«Roots And Wings»
CD
Terri Clark
«ROOTS AND WINGS»
Bare Track Records (2011)
Giudizio complessivo: 8/10
Col passaggio da una major (Mercury Records) alle produzioni indipendenti della BareTrack Records Terri Clark, una delle voci più interessanti del panorama country arrivata a metà anni ’90 grazie all’onda lunga che ha portato tutti i nuovi artisti del filone “neo-tradizionalista”, ha trovato la sua esatta dimensione. Più matura, più “piena” e consapevole, ha sviluppato più coscientemente le sue capacità di autrice (già espresse fin dal suo esordio nel 1995) allontanandosi contemporaneamente grazie al cielo dal country di plastica, tipo “ascolta e scorda”, cui purtroppo siamo tristemente fin troppo abituati da quando siamo entrati nel nuovo millennio, e prosegue sul cammino della musica di qualità, scritta non per obbligo ma per piacere. Non è un caso infatti che Terri sia rimasta brillantemente a galla mentre tanti altri colleghi arrivati con quell’onda lunga siano stati portati via dalla risacca o dalla crisi del mercato discografico di questo ultimo decennio: i suoi fan (di cui ha uno zoccolo duro sia negli Usa che in Canada, sua patria di origine) la seguono con affetto e devozione.
Questo “Roots And Wings”, uscito nel 2011, sua ultima fatica in studio, mi da la conferma dell’equilibrio e della concretezza raggiunti con il precedente “The Long Way Home” – il primo disco autoprodotto tre anni fa con la BareTrack. Delle dieci tracce dell’album, ben nove sono co-scritte da Clark. Si apre con la trascinante “Wrecking Ball”, devastante (wrecking, appunto) come la personalità musicale di Terri, che riempie ogni angolo di poderosa essenza country. “Breakin’ Up Things” e “The One” (la mia preferita) aprono alle mid-tempo: nella prima si esprimono i dubbi sulla fedeltà del partner mentre nella seconda si vagheggia di quell’amore che ti deve far perdere la testa (“…se non sento la musica quando qualcuno mi stringe, come posso fare a ballare?…”). “Northern Girl” è il manifesto country della sua “canadesità”, che i forti venti rendono “selvaggia” e “libera” mentre “Beautiful And Broken” è dedicata alle grandi amicizie che resistono al tempo e agli errori. “Lonesome’s Last Call” racconta invece di un vecchio e solitario cowboy disilluso sulla vita e sull’amore che inaspettatamente incontra la donna che forse può restituirlo ad entrambi: è il brano più classicamente country dell’album, con violini e pedal steel in gran spolvero e le chitarre acustiche a completare l’ossatura dell’accompagnamento. “Smile”, scritta da Terri in ricordo della mamma (la vera musa ispiratrice della sua carriera, sconfitta dal cancro un paio di anni fa), è un ricordo dolceamaro in chiave quasi acustica impreziosito dallo stupendo background vocal di Allison Krauss. La mid-tempo “The Good Was Great” e la lenta “Flowers In Snow”, che chiude l’album, virano invece verso il rimpianto e la tristezza. Alquanto evanescente e dimenticabile, a onor del vero, l’unica canzone non scritta da Terri, “We’re Here For A Good Time” la cui banalità non è riuscita a convincermi.
Nel complesso comunque un ottimo disco dal quale chi non l’ha mai ascoltata può senza dubbio partire per approcciarsi alla musica di Terri nella sua forma migliore.
Lista delle canzoni:
- Wrecking Ball
- Breakin’ Up Things
- The One
- Northern Girl
- Beautiful And Broken
- Lonesome’s Last Call
- The Good Was Great
- Smile (con Allison Krauss)
- We’re Here For A Good Time‘
- Flowers In Snow
© M.A. / CountryStateLine