Archive for novembre, 2011

Toby Keith ricorda il giorno della resa dei conti

Posted by CountryStateLine on 4th novembre 2011 in Home (News)

A fine ottobre Toby Keith ha pubblicato “Clancy’s Tavern”, il quindicesimo album della sua discografia ed il sesto disco per la sua casa discografica, Show Dog – Universal Music. La pubblicazione di questo lavoro ha portato Toby a riflettere sui quasi venti anni di carriera che dalla natìa Oklahoma lo hanno portato – anche attraverso scelte rischiose, ma che alla fine lo hanno ripagato – ad essere oggi una delle stelle più lucenti del panorama country americano. Da quando nel 1993 realizzò per la Dreamworks il suo omonimo album d’esordio, Keith vide più di 30 sue canzoni entrare senza soluzione di continuità nella Top 20 dei singoli country più venduti, inclusa la numero uno “How Do You Like Me Now?” e “I Wanna Talk About Me”. Ma con il passare del tempo una crescente insoddisfazione con la casa discografica e con alcune decisioni da essa prese lo portarono a chiedere alla stessa di rescindere bilateralmente il suo contratto. In una intervista su GMA News Toby ricorda il giorno del faccia a faccia con l’allora capo della Dreamworks Luke Lewis come “il giorno della resa dei conti”. «Mi chiesero “cosa ti fa pensare che tu possa dirigere una etichetta discografica?” ed io risposi “perché ho visto la gente che lo fa e mi sparerei un colpo in faccia se non sapessi farlo bene almeno quanto lo fanno loro”! Ed eccomi qui, sei anni dopo, ancora in sella alla grande!» Davvero alla grande. Oltre ad aver messo sotto contratto con la sua casa discografica anche calibri come Trace Adkins e Joe Nichols, Toby ha ottenuto la sua ricompensa, avendo ogni suo album pubblicato per la Show Dog raggiunto la posizione numero uno in classifica – con la sola eccezione del primo pubblicato, “White Trash With Money”, che si è fermato al secondo posto. Ma ora Keith è ansioso di vedere come andrà il suo nuovo “Clancy’s Tavern” , il cui omonimo primo singolo è stato pubblicato il 24 del mese scorso e racconta la vera storia di sua nonna, che si chiamava appunto Clancy. «Suo marito morì lasciandola con 3 bambini, il più grande dei quali aveva 4 anni.» Spiega Keith «Li lasciò dai suoi genitori e si trasferì a Fort Smith, in Arkansas, dove andò a lavorare come manager nella fabbrica della Dixie Cup Factory. Era una cosa inusuale per una donna fare una cosa del genere negli anni ’50.»
La nonna di Toby lavorò anche part-time al Supper Club di Billy Garner, un locale tipo barn dance che alla fine acquistò addirittura, il posto dove Toby è convinto si sia sviluppato il suo amore per la musica. La canzone “Clancy’s Tavern” non racconta solo la storia della sua amata nonna: anche il resto della storia è vera. «I personaggi sono veri – c’era veramente un uomo di colore di nome Elmo che cucinava dietro in cucina e c’era anche una cameriera, la migliore amica di mia nonna, che si  chiamava Lillie, che prese il posto di mia nonna quando ella lasciò la proprietà del locale. La canzone è vera fin nei minimi dettagli, anche quando racconta di lei che prendeva la sua pistola e portava l’incasso in banca.»
Toby Keith non è solo un cantante ma anche un manager ed imprenditore: uno dei suoi investimenti comprende la catena di ristoranti “I Love This Bar & Grill”, oltre alla sua marca personalizzata di mezcal (un distillato messicano alcolico) che si chiama “Wild Shot” e che è in vendita in tutto il territorio americano. Tutte queste attività lo hanno lanciato in cima alla lista dei cantanti country che guadagnano di più, pubblicata recentemente sul magazine economico Forbes, dove lo si accredita con un guadagno stimato di circa 50 milioni di dollari. «Mi sono guadagnato ogni centesimo» afferma Toby «E’ dal 1993 che non mi fermo un attimo: non ho mancato un tour, non ho mai mancato di uscire con un nuovo album, non mi sono mai preso un periodo di riposo. Ecco perché sono in quella classifica di Forbes, grazie all’etica del mio lavoro. La mia famiglia conosce tutti i sacrifici che ho fatto, che tutti abbiamo fatto, per arrivare nella posizione in cui sono… Il tempo che ho passato e che passo lontano da loro… e il mio essere sempre impegnato…»
Tanto di cappello, Toby! E fortunato chi ha acquistato un biglietto per una delle tappe del tour che da domenica scorsa lo ha portato qui in Europa. Per chi si fosse perso i miei post a riguardo, clicchi qui.

