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Natalie Maines (Dixie Chicks): il country non è più cosa per me…

Posted by CountryStateLine on 29th febbraio 2012 in Home (News)

Girando per blog e forum che trattano l’argomento si capisce che le ultime esternazioni di Natalie Maines, componente del gruppo country alternativo delle Dixie Chicks, non sono piaciute granché. Non è certo un caso che l’ultimo disco del gruppo risalga al 2006 (“Taking The Long Way”): la Maines ha ultimamente fatto capire di voler mettere la massima distanza possibile tra lei e il mondo della musica country, sputando praticamente nel piatto in cui ha così abbondantemente mangiato per tanti anni. L’ultima uscita l’ha fatta “cinguettando” con i suoi sostenitori su twitter durante la diretta della serata dei premi Grammy, nella notte di domenica 12 febbraio. Mentre Jason Aldean cantava la sua “Don’t You Wanna Stay” con Kelly Clarkson, Maines ha infatti scritto che non aveva idea di chi fosse questo Aldean e che non lo aveva mai sentito prima. Al che un fan le ha risposto che semplicemente non poteva credere che ella avesse rimosso a tal punto la sua appartenenza a questo mondo. A quel fan Maines ha risposto «Davvero lo credi? Sono 6 anni che non mi interesso della musica country. Non è cosa per me». Quando un altro fan ha scritto di non poter credere che Natalie non sapesse chi fosse Jason Aldean, ella ha ribadito la sua affermazione precedente sul mondo del country scrivendo «sono davvero fuori da quel mondo». Il botta e risposta tra lei e i fan sul noto social network è andato avanti per un po’ coinvolgendone altri. Natalie ha ammesso di aver seguito il country mainstream per un certo periodo della sua carriera ma solo perché ci fu costretta e perché sentì una sorta di responsabilità nel farlo. Quella responsabilità, ha detto, ora non c’è più. «L’ho seguito perché faceva parte del mio lavoro conoscere l’ambiente musicale in cui mi muovevo. Non penso sia più necessario per me» ha risposto poi ad un alto fan.
Un’artista di cui Maines conosce però bene l’esistenza è Taylor Swift. E’ arrivata a farle anche i complimenti su twitter scrivendo «non ho mai visto nessuno fare apparire il banjo così bello dai tempi di Emily Robinson [un’altra componente delle Dixie Chick, ndr]. Bel lavoro Taylor Swift!» Un altro fan le ha giustamente ricordato che è stata proprio la musica country e renderla una star e a garantirle fama e fortuna. Natalie ha rassicurato lui e gli altri appassionati che essi sono sempre ancora tutti nel cuore delle Dixie Chicks.
D’altronde ricordo che non è la prima volta che Natalie Maines prima apre la bocca e le dà fiato (intendiamoci, nel pieno e sacrosanto diritto di ognuno di poter esprimere le proprie libere opinioni) salvo poi pentirsi e cercare di correggere il tiro delle sue esternazioni. La prima buccia di banana la calpestò nel 2003, all’epoca dell’invasione dell’Iraq da parte delle truppe americane sotto la presidenza di George W. Bush. Il 10 marzo, durante la tappa londinese del tour mondiale delle Dixie Chick Natalie disse: «Non vogliamo questa guerra , questa violenza, e ci vergogniamo che il presidente degli Stati Uniti sia nato in Texas [come le Dixie Chicks, ndr]». Il risultato più evidente – soprattutto a causa di una massiccia amplificazione mass mediatica che scoppiò negli Stati Uniti  a partire dal giorno successivo – fu quello di dividere sostanzialmente gli americani tra pro e contro. Benché la maggioranza della popolazione americana rimase fondamentalmente vicina al gruppo, l’uscita della Maines si ripercosse in un calo delle vendite, delle sponsorizzazioni e dei passaggi radiofonici (in quanto molte radio conservatrici iniziarono a boicottare la loro musica).
Né fu utile alla causa la diatriba che Natalie instaurò con Toby Keith sul di lui singolo “Courtesy of The Red, White and Blue” (inneggiante alla guerra e alla giusta rivalsa americana contro gli attacchi dell’11 settembre) definendo il collega un “ignorante”. Alla serata di premiazione degli Academy of Country Music Awards del 2003 (in cui il premio per intrattenitore dell’anno fu assegnato proprio a Keith) le Dixie Chicks erano tra il pubblico (nominate) e Natalie Maines indossava – come d’altronde aveva fatto anche durante alcune delle ultime tappe del tour – una maglietta con sopra scritto “FUTK” (foto Senator). L’ufficio stampa del gruppo dichiarò che quelle lettere stessero per “Friend United in Truth and Kindness” (amici uniti nella verità e nella gentilezza) ma era chiaro che il vero acronimo fosse “Fuck You Toby Keith” (fottiti Toby Keith).
Insomma, nonostante stiamo parlando di un gruppo che ha vinto 13 Grammy e venduto una trentina di milioni di dischi, le Dixie Chicks non hanno mai smesso di dividere e così è stato anche per la “cinguettata” di due settimane fa. Che devo dire ha generato moltissime critiche, la più pacata e carina delle quali recita “Stay out of Country may be the best place for her”, che si tradurrebbe con un “stare fuori dal Country potrebbe essere per lei il posto migliore”. Ma “country” potrebbe essere anche inteso come “paese”, quindi il gioco di parole è servito…