hanno riscontrato una leggera insensibiltà nella mano sinistra ma hanno assicurato che dovrebbe ritornare automaticamente nel giro di qualche tempo. Daniels, 73 anni, che ha comunque cominciato una terapia fisica ricostituente solo per accelerare la ripresa, visto l’inizio del suo tour tra un mese, si era reso perfettamente conto che un attacco cardiaco era in arrivo quando era a bordo della motoslitta in Colorado; il pensiero che non sarebbe più stato in grado di suonare ha attraversato la sua mente in diverse occasioni ma egli non ci si è mai soffermato. «Non ho mai seriamente pensato “ecco è arrivata la mia ora”» ha detto «Confido solo che tutto si risolva per il meglio.» Daniels, famoso per il suo grande successo “The Devil Went Down To Georgia” del 1979 (grazie a cui lui e la sua band ricevettero un Grammy per la migliore esecuzione vocale country), ha detto che le impronte di Dio sono sempre state dovunque in questa esperienza: non era lontano dall’ospedale di Durango quando è stato male; lo stesso ospedale aveva da pochissimo tempo iniziato a fare uso del medicinale che hanno usato su di lui per sciogliere il grumo di sangue che si era formato nel cervello. Se fosse arrivato leggermente più tardi quel grumo avrebbe causato danni irreversibili. Per di più, c’era immediatamente disponibile l’elicottero per aerotrasportarlo da Durango a Denver. «E’ un fatto indiscutibile che Dio stesse tenendomi sotto controllo. Questo infarto mi ha fatto riflettere sul fatto che le cose possono capitare anche a te, ma ho deciso che non voglio sedermi e preoccuparmi del prossimo eventuale attacco. Non è assolutamente probabile che ciò accada. Voglio continuare ad intrattenere la gente. E ho un sacco di cose che voglio fare nel prossimo futuro: voglio tornare a pescare ancora in Alaska, e voglio tornare in Israele, presumo a marzo.» E continuerà a fare quello che ama. «Adoro andare in  motoslitta, pescare, e fare tiro al bersaglio. Ne faccio parecchio quando sono a casa in Colorado. Adoro i cavalli e adoro i cowboys. Per carità, magari potrei rinunciare a buttarmi col paracadute, chi sa!»

Morto Carl Smith, il country gentleman

Posted by CountryStateLine on 19th gennaio 2010 in Home (News)
Carl Smith (foto Marty Martel)

Carl Smith (foto Marty Martel)

Quando Carl Smith, noto con il soprannome di Country Gentleman, nel 1977 prese la decisione di ritirarsi dalle scene era uno dei cantanti country in assoluto più famosi e di successo nel panorama nashvilliano, nonché protagonista di diversi speciali tv. Per oltre 25 anni fu il migliore honky-tonker che si potesse avere sulla piazza, e probabilmente – molti sostengono – avrebbe potuto continuare per tanti anni ancora. Per di più, per chi non lo avesse mai visto, aveva l’aspetto e la presenza scenica di un artista moderno, cosa che lo avrebbe senz’altro aiutato nel prosieguo della sua carriera, con l’arrivo delle nuove leve. In ogni caso nessuno dei nuovi arrivati di quegli anni aveva la sua voce. Mr. Country Gentleman, già membro della Country Music Hall of Fame, che dominò letteralmente la scena country negli anni ’50, se ne è andato sabato scorso all’età di 82 anni nella sua casa di Franklin, Tennessee, secondo quanto riportato dal giornale “Tennessean”.
La sua carriera si era sviluppata in maniera poderosa ed eterogenea come pochi artisti del suo tempo. Mentre la maggior parte dei cantanti country oggi continuano imperterriti a incidere e andare per tour fino a quando riescono a trovare qualcuno che li ascolti, egli preferì piuttosto prendere silenziosamente la via del ritiro dal business della musica non appena ritenne che la sua prolificità stesse scemando alla fine degli anni ’70 e visse godendosi i frutti del suo lavoro con la sua seconda moglie Goldie Hill (che pure era stata una discreta cantante negli anni ’50).

