Goodbye Jimmy Dean!

Posted by CountryStateLine on 17th giugno 2010 in Home (News)

Jimmy DeanE’ scomparso domenica scorsa per cause naturali all’età di 81 anni nella sua casa di Varina, in Virginia. Jimmy Dean (in una recente foto AP qui a lato e, subito sotto, in una degli anni ’80), nato nel 1928 a Plainview, Texas, negli ultimi 50 anni era diventato famoso anche grazie all’industria della salsiccia, specie surgelata, di cui egli era considerato il “re” (nella foto in basso potete vedere una classica pubblicità). Sua mamma gli aveva insegnato a suonare il pianoforte ed in seguito aveva imparato da solo a suonare l’arpa e la fisarmonica, con la quale si esibiva in un locale vicino alla base aerea di Bolling, vicino Washington, quando negli anni ’40 stava prestando servizio militare nell’esercito. Nel 1948, una volta congedatosi, formò la band dei Texas Wildcats, con cui ebbe un certo seguito. Di lì a breve incise il suo primo successo a livello nazionale, dal titolo “Bummin’ Around”.
Jimmy Dean negli anni '80Ma il nome di Jimmy Dean (il cui nipote è nientemeno che Billy Dean, star del Voghera Country Music Festival del 2009), prima di essere legato a questo business, era divenuto notissimo nel mondo della musica country già negli anni ’50 specie per una canzone, “Big Bad John”, una sorta di rap country scritto dallo stesso Dean in cui si parla di un operaio in una miniera di carbone che salva diversi suoi compagni di lavoro quando la volta di una galleria sotterranea cede. Il brano divenne un enorme successo nel 1961, quando Jimmy si era già dedicato al commercio della salsiccia, arrivando al primo posto della classifica dei singoli country più venduti (ove rimase per due settimane) ed in cima a quella pop (dove stette per 5) superando le 500mila copie e facendogli conquistare un Grammy. In seguito Dean divenne il primo artista country ad esibirsi sulla strip di Las Vegas.
Una locandina del "Jimmy Dean Show"Egli conduceva anche un programma televisivo di notevole popolarità, “The Jimmy Dean Show”, precursore di trasmissioni quali “Hee Haw”, che negli anni ’50 era trasmesso sulla rete locale della ABC nella provincia di New York. Il successo era tale che i produttori decisero di lanciarlo a New York City ma dall’alto della loro saggezza pensarono che, così com’era, il programma fosse troppo da “campagnoli” per il più sofisticato e snob pubblico newyorkese, che difficilmente avrebbe gradito uno show così concepito. Quindi convinsero il riluttante Jimmy Dean ad apportare alcuni – sostanziali – cambiamenti per adattare il format alla città togliendo per esempio lo humour country alla Little Jimmy Dickens ed inserendo una enorme orchestra di accompagnamento con tromboni e trombe al posto dei soli violini che fino a quel momento avevano accompagnato Dean. Il format fu stravolto, gli ascolti scesero sotto la linea di galleggiamento e – ovviamente – lo show nel 1966 fu cancellato dal palinsesto. Grazie alla saggezza di quei produttori.
La pubblicità di una salsiccia Jimmy DeanIl talento non si può però fermare così semplicemente e così Dean aveva continuato a incidere dischi e ad esibirsi dal vivo, regalando ancora tanti successi ai fan: da “The First Thing Ev’ry Morning (And The Last Thing Ev’ry Night)” (numero uno nelle country charts, entrata anche nelle classifiche pop) a “Sweet Misery”; da “A Thing Called Love” a “Slowly”, cantata in duetto con Dottie West.
Negli anni ’80 vendette la sua azienda di salsicce a Sara Lee (anche se saggiamente mantenne la percentuale sulle royalties) e rimase attivo sui palchi fino ad un paio di anni fa, quando ancora l’esecuzione di “Big Bad John” (ancorché eseguita sulla sedia a rotelle) mandava in visibilio il pubblico. Tra le sue numerose citazioni ricordo quella che diceva: «Devi tentare la fortuna almeno una volta al giorno, perché potresti esserci vicino tutto il tempo e neanche saperlo».
Jimmy Dean era stato già ufficialmente dichiarato membro della Country Music Hall of Fame: la cerimonia di investitura ufficiale era pronta per il prossimo ottobre a Nashville.
I suoi funerali si sono svolti lunedì a Richmond, in Virginia, e il suo corpo riposa in un mausoleo di granito a forma di pianoforte sulle rive del fiume James, su di un terreno che Dean aveva comperato a tal proposito anni fa; un epitaffio sulla sua tomba recita “Here lies the Hell of a Man”, qui riposa un diavolo d’uomo.
Riposa in pace, Jimmy.