2012: il ritorno dei The Mavericks

Posted by CountryStateLine on 3rd novembre 2011 in Home (News)

E’ una notizia di fine ottobre: The Mavericks si riuniranno per la prima volta dal loro divorzio artistico risalente al 2003 in occasione della loro apparizione allo Stagecoach Festival che avrà luogo dal 27 al 29 aprile 2012 a Indio, in California. Questa loro partecipazione sarà il preludio ad un tour estivo che – udite udite – toccherà anche l’Europa (benché Raul Malo non abbia mai smesso di frequentare il vecchio continente: è stato qui anche quest’anno). The Mavericks con i loro membri storici, quindi: Raul Malo voce e chitarra, Robert Reynolds al basso e Paul Deakin alla batteria. «Sono entusiasta di tornare insieme alla band» ha detto Malo «Lo Stagecoach Festival è il modo migliore per cominciare un tour. Utile alla band per ritrovare le intese dei vecchi tempi e utile a noi per familiarizzare di nuovo con i fan. Lo Stagecoach è uno dei più grandi festival musicali del mondo. Alla fine di questa esperienza in California riusciremo a fare le cose nella maniera giusta e a finire quello che abbiamo cominciato rispettando le nostre scadenze  – che non possono essere spostate da nessuno tranne che da noi.»
«Il tempo passato divisi mi ha permesso di apprezzare il lavoro fatto insieme e mi ha fatto venire nostalgia dei ragazzi e della musica che abbiamo  fatto insieme» ha detto Reynolds «Lo dobbiamo anche ai nostri fan come ringraziamento per tutto quello che ci  hanno dato. La cosa che più mi rendeva triste era provare a immaginare di non poter più suonare quelle canzoni con i miei amici Mavs e pensare a tutto l’affetto che i fan ci mostravano. E’ giunto il momento di correggere questo errore, stiamo per tornare!»
«Ho sempre pensato a The Mavericks come ad uno di quei gruppi che hanno quella inspiegabile alchimia che si trasforma sul palco in una specie di magìa» ha detto Deakin «Probabilmente l’incessante ricerca del divertimento ci ha aiutato ad andare avanti. Il palco è uno di quei rari posti in cui istantaneamente ottieni indietro quello che dai. The Mavericks si sono divertiti un sacco dando al pubblico nel corso degli anni. Non vedo l’ora di tornare a cavalcare questo cavallo.»
Incontratisi nella nativa Florida all’inizio degli anni ’90, The Mavericks hanno inciso successi quali “What A Crying Shame” (1992), “There Goes My Heart” (1994), “O What a Thrill” (1994), “Here Comes The Rain” (1995) e “All You Ever Do Is Bring Me Down” (1996). Nel 1995 ricevettero un Grammy per la miglior performance country da parte di un duo o gruppo con voci, vinsero un riconoscimento come miglior gruppo vocale ai Country Music awards nel 1995-96 ed un premio dell’Academy of Country Music Awards sia nel 1994 che nel 1995 come miglior gruppo.
Già, ma che cos’è questo Stagecoach Festival? E’ semplicemente il festival musicale che da cinque anni a questa parte per tre giorni riempie Indio, in California, a 200 km a est di Los Angeles, col più alto numero di artisti country che mai una manifestazione del genere abbia visto. La prossima tre giorni del festival ad aprile vedrà salire sul palco una sfilza di cantanti da non credere: Brad Paisley, Jason Aldean, Miranda Lambert, Blake Shelton e gli Alabama rappresenteranno la line-up principale. Poi, oltre a The Mavericks, a seguire – e voglio vedere se avete il coraggio di chiamarla line-up secondaria – Martina McBride, Sara Evans Justin Moore, the Band Perry, Luke Bryan, Kenny Rogers, Chris Isaac, Eli Young Band, the Jayhawks, the JaneDear Girls, Sunny Sweeney. L’elenco non è finito, ma mi fermo io per esigenze di spazio: cliccate il manifesto del festival per vedere ingrandito l’elenco completo e rimarrete a bocca aperta. Da notare che gli Alabama, i quali ancora non hanno ufficializzato il loro rientro ufficiale sulla scena musicale country lasciato intendere questa estate (vedi), nel 2012 hanno in programma solo due eventi: la partecipazione allo Stagecoach Festival ad aprile e quella alla Mid-State Fair di luglio (sempre in California). Se aveste voglia di andare allo Stagecoach Festival – la vendita dei biglietti del quale è cominciata venerdì scorso –  potete informarvi sul sito  http://stagecoachfestival.com .