Smith era anche attore

Smith era anche attore

Durante quella decade, Carl raggiunse il quarto posto tra le stelle della country music di ogni tempo su Billboard (secondo la classifica di Joel Whitburn “Billboard Hot Country Single 1944-2008”). Solo Webb Pierce, Eddie Arnold ed Hank Snow lo superarono. Accumulò 31 Top Ten Hits in quel periodo, inclusi cinque singoli numero uno – “Are You Teasing Me” e “Let Old Mother Nature Have Her Way” tra questi.
Molte delle sue canzoni (la lista dei suoi successi più famosi sarebbe lunghissima da fare!) sarebbero state riprese e reinterpretate da altri famosi artisti. Gail Davies nel 1981 raggiunse il successo reinterpretandone “It’s A Lovely, Lovely World”; Moe Bandy & Joe Stampley rifecero la hit “Hey Joe!” in forma di duetto dal titolo “Hey Joe (Hey Moe)”; Buck Owens e Rose Maddox portarono a nuova vita “Loose Talk” nel 1961 e Sonny James mise a segno un rifacimento di “You’re Free To Go”. Anche “I Overlooked An Orchid”, una canzone che Carl scrisse e incise per la prima volta due mesi dopo aver firmato il suo primo contratto discografico nel 1950, raggiunse anch’essa di nuovo la vetta delle classifiche grazie alla versione di Mickey Gilley nel 1974.
Nonostante l’enorme contributo della sua musica nel mondo country, il prematuro ritiro dalle scene di Carl Smith certamente ebbe un impatto negativo sulla sua fama e sul suo posto nella storia; come se i posteri non gli avessero perdonato di essersi voluto eclissare dalle scene senza aver dato tutto quello che poteva. Attese decenni prima di essere annoverato tra i membri della Hall of Fame, cosa che avvenne solo nel 2003.
Mr. Smith fu membro del Grand Ole Opry dal 1950 al 1956 e nel luglio del 1952 sposò in prime nozze June Carter, per poi divorziare nel dicembre del ’56. Da June ebbe una figlia, Carlene Carter, che ricordiamo come un artista country di discreto successo agli inizi degli anni ’90 (“I Fell In Love” e “Every Little Thing” tra le sue hit). Carl sposò poi in seconde nozze la cantante Goldie Hill, meglio conosciuta per il singolo “I Let The Stars Get In My Eyes” che nel settembre del 1957 conquistò il primo posto in classifica. Carl e Goldie rimasero sposati fino alla di lei morte, avvenuta nel 2005.

Nervi saldi sul palco? C’è un segreto…

Posted by CountryStateLine on 11th gennaio 2010 in Home (News)
Randy Travis

Randy Travis

Come fanno i nostri artisti country preferiti a essere così “perfetti”, calmi e tranquilli quando sono sul palco durante un’esibizione? Alcuni dei più famosi nomi di Nashville rivelano i loro segreti per mantenere saldi i loro nervi prima di un grande show.
«Io ci penso» ammette in una intervista al “Tennessean” di Nashville la grande Reba McEntire «e non posso levarmi dalla testa questo pensiero … Prendo un bel respiro profondo. Questo è tutto quello che puoi fare, e poi esci la sopra il palco e ti diverti». Per il veterano della musica country Randy Travis, invece, la soluzione è ignorare. «E’ un cosa che suona strana a dirsi a chiunque, ma io semplicemente non ci penso» dice «E’ una conclusione a cui sono arrivato anni fa. Non prendo neanche in considerazione quello che andrò a fare o che non andrò a fare fino a che non è letteralmente ora di salire i gradini che mi portano sul palco e di fare lo spettacolo. Non ci penso.  E questo mi ha aiutato molto nel corso degli anni».
Jason Aldean ha un rituale che compie ogni volta prima dell’inizio di ogni suo concerto. «Farsi un drink» consiglia «Farsi un piccolo drink prima dello show. Non troppo, ma sufficiente per darvi quella ebbrezza che vi fa allentare i freni». Quest’ultima è una soluzione con cui il recente vincitore del premio come Nuovo Artista dell’Anno per la CMA Darius Rucker si trova perfettamente d’accordo. «Io mi faccio sempre un bel bicchiere di Jim Beam» dice, e lo fa ogni qualvolta sente che la paura del palco lo sta per attanagliare. «Ecco quello che faccio ogni volta per calmare i miei nervi. Assolutamente!». [Jim Beam è la marca di un famoso bourbon del Kentucky, ndr]
Infine, il giovane gruppo dei Gloriana, che già hanno avuto la loro esperienza dal vivo l’anno scorso di fronte a milioni di fans durante il tour di Taylor Swift per la quale aprivano ogni show, dicono che anche essi hanno un metodo che funziona sempre ma che è un segreto. «Abbiamo un rituale pre-show che facciamo ogni sera» ammette Rachel Reinhard «Ci riuniamo tutti insieme e pronunciamo una parola magica e segreta che ovviamente non posso dire. Ma tentiamo di divertirci più che possiamo. Cerchiamo anche di non prenderci troppo sul serio». Aggiunge anche che il non aver paura di commettere degli errori li aiuta a non impazzire. «Se mai dovessimo incasinare qualcosa, ci faremmo una bella risata sopra!». I Gloriana continueranno il “Fearless Tour” con Swift anche nel 2010 assieme all’altra “opening act” Kellie Pickler. Nel frattempo Jason Aldean continuerà il suo “Wide Open Tour” con Luke Bryan ad aprire, mentre Reba sarà in giro per gli States insieme a George Strait ed avranno nientemeno che Lee Ann Womack ad accompagnarli.