CMA Music Festival 2010: il record dei “Meet & Greet” va a Taylor Swift

Posted by CountryStateLine on 15th giugno 2010 in Home (News)

I fans in coda per incontrare Taylor Swift (Credit Larry McCormack)Dobbiamo rilevare, dati alla mano, che la regina dell’edizione 2010 del CMA Music Festival è stata Taylor Swift. Il programma ufficiale prevedeva che nella giornata conclusiva della manifestazione, domenica,  Taylor rimanesse per 13 ore con i suoi fans, nell’evento che si chiama “Meet & Greet” (incontra e saluta). In pratica ci si mette in fila allo stand del proprio artista preferito e si aspetta il proprio turno, all’arrivo del quale si hanno uno o due minuti (ma poi tutto dipende in sostanza dall’artista) per stare a quattr’occhi, parlare, conoscersi, farsi una foto e farsi firmare tutto quello che si vuole (l’elenco di quello che i fan si fanno autografare sarebbe lunghissimo…).
In pratica però Swift non ha rispettato il programma ufficiale, poiché a causa di una coda davvero esagerata, ella ha prolungato il suo “Meet & Greet” ben oltre le 21 (ora prevista per la chiusura dello stand). L’apertura, prevista per le 8 della mattina di domenica, ha visto già in coda diverse migliaia di persone e non a tutte alla fine è stato consentito di incontrarla per mancanza di tempo (per accedere allo stand viene dato uno speciale braccialetto che identifica la persona ammessa ad entrare).
Taylor Swift con la sua piccola fan Ashlin (Terry McCormack)Taylor ha voluto poi rendere speciale la giornata di una bambina di 8 anni di Murfreesboro, Ashlin Holland. Ashlin si era messa in coda con i suoi genitori ma non era riuscita ad ottenere il prezioso braccialetto che le sarebbe valso l’incontro con la sua cantante country preferita. Taylor allora è uscita dallo stand, ha scavalcato le transenne, si è avvicinata alla bambina e ha fatto una foto con lei (la potete vedere qui sopra – Credit: Terry McCormack). Per la piccola Ashlin certamente una giornata indimenticabile. La Swift segnava ogni ora che trascorreva coi suoi fans marcando con un piccolo segno fatto con un pennarello il suo braccio ed ha anche eseguito un piccolo concerto acustico aperto a tutti; ma non è riuscita a battere il record del “Meet & Greet”, che appartiene ancora a Garth Brooks che ha incontrato e fatto foto coi suoi fan per 24 ore di fila!
(Nella prima foto in alto, invece, potete vedere parte della coda che si era creata per incontrare Taylor Swift)

CMA Music Festival 2010: caldo e afa

Posted by CountryStateLine on 14th giugno 2010 in Home (News)

Parte della enorme folla vicino al palco durante l'esibizione di Kelli Pickler (Larry McCormack)Ieri anche il CMA Music Festival 2010 si è concluso. Una edizione per la quale fino ad un paio di settimane dall’apertura, tenutasi poi regolarmente giovedì 10, si è molto temuto a causa dei danni che la tempesta di pioggia e la conseguente alluvione di inizio maggio avevano causato a Nashville e dintorni.
Il pericolo durante la quattro giorni della manifestazione è stato in realtà il caldo afoso ed opprimente: una quarantina di persone che stavano girando tra i vari stand hanno dovuto essere ricoverate nella giornata di giovedì principalmente per affaticamento da caldo, come riportato da The Tennessean. Nei giorni del festival il portavoce del Vanderbilt University Medical Center, Jerry Jones, si era detto molto preoccupato perché le temperature erano previste in rialzo e i visitatori in arrivo a Nashville erano previsti in aumento rispetto alle precedenti edizioni. Nella giornata di venerdì, invece, due fan sono stati ricoverati con ferite alle caviglie e altri cinque per problemi legati al caldo. Domenica è stata la giornata peggiore di tutte e quattro: i bollettini sono arrivati alle trecento emergenze causate da problemi legati al caldo dall’inizio del festival, 18 delle quali hanno necessitato di ricovero ospedaliero. Una guardia di sicurezza della CMA è stata trovata morta venerdì all’interno di una tenda medica; nessuna causa è stata ufficialmente dichiarata. Un totale di 1388 persone si sono sentite male nelle 4 tende mediche del CMA Music Festival: eritemi solari, vesciche ed allergie tra i problemi più frequenti. “Il caldo ha accentuato i problemi medici che le persone già avevano” ha dichiarato Leigh Sims, un dirigente del Vanderbilt “Se avevamo un problema di enfisema o di infarto, il caldo lo rendeva peggiore”.
Per tutta la durata del festival la temperatura ha stazionato tra i 35 ed i 40 gradi centigradi.
(Nella foto: parte della enorme folla vicino al palco durante l’esibizione di Kelli Pickler al CMA Music Festival 2010 - Credit: Larry McCormack)

Grazie a Dolly Parton 250.000 dollari per Nashville

Posted by CountryStateLine on 10th giugno 2010 in Home (News)

Dolly PartonLo scorso 2 giugno a Nashville Dolly Parton ha staccato un assegno di 250.000 dollari consegnandolo nelle mani del sindaco Karl Dean ed ai rappresentanti della United Way, destinando specificamente il denaro all’aiuto delle vittime dell’area colpita dall’alluvione di maggio, le quali stanno ristrutturando o ricostruendo le loro abitazioni. «So che ci vorranno un grande sforzo, un duro lavoro e molti soldi per riparare i danni» ha detto Parton, che ha donato il denaro raccolto durante l’evento Dolly Helps Nashville degli scorsi 22 e 23 maggio che è confluito nel fondo United Way’s Restore The Dream. La donazione include il ricavato netto degli ingressi nei due siti Dollywood e Dixie Stampede di proprietà della Parton, situati a Pigeon Forge, Tennessee. «Mio marito mi ha portato a vedere i danni fatti dall’alluvione e io ero totalmente impreparata a ciò che ho visto» ha dichiarato la cantante «In quel momento ho capito che qualcosa doveva essere fatto per riportare le famiglie che avevano perso tutto dentro le loro case. E il sindaco Karl Dean con l’associazione United Way sono stati d’accordo con me e mi hanno aiutato a farlo. Portate questi soldi a quella gente che stanno soffrendo di più».
Il fondo United Way’s Restore The Dream è stato istituito per assistere le organizzazioni non-profit che operano nel Tennessee centrale a organizzare e condurre operazioni in caso di calamità naturali o di danni provocati dall’uomo. Il fondo lavora in collaborazione con i Family Resource Centers per indirizzare al meglio gli aiuti. Neanche la più piccola parte delle contribuzioni di Dolly Parton andranno a coprire le spese amministrative ma tutto sarà destinato agli aiuti concreti alla gente. Parton ha anche esortato tutte le aziende e gli imprenditori del Tennessee dell’Est ad unirsi nello sforzo; la prima azienda a raccogliere l’invito è stata la S.D. Professionals, che è la compagnia che cura il sito DollyParton.com e che ha organizzato la raccolta fondi online. «So che i cittadini di Nashville sono sempre stati grandi sostenitori di Dollywood e di Dixie Stampede nel corso di tutti questi anni e ho voluto far loro sapere che sappiamo che stanno soffrendo e che siamo qui per aiutarli come un buon vicino dovrebbe fare. Il mio parco a tema Dollywood compie quest’anno i 25 anni di attività e con questa donazione vogliamo aiutare a riportare il sogno, la speranza e la pace dell’anima ai miei concittadini».

Nashville: riaprono Bluebird Cafe e Wildhorse Saloon

Posted by CountryStateLine on 6th giugno 2010 in Home (News)

L'ingresso del Bluebird Cafe a NashvilleIl Bluebird Cafe, piccolo e storico locale sulla Hillsboro Road a Nashville danneggiato dall’alluvione del mese scorso, riaprirà i suoi battenti mercoledì prossimo 9 giugno alle ore 21, quando è in programma una serie di spettacoli e concerti dal vivo per celebrare i 28 anni di vita del café. La line-up include Shawn Camp, Will Barrow, Ric Lonow, Mike Loudermilk, Toni Sehulster, Cowboy Jack Clement, Ashley Clevenland, Gail Davies, Jimmy Hall, Michael Johson, Carleton Moody, Jonell Mosser, Frank Sheen e Roberto Bianco. Tutti gli artisti saranno accompagnati dalla Jay Pattern band, che suonò al primo show in assoluto tenuto al Bluebird e da allora non ha mai mancato nessuno dei successivi 27 compleanni del locale. Lo show sarà presentato come parte della campagna Bluebird Cafe’s Birdsong, che fu creata per assicurare il futuro del locale, attualmente sotto la direzione di Erika Wollam Nichols.
Ha riaperto ieri con una grande festa anche anche il WildHorse Saloon, l’unico country music dance club  nel centro di Nashville. Giusto in tempo per il CMA festival.

Chely Wright, l’omosessualità (col timer) di Nashville

Posted by CountryStateLine on 4th giugno 2010 in Home (News)

Chely WrightPer chi ancora non lo sapesse, Chely Wright è omosessuale. L’annuncio è stato fatto lo scorso 3 maggio alla vigilia dell’uscita del suo ultimo album, “Lifted Off the Ground” nell’ambito di una intervista rilasciata dalla cantante americana alla rivista People. Le malelingue ovviamente dicono che si sia trattato di un’operazione di marketing attentamente studiata, visto che insieme al disco è uscito anche un suo libro, “Like Me” (“Come Me”) nel quale non mancano rivelazioni “piccanti” su altri artisti country come quella riguardanti il suo caro amico – ed un tempo fidanzato – Brad Paisley a proposito del quale dice di «aver pianto milioni di volte» al pensiero di averlo ferito per non avergli detto subito della sua omosessualità. In alcuni estratti del libro che erano stati ripresi dalla rivista People, infatti, la star country dice che Paisley è stato una vittima del suo intimo segreto. «Non mi sono mai vergognata molto di me stessa per qualche cosa nella mia vita» scrive Wright nel libro «ma mi biasimo per essere stata così crudele con un altro essere umano.» «Forse il mio libro e l’outing che ho deciso di fare lo aiuteranno a capire» ha affermato Chely la quale scrive nel libro di averlo sì amato «ma di non essere mai stata davvero innamorata di lui». Infatti dice di aver spesso pianto «durante quei momenti di intimità fisica». «E non ho idea di cosa lui abbia pensato di ciò quando piangevo”. Wright dice che Paisley pensava al matrimonio con lei e non riusciva a capire quale fosse il vero problema nella loro relazione. «Beh, a parte per questo piccolissimo dettaglio di essere lesbica» scrive nel libro «speravo che lui perdesse interesse in me. Ma non ebbi fortuna in questo».
La copertina dell'ultimo disco di Chely Wright, Lifted Off The GroundWright, 39 anni, ha ottenuto di certo in questo modo quantomeno molta più pubblicità per disco e  libro di quanta ne avrebbe ottenuta altrimenti. Si tratta certamente di una buona cantante, ma la sua stella si era indiscutibilmente appannata negli ultimi anni dopo gli iniziali successi con brani quali “Shut Up And Drive” e “Single White Female” (era stata anche al Country Night Festival di Gstaad nel 2002). L’unico esempio precedente di artista in qualche modo legata alla musica country dichiaratasi omosessuale è quello di KD Lang e di certo ella non era così vicina a Nashville come invece è (o almeno è stata) Chely. In effetti, l’idillio di Lang con Music City è durato ben poco e KD ha presto migrato verso altri generi musicali. In questi ultimi anni sono circolati pettegolezzi anche riguardo Kenny Chesney ma egli ha sempre categoricamente smentito (e qualche volta quasi querelato). Al di fuori del nostro genere musicale preferito, come saprete, sono tanti gli artisti che hanno fatto outing: Ricky Martin, Melissa Etheridge, Tegan & Sara, George Michael, Adam Lambert, Clay Aiken ed Elton John per citarne alcuni.
«Non c’è  stato nessun artista country che abbia mai riconosciuto la sua omosessualità» ha dichiarato Wright a People.com «Non è stata una cosa programmata ma niente nella mia vita è stato così magico come il momento in cui ho deciso di fare outing».
Tanto di cappello a questa nativa del Kansas per avere avuto il fegato di uscire allo scoperto. Certo, questa è una questione che riguarda sfere personalissime, ma certo Wright deve avere combattuto parecchio con se stessa prima di prendere una tale decisione. Se essa avrà una qualche conseguenza sulla sua carriera di cantante o se aiuterà o meno a rilanciare la sua carriera lo vedremo. Di sicuro le sta dando molta più pubblicità. In ultima analisi, però, penso che dovrà essere la sua musica a parlare per lei; nessun bonus infatti deve essere riconosciuto ad un artista per il solo fatto di essere omosessuale. O di non esserlo.
Nell’attesa diamole credito per aver reso pubblico il suo orientamento sessuale, facendone il primo caso nell’industria di Nashville. Speriamo che il suo gesto porti questo caso a non essere più “il” caso neanche a Music City.

Jenny Gill è convolata a nozze

Posted by CountryStateLine on 27th maggio 2010 in Home (News)

Jenny GillJenny Gill, cantante e figlia di Vince Gill, si è sposata 3 settimane fa a Nashville. Sia il matrimonio che il ricevimento si sono tenuti presso l’abitazione di Vince Gill e di sua moglie, la cantante Amy Grant.
Jenny ha sposato l’amico d’infanzia Josh Van Valkenburg, che è il Direttore della A&R, EMI Music Publishing di Nashville.
La mamma di Jenny – lo ricordo – è Janis Oliver delle fu Sweetheart of the Rodeo. La coppia ha fatto la sua luna di miele in Jamaica. Vince Gill cantò della figlia nella canzone “Jenny Dreamed of Trains”, contenuta nel suo album “High Lonesome Sound”.

Partito (per un pelo) il tour di Paisley. La “macchina” Nashville lentamente riparte

Posted by CountryStateLine on 26th maggio 2010 in Home (News)

Brad PaisleyIl tour europeo di Brad Paisley (foto a lato) si chiama H20, che come sapete è il simbolo chimico dell’acqua. Mai nome fu più azzeccato, direi, visto che Paisley è uno delle centinaia tra artisti, musicisti e proprietari di ditte specializzate in forniture musicali che hanno perso milioni di dollari in attrezzature varie a causa della storica alluvione di inizio maggio a Music City. Paisley era infatti in procinto di cominciare le prove del suo spettacolo ispirato all’acqua, la mattina del 3 maggio, quando la pioggia ha inondato l’area e sommerso il suo palco e il magazzino dove conservava tutti i suoi strumenti musicali, gli amplificatori, i riflettori e il suo archivio audio/video. Brad ha potuto accedere nuovamente al magazzino solo quattro giorni dopo, quando le acque del fiume Cumberland si sono ritirate; dall’inventario è risultato che solo la sua chitarra preferita e poco altro si era salvato dall’inondazione. Giusto il tempo di riparare il riparabile, ordinare altro equipaggiamento, organizzare un paio di giorni di prove e il tour ha dovuto cominciare lo scorso weekend a Virginia Beach, in Virginia. In una intervista telefonica alla AP Paisley ha scherzato: «Ho fatto sapere tramite Twitter ai miei fan che quello che avrebbero visto a Virginia Beach sarebbe stato il risultato di prove effettuate sott’acqua. D’altronde si chiama H2O tour. Qui non si finge, l’abbiamo fatto sul serio!»
Ben JumperPaisley è solo uno tra le migliaia di musicisti e gestori di imprese che stoccano materiale vario alla Soundcheck Nashville, un grande centro di locali di varie metrature per depositi a noleggio all’interno di una zona industriale che sorge accanto al fiume Cumberland. Il proprietario, Ben Jumper (nella foto qui a sinistra), ha dichiarato che il magazzino affittato da Paisley, un locale di quasi 20 metri quadrati, era stato completamente sommerso dall’acqua e che i danni sono stimati in decine di milioni. Ancora mentre oggi scrivo il sito internet della Soundcheck riporta nelle news la chiusura dei locali e la richiesta di pregare perchè tutto torni alla normalità al più presto.
Anche Keith Urban ha perso la sua attrezzatura. Alcuni suoi amici affermano che Vince Gill ha avuto distrutta tutta la sua collezione di chitarre, inclusi insostituibili pezzi vintage dal valore storico. LeAnn Rimes ha perso tutta la attrezzatura del suo tour, finita sotto quasi 3 metri di acqua, almeno a sentire ciò che afferma il suo chitarrista Ryan Wariner.