 

 

17esimi ICM Awards: Skaggs, The Roys e Lady A tra i vincitori

Posted by CountryStateLine on 2nd novembre 2011 in Home (News)

Venerdì scorso il grande Ricky Skaggs è stato nominato Intrattenitore dell’Anno e Musicista dell’Anno ai 17esimi ICM Faith, Family & Country Awards. Svoltasi lo scorso 28 ottobre presso l’austero Schermerhorn Symphony Center di Nashville, la serata di premiazione ha visto ammassarsi sul palco un enorme gruppo di star delle musica country, anche di quelle che di solito non hanno il giusto spazio nei circoli più blasonati del circuito (sono in pochi, ad esempio, a conoscere Chuck Day o il trio dei Sunday Drive). Skaggs ha eseguito una memorabile versione di “Somebody’s Prayin’” che ha visto con lui anche John Elliot e sei membri della Nashville Symphony Orchestra. Il brano è stato tratto dal cd di Skaggs, “Country Hits Bluegrass Style”, uscito a luglio. Come ogni anno ormai, anche questo diciassettesimo appuntamento del festival (ICM sta per Inspirational Country Music) ha trasformato l’elegante ambiente in una celebrazione quasi familiare mentre uno dei principali obiettivi di questa edizione è stato quello di raccogliere fondi a favore della Tennessee Breast Cancer Coalition, un’associazione popolare senza scopo di lucro che ha il compito di sostenere, assistere e curare le persone colpite da cancro al seno in tutto il Middle Tennessee. Gli ICM Faith, Family & Country Awards sono nati grazie all’opera della ICMA (Inspirational & Country Music Association), fondata nel 1990 grazie all’opera di Gene Higgins che proprio in quel periodo creò un nuovo genere musicale denominato Christian Country Music, con l’obiettivo di unire la country music e la christian country music (in sostanza la musica country che ha per tema i valori cristiani). A quei valori, tanto per capirci, fanno capo canzoni quali “Where Were (You When The World Stop Turning)” di Alan Jackson piuttosto che “Go Rest High On That Mountain” di Vince Gill o “The Answer” di Josh Turner: un sottomovimento country che nell’ultimo ventennio è andato crescendo sempre più. Tantissimi i nomi famosi che anche quest’anno erano stati nominati nelle varie categorie: Carrie Underwood, The Grascal, The Band Perry, Ronnie Dunn, Josh Turner, Randy Travis, The Oak Ridge Boys e George Strait tanto per citarne alcuni.
Tornando a Ricky Skaggs, la cui ascesa al top è stata davvero senza precedenti nel mondo della musica, il 2011 segna i cinquanta anni di attività professionale di questo straordinario artista e i suoi 52 anni di amore con la musica bluegrass, nato quando all’età di cinque anni a Cordell (Kentucky) prese in mano per la prima volta un mandolino. Dal tempo degli esordi come membro della band di artisti quali Ralph Stanley e Emmylou Harris alla realizzazione del suo primo disco da solista nel 1981, Skaggs ha portato la sua inconfondibile e travolgente espressione musicale americana fuori dall’isolamento in cui essa sarebbe stata sicuramente destinata dopo la scomparsa dei primi pionieri della bluegrass music come Bill Monroe fin dentro al cuore degli ascoltatori di tutto il mondo. Egli ha avuto l’onore di essere stato scelto tra il meglio del meglio di tutti i musicisti: «Significa molto per me essere stato incluso insieme a musicisti che ho ammirato così profondamente. Sono onorato di avere vinto il premio come Musicista dell’Anno.» Il produttore e musicista Chet Atkins a metà degli anni ’80 lo definì come colui il quale aveva salvato da solo la country music: da allora Skaggs ha unito e reso sempre più indefiniti i confini e i limiti di vari generi musicali pur mantenendo il suo unico individualismo musicale. Non nuovo ai premi degli ICM Awards, Skaggs ha tra gli altri trofei nella sua bacheca ben 14 Grammy, 8 ACM Awards e altrettanti CMA Awards. Da questa settimana è in tour in Louisiana per poi puntare verso il Canada fino a metà novembre e tornare in Virginia e Pennsylvania prima di intraprendere una tournée promozionale dal titolo “A Skaggs Family Christmas Tour” che avrà lo scopo di promuovere “A Skaggs Family Christmas – Vol.2”. Uscito a settembre, questo cofanetto contiene un cd con 10 brani parte dei quali registrati dal vivo ed un dvd con ben 26 esecuzioni tra brani tradizionali natalizi e nuove composizioni. La tournée si concluderà proprio