Un anno di musica country (o quasi…) … e BUON 2010!

Posted by CountryStateLine on 31st dicembre 2009 in Home (News)
Taylor Swift

Taylor Swift

Vediamo se ci riesce di sottolineare musicalmente qualche momento di questo 2009, che ha visto le vendite di dischi country in leggera flessione (circa il 2 per cento, ma peggio è stato per gli altri generi musicali). Quella di Taylor Swift sicuramente è stata la storia numero uno dell’anno che ci stiamo lasciando alle spalle. Swift ha fatto di tutto per assicurarsi il podio d’onore: è apparsa in un episodio dell’ultima serie di “CSI” e in un film con i Jonas Brothers e Miley Cyrus; a novembre ha vinto il premio della Country Music Association come Intrattenitrice dell’Anno, a dicembre si è accaparrata ben 8 nomination ai prossimi Grammy 2010 e ha inaugurato il suo tour personale dopo aver aperto i concerti del tour di Keith Urban. Ha venduto più di chiunque altro in questo 2009, sconfinando anche nelle classifiche pop. E’ stata anche protagonista di due puntate del programma “Saturday Night Live” raccogliendo unanimi consensi, senza parlare del “fuori programma” di cui il rapper Kanye West l’ha resa involontariamente protagonista agli Mtv Awards a settembre (leggi riferimento nel mio post del 15 dicembre). Insomma, un 2009 piuttosto monopolizzato dalla giovanissima bionda di Wyomissing, Pennsylvania, che chiude l’anno compiendo 20 anni e piazzandosi al primo posto della classifica annuale degli album più venduti  di Billboard con il suo “Fearless”, davanti a Zac Brown Band (“The Foundation”) e alla colonna sonora di “Hanna Montana: The Movie”.

Miley Cyrus

Miley Cyrus

A tal proposito, la parte nord americana del Wonder Tour di Miley Cyrus è stato nel 2009 il primo tour dal vivo la cui bigliettazione è avvenuta esclusivamente online (quindi senza l’effettiva emissione del biglietto ma tramite la prenotazione elettronica dell’ingresso/posto a sedere) attraverso il sito della Ticketmaster, che anche grazie alla signorina Cyrus ha raggiunto il milione di prenotazioni “virtuali”.
Anche l’opzione dell’
acquisto in rete, che sta diventando sempre più facile ed intuitivo, oltreché graficamente accattivante, è stato in costante aumento anche quest’anno tra i fan; questo serve agli organizzatori per limitare la rivendita del biglietto, gli effetti del bagarinaggio (il tagliando è nominale) e per garantire l’acquisto ai prezzi effettivamente voluti dall’artista o dal promoter.
Dopo essersi apparentemente ritirato, a nove anni dall’annuncio di quel ritiro, lo scorso ottobre
Garth Brooks ha annunciato il suo ritorno sulle scene. Una sola, a dire il vero: quella dell’Encore Theatre del Casino Wynn a Las Vegas nel Nevada, dove il protagonista assoluto della scena musicale country della passata decade si esibirà per una lunghissima serie di weekend per i prossimi cinque anni. Poi si vedrà, ma di certo bentornato Garth!

Brooks & Dunn

Brooks & Dunn

Per qualcuno che torna, qualcun altro se ne va: Brooks & Dunn hanno detto basta. Dopo una lunga e gloriosa carriera, il duo in assoluto più famoso della country music ha annunciato ad agosto il suo scioglimento per intraprendere carriere soliste, dopo che avranno portato a termine il loro tour d’addio nel 2010. Come dicevo nel mio post ad agosto, se questo sarà davvero un addio lo stabiliremo tra qualche anno…
Per quanto riguarda il panorama degli artisti emergenti, essi sono davvero tanti e questo è solo un bene. Fatti salvi il gusto ed il giudizio personali, sul lato folk-rock si sono distinti i ragazzi della band degli
Avett Brothers, che avevano già ricevuto precedenti unanimi consensi con gli album pubblicati per la etichetta Ramseur Records ma che nel 2009 sono usciti con un nuovo cd per la Sony, prodotto da Rick Rubin. Sul lato mainstream i Lady Antebellum sono stati la sorpresa più gustosa con il loro country-pop ed hanno avuto un 2008 strepitoso che ha toccato il suo culmine con i premi come gruppo vocale e come singolo dell’anno ai CMA Awards a novembre. Senza contare le due nomination ai Grammy 2010 (migliore canzone country e migliore esecuzione country di un gruppo).
 