I musicisti – così come la maggior parte dei residenti di Nashville - avevano avuto solo vago sentore che la micidiale tempesta sarebbe stata così violenta. Anche perchè la pioggia ha inizialmente colpito le aree appena fuori la capitale del Tennessee, risparmiandone nelle prime ore alcuni dei più importanti simboli della musica. Tutta quell’acqua alla fine è però confluita nel fiume Cumberland e ha colto tutti di sorpresa quando gli argini del fiume hanno cominciato a cedere in centro città prima e a nordest di Nashville poi, le due più importanti aree della città per la musica country. Oltre alla Soundcheck, danni da inondazione sono stati subiti come sappiamo dalla Grand Ole Opry e dalla Country Music Hall of Fame, oltreché da molti locali ed imprese legate alla musica country di downtown.
Steve Wariner, Brad Paisley e Ryan WarinerRyan Wariner – che è il figlio di Steve Wariner, vincitore di un Grammy country, nella foto a lato in compagnia del padre e di Brad Paisley - tenta di essere ottimista, ma per lui non c’è molto per cui esserlo: «Dentro al mio magazzino avevo tutto tranne due chitarre: pedal steel, amplificatori, casse, microfoni, console per la regia audio, avevo tutto lì.»
Scott Scovil, proprietario di MooTV, una società di produzioni video che fornisce schermi giganti ed altre diavolerie tecnologiche per grandi tour musicali dal vivo, l’ha presa con più filosofia e sorridendo ha dichiarato: «Sempre meglio che perdere qualcuno a te caro o perdere la tua casa! Tutti questi oggetti possono essere sostituiti». Ciononostante Scovil non ha aspettato che la polizia dichiarasse di nuovo sicure quelle zone: appena ha potuto ha passato il cordone di sicurezza in un punto dove i controlli non erano così stretti, ha chiamato un suo amico con un gommone e si è recato nelle palazzine della sua società a dare un’occhiata. Quello che ha visto lo ha scioccato: nel suo magazzino c’erano almeno due metri e mezzo d’acqua.
«Presumibilmente tutto doveva essere andato perduto, anche perchè le schede madri e gli schermi ad alta definizione non prendono bene l’essere a contatto con l’acqua.»
«Sono stato sopraffatto dall’emozione e mi sono messo a piangere»
ha dichiarato Ben Jumper «E’ stata un’immensa perdita per l’industria dell’intrattenimento musicale di Nashville a livello locale ed anche a livello nazionale per tutti i talenti che lavorano in questo ambiente.»
Brad Paisley ha corso contro il tempo per cominciare il suo tour come da programma. Ha dichiarato che i suoi fan lo meritavano e che posticipare l’inizio del tour sarebbe stato logisticamente più difficile che non cominciare anche se in condizioni non ottimali. «La tecnologia della mia chitarra costa come un broker di borsa.» La gran parte del palco costruito per il tour di Paisley (che era già pronto quando è avvenuta l’alluvione), composto di alluminio, ha avuto bisogno di essere asciugato  ripulito e aggiustato con nuove sezioni di moquette e compensato. Fortunatamente la produzione video del tour non era stata affidata alla Soundtrack. «Eventi del genere» ha detto Paisley il giorno prima della partenza per Virginia Beach «ti fanno riflettere sulle cose che ti sono state in dono in questa vita. E questo tour significherà molto di più per me di qualsiasi altro tour in cui ci siamo imbarcati».

L’industria della musica country si mobilita. Il Tennessee che non si piange addosso

Posted by CountryStateLine on 25th maggio 2010 in Home (News)

Vince Gill e Amy GrantTaylor Swift ha dichiarato la sua intenzione di donare 500mila dollari ad un gruppo di aiuto post-alluvione di Nashville. L’annuncio è stato fatto durante la maratona televisiva dal titolo “Flood Relief with Vince Gill and Friends” tenuta il giovedì successivo all’inondazione in una sede locale della WSMV. La maratona, durata 4 ore, ha raccolto fondi per 1.7 milioni di dollari, incluse le donazioni di Swift e i 100mila dollari donati dallo stesso Vince Gill e da sua moglie Amy Grant (entrambi nella foto Getty Images).
Ricordo che la sciagura meteorologica ha ucciso 30 persone in 3 stati, delle quali 20 solo in Tennessee.
«Ero a casa durante la tempesta e l’alluvione, onestamente non riuscivo a credere a quello che stava accadendo alla città e alla gente che amo così tanto» ha dichiarato Swift alla Associated Press attraverso una email «Nashville è la mia casa e la ragione per cui oggi faccio il lavoro che amo. Sono stata sempre orgogliosa di essere di Nashville, ma soprattutto ora vedendo l’amore che scorre in questa città quando c’è qualcuno in difficoltà».
Allo special tv condotto da Vince Gill ha partecipato anche Keith Urban, che nell’alluvione ha perso tutte le sue attrezzature musicali e ha suonato con una chitarra noleggiata. Tutto il ricavato è andato tra gli altri all’Esercito della Salvezza, alla Croce Rossa e alla Second Harvest Food Bank.
Il 16 maggio dal Ryman Auditorium è stata trasmessa in diretta via cavo attraverso il network GAC una seconda maratona musicale che ha incluso anche Brad Paisley (anche lui ha dovuto dire addio a tutte le sue apparecchiature e strumenti musicali a causa della inondazione), Lady Antebellum, Dierks Bentley, Rodney Atkins e altre star.
CMA Festival 2010Nel frattempo la Country Music Association ha annunciato che il 50 per cento dei proventi netti della prossima edizione del CMA Music Festival di giugno (ex Fan Fair) sarà devoluto alla “Community Foundation of Middle Tennessee” per gli aiuti post-alluvione. Questo va ad aggiungersi alla donazione già prevista ammontante al 50 per cento  degli introiti della “Metro Nashville Public Schools” per l’educazione musicale attraverso il programma “Keep The Music Playing”.
Il CMA Music Festival raccoglie ogni anno tra le 50 e le 100mila persone provenienti da tutti gli Stati Uniti e dall’estero.
«Quest’anno con le ingenti perdite che sicuramente soffriremo sia da parte delle nostre attività commerciali che dal turismo locale a causa dell’inondazione è di vitale importanza per la comunità di Nashville che il CMA Music Festival continui come è stato programmato” ha dichiarato Steve Moore, Presidente del Consiglio di Amministrazine della CMA “La CMA è orgogliosa di andare avanti ed aiutare le nostre zone anche grazie agli aiuti ai bambini e alla loro educazione musicale attraverso la “Community Foundation of Middle Tennessee”»
«Siamo sempre stati grandi sostenitori di Music City attraverso l’associazione “Keep The Music Playing”» ha detto in un’intervista il sindaco di Nashville, Karl Dean «Questo ha aumentato i contributi per gli aiuti post-alluvione e dimostra la grande collaborazione che esiste tra la città di Nashville, il CMA Music Festival e l’industria della musica country»
A Nashville si svuotano la case di tutto quanto è andato perduto o va asciugato«Milioni di vite sono state colpite da questo disastro. Mentre alcuni si riprenderanno in fretta, per altri saranno necessari mesi o anni per ricostruire le loro abitazioni o i loro negozi e i fondi della “Community Foundation of Tennessee” per questo disastro saranno strategicamente indirizzati verso le esigenze che via via si presenteranno» ha detto Ellen Lehman, presidente della “Community Foundation of Middle Tennessee” «E’ stato incredibile assistere alla corsa di generosità di questa comunità; noi siamo emozionati, ma non sorpresi, di vedere la CMA unirsi nel guidare gli sforzi per contribuire alla ricostruzione di questa città».
Il CMA Music Festival fa beneficenza dal 2001, ma è solo dal 2006 che è stato deciso di convogliare tutti i fondi raccolti ad una sola causa – la “Metro Nashville Public Schools” per l’educazione musicale – attraverso una partecipazione con la “Nashville Alliance for Public Education”. La CMA ha donato finora più di 3.3 milioni di dollari per acquistare più di 3000 strumenti ed attrezzature musicali.
Per la ricostruzione si stima non saranno spesi meno di un miliardo di dollari.

Nashville dopo l’alluvione, lunghi tempi di recupero

Posted by CountryStateLine on 24th maggio 2010 in Home (News)

Ken, un abitante di Nashville, immerso dentro l'acqua nel sua casa di Sylvan ParkA tre settimane dalla tremenda inondazione – la peggiore in più di 100 anni – che, a causa della tracimazione del fiume Cumberland, ha colpito il Tennessee centrale, e Nashville in particolare, la situazione va lentamente migliorando anche se la vita in città non è ancora tornata alla normalità. Il problema maggiore adesso è dato dal fango rappreso in quantità tale che ora è difficile rimuoverlo dall’interno di case, scantinati, negozi, hotel e garage. Ma anche ovviamente da luoghi “sacri” della Nashville legata alla musica country, come il Grand Ole Opry e la Country Music Hall of Fame.
I cittadini che non hanno provveduto ad asciugare subito tappeti e muri impregnati di acqua e fango con ventilatori e deumidificatori si trovano inoltre di fronte al problema della muffa, il cui insopportabile odore rende difficile la permanenza stessa in case all’apparenza sgombre da acqua e sporcizia.
La puzza di muffe può causare mal di testa, difficoltà di respirazione, eruzioni cutanee, occhi rossi, asma e allergie. La muffa per proliferare ha bisogno di umidità e di resti di alimenti e i suoi batteri possono rimanere “dormienti” per lunghi periodi di tempo, specie nel cuore del legno infiltrato dall’acqua e specie in questo periodo dell’anno in cui il clima inizia ad essere caldo-umido.
Si abbattono i muri marci per ricostruirliAlcuni – vedi foto a lato – sono stati costretti ad abbattere parte dei muri delle loro abitazioni (non costruiti in cemento) irreparabilmente danneggiate e indebolite dall’inondazione per evitare cedimenti futuri allo scopo di ricostruirli in sicurezza.
Ad ogni modo, la vita cerca di riappropriarsi di ogni angolo della città. La Country Music Hall of Fame, che aveva quasi due metri di acqua in una delle sue stanze di controllo (situata sotto il livello stradale) aveva riaperto i suoi battenti già il venerdì mattina successivo al weekend dell’inondazione; in realtà poteva farlo anche prima ma si è dovuto attendere che si riallacciasse l’energia elettrica fatta togliere in tutta l’area per motivi di sicurezza.
Anche lo storico studio B della RCA ha chiuso per cinque giorni, riaprendo il 7 maggio.
I danni maggiori sono stati subiti dal complesso della Grand Ole Opry House e del Gaylord Opryland Resort. Il primo è stato teatro di una grande corsa corso il tempo per preservare dall’acqua il maggior numero possibile di collezioni, tutti gli archivi (molti dei quali cartacei), le attrezzature sceniche e gli strumenti musicali al suo interno.
L'ingresso stage della Country Music Hall of Fame come appariva nella mattina di lunedì 3 maggio«L’Opry è il cuore della country music» ha detto il presidente Steve Buchanan «quindi non è affatto sorprendente che dopo l’alluvione gente da tutto il mondo sia arrivata a Nashville per mettere in sicurezza alcuni di più preziosi tesori. Che è stata anche la preoccupazione del nostro staff, al lavoro 24 ore su 24 per garantire la massima velocità». Alcuni di questi tesori non hanno in realtà mai corso rischi in quanto trasferiti in luoghi sicuri ore prima che il fiume Cumberland rompesse gli argini. Tra questi la copia del grande pannello pubblicitario che sponsorizzava la prima trasmissione radio della WSM; il fischio del battello che il fondatore dell’Opry George D. Hay per anni ha suonato per segnalare l’inizio dello show dell’Opry; il violino che il grande patriarca Roy Acuff suonò durante la sua prima performance all’Opry; ed un paio di scarpe che Minnie Pearl, la regina della commedia del Country, ha indossato durante i suoi più di 50 anni di esibizioni.
La Grand Ole Opry House sommersa dall'acquaSi è salvato anche il simbolo identificativo della Grand Ole Opry House, un legno circolare di quercia di quasi due metri di diametro che era stato trasferito dal Ryman Auditorium quando gli show si trasferirono da lì nel 1974. Anche se era stato sommerso da un metro e mezzo d’acqua, esso appariva «in sostanziali buone condizioni» secondo Buchanan, quando è stato recuperato. Tutti i manufatti che hanno subito l’inondazione sono stati rimossi dal complesso. «Come custodi di questi oggetti noi comprendiamo quando valore abbiano per la notra musica, per la nostra cultura e per il nostro paese» ha detto Buchanan «Stiamo lavorando con i migliori professionisti per assicurarci che essi vengano preservati nel miglior modo possibile. Questo non sarà un processo a breve termine purtroppo, ma piuttosto saranno necessari meticolosità e pazienza».
Il palco e l'auditorio della Grand Ole Opry dopo l'alluvioneIl Chicago Conservation Center ha raccolto numerosi altri manufatti provenienti da Nashville dei quali prendersi cura a Chicago prima di restituirli ai custodi della Grand Ole Opry House, mentre il suo immenso archivio video, parzialmente danneggiato, è stato affidato per il ripristino alla SpecBros, una società specializzata del New Jersey. La società Belfor, di Forth Worth (Texas), si occuperà invece dell’archivio fotografico. George Gruhn e Joe Glaser, di Nashville, guideranno un team specializzato di liutai provenienti da tutto il paese per sistemare gli strumenti a corda danneggiati dall’inondazione, inclusi alcuni pezzi della collezione personale della famiglia Acuff che erano in custodia alla Grand Ole Opry. Tutto il materiale audio era invece al sicuro al di sopra della linea dell’acqua, anche se alcune registrazioni conservate dentro gli uffici della 650 WSM saranno controllate.
La porta d'ingresso al palco della Grand Ole Opry semicoperta dall'acquaQuella qui a lato, invece, è una porta d’ingresso laterale al palco del Grand Ole Opry; come potete vedere durante l’alluvione è stata sommersa per metà dall’acqua. Ora l’acqua ovviamente si è ritirata ed ha lasciato sulla porta il segno del livello a cui essa era giunta. La direzione del Grand Ole Opry ha deciso che questa porta non verrà né ridipinta né tantomeno sostituita: verrà invece mantenuta così com’è, con il segno lasciato dal livello massimo raggiunto dall’acqua, a memoria di questo tremendo evento, diventando una sorta di “oggetto icona”. «Questa porta d’ingresso al palco del Grand Ole Opry diverrà senza ombra di dubbio un simbolo storico» ha detto Buchanan.


(Tutte le foto di questo articolo sono state tratte per gentile concessione dal sito online del quotidiano The Tennessean)