«Craig Campbell»

CD
Craig Campbell
«CRAIG CAMPBELL»
Bigger Picture (2011)
Giudizio Complessivo: 8/10
Di tanto in tanto, mentre l’annosa questione su dove stia andando a finire la musica country al giorno d’oggi fa sempre più capolino sia tra gli artisti che tra gli addetti ai lavori, spunta un nuovo artista che ci rassicura sul fatto che il nostro amato genere non perderà mai l’eredità e i valori che la tradizione gli ha trasmesso nonostante non si possa più ignorare l’avvento di nuovi stili e di nuove generazioni.
Craig Campbell, una di quelle fortunate congiunzioni astrali che ogni dio sa quanto si presentano sotto la costellazione country, sa bene di averla imbroccata giusta. Sotto il cappello produttivo del Re Mida delle produzioni country Keith Stegall (Alan Jackson, ZBB), con questo omonimo esordio – undici brani, di cui 9 scritti o co-scritti da lui stesso – centra il bersaglio servendoci musica e testi che guardano al futuro ben tenendo fermi i piedi nel passato glorioso dei Merle Haggard e dei Keith Whitley (come lui stesso canta in “That’s Music To Me”, una delle mie mid-tempo preferite assieme a “All Night To Get There”, che spopoleranno nei concerti dal vivo). Ma strizzando l’occhio anche a umorismo e qualche sottinteso (ma non troppo) doppio senso. Esemplificative in tal senso la canzone d’apertura, “I Bought It”, che comincia come brano d’amore per finire come apologia del tradimento e della menzogna, e il country rock di “Fish”, dove la parola fish (pescare) si potrebbe tranquillamente sostituire con un’altra parola, più volgare, che in inglese comincia per “f” e termina per “k” (e non posso dire di più…). Proprio di cosa vuol dire essere country oggi Craig ci parla invece in ”You Probably Ain’t”, un’altra mid-tempo scritta insieme a Keith Stegall: “Country è un modo di vivere che è quasi scomparso / E’ più dei vestiti che indossi / O del modo in cui canti una canzone / Riguarda l’essere onesti / E lavorare duro / E’ guardare qualcuno negli occhi / Essere quello che dici di essere”.
I musicisti sono i soliti, i migliori sulla piazza: Paul Franklin alla steel guitar, Stuart Duncan al violino e mandolino (le loro magie impreziosiscono non poco quasi tutte le esecuzioni, come nelle migliori barne-dance), Eddie Bayers alla batteria, Brent Mason alla chitarra elettrica, Glenn Worf al basso. Attenzione però: erano gli stessi anche per l’esordio di Easton Corbin, il quale però non è riuscito a convincermi alla stessa maniera (e che attendo alla prova del nove con il suo secondo album tra breve). L’esordio di Craig Campbell ci rivela invece un artista country a tutto tondo, autore dotato e voce baritonale che sono certo ci accompagnerà ancora a lungo nel corso dei prossimi anni. Ottima fusione tra vecchia e nuova scuola, un mix di talento e semplicità che mi ha ricordato l’Alan Jackson degli inizi. Senza dubbio uno dei migliori dischi del 2011.

Lista delle canzoni:

  1. I Bought It
  2. Family Man
  3. When I Get It
  4. My Little Cowboy
  5. Makes You Wanna Sang
  6. That Going Away Look (about her)
  7. Fish
  8. Chillaxin’
  9. That’s Music To Me
  10. You Probably Ain’t
  11. All Night To Get There

© M.A. / CountryStateLine