Zac Brown Band

Zac Brown Band

Zack Brown Band piazza nel 2008 quattro singoli tra i più venduti e raccoglie elogi a quattro mani. Tanti altri attendono dietro l’angolo un successo che, date le premesse,  sicuramente raccoglieranno nei mesi a venire. Penso, per esempio, a Luke Bryan, Randy Hauser (tenetelo d’occhio!), Jamie Johnson (vittoria sfiorata ai CMA Awards e caspita che bel disco ragazzi!!!), David Nail, Chris Young, Gloriana, Love And Theft e Justin Moore.

Randy Houser

Randy Houser

Veniamo alle note che più ci interessano: molti artisti in questo 2008 hanno fatto bene anche in Europa. Una mossa, questa, che oltre a farci piacere come fan risulta essere molto saggia in quanto aumenta le vendite e amplia la base di appassionati. Tra questi artisti annovero quest’anno gli stessi Lady Antebellum, Toby Keith, Alan Jackson (pienone ai suoi concerti in Scandinavia in agosto), Joe Nichols, Dierks Bentley (impossibile trovare un biglietto per il suo mini tour inglese ad inizio 2008), Marty Stuart, Tracy Byrd, Charlie Daniels Band, Craig Morgan e – manco a dirlo – Taylor Swift, che si è spinta fino in Australia.

Jamie Johnson (Foto AP)

Jamie Johnson (Foto AP)

Per molti artisti emergenti il 2008 è stato anche purtroppo un anno di travagli legati alla scomparsa o fusione di etichette discografiche minori. Carolwood, una etichetta dipendente dalla Lyric Street, ha chiuso i battenti così come hanno fatto la Country Thunder e la Montage. Universal South e ShowDog Nashville hanno da poco annunciato la loro fusione. D’altra parte la instabile economia non ha impedito la nascita di nuove realtà discografiche, come la Redneck Records di Gretchen Wilson, la Republic Nashville, la Stoney Creek e la Treehouse Records. Molti artisti poi hanno deciso di produrre i propri dischi in proprio, senza più dipendere dai capricci dei discografici o dalle imprevedibili situazioni del mercato: Michael Peterson con la sua MP/Beyond Music ha prodotto un disco esclusivamente voluto ed ispirato dalla sua esperienza dal vivo in Italia del 2008 a Voghera per la prima edizione dell’Independence Day (“Baby, I’m Stickin With You”) e Billy Dean ha lanciato quest’anno il suo nuovo “Billy Dean Sings Richard Leigh”. Ma costoro meritano più spazio e ne parlerò tra qualche giorno…
Un trend inesorabilmente destinato ad incrementarsi nel 2010 sembra essere quello del passaggio al digitale e del download dalla rete, anche del singolo mp3. L’esempio dei The Parks e di Trent Tomlinson sono eloquenti in tal senso. Il ragionamento sotteso a questa pratica è: se un artista non è ritenuto ancora pronto per incidere un intero album, si possono mettere in vendita online i brani finora realizzati. O – viceversa – se le vendite di un cd non sono andate bene, la casa discografica può concretamente sperare di poter rientrare di parte delle (altissime) spese di produzione/distribuzione attraverso una “pubblicazione” online. Non si può mai sapere quando una canzone accende la miccia delle vendite, proiettando poi l’intero disco in orbita.
Pero ora mi fermo qui. Auguro a tutti voi, lettori di CountryStateLine, un eccitante, indimenticabile e prospero 2010. Non smettete di essere ottimisti e soprattutto di ascoltare tanta buona musica country!
Ci troviamo l’anno prossimo! KEEP IT COUNTRY!
M.A.

Addio “Ma Bellamy”!

Posted by CountryStateLine on 31st dicembre 2009 in Home (News)

bellamybrosFrances Bellamy, la mamma di Howard e David Bellamy, universalmente conosciuti come lo strepitoso duo country dei Bellamy Brothers, è venuta a mancare nel giorno della vigilia di Natale nella sua casa all’interno del ranch dei fratelli a Darby, in Florida. Aveva 85 anni. Nel loro sito ufficiale, i Bellamy Brother raccontano che accanto al suo letto, nel momento in cui è passata a miglior vita, erano presenti i suoi figli e tutti i suoi nipoti (era bisnonna). La famiglia, con la riservatezza che l’ha sempre caratterizzata, ha tenuto una cerimonia funebre privata ma i fan che volessero far sentire la loro vicinanza e porgere le loro condoglianze possono scrivere una email all’indirizzo  michael@hodgefuneralhome.com o addirittura fare donazioni alla memoria di Frances Bellamy attraverso il sito internet della Hospice Care. Howard e David hanno dedicato una speciale sezione del loro sito alla loro mamma, semplicemente conosciuta con il nome di “Ma Bellamy”. Le mie condoglianze e Howard e Bellamy, che incontrai e conobbi diversi anni fa per la prima volta ad Interlaken, in Svizzera, e che rappresentano davvero un simbolo di integrità, dedizione e umiltà.
M.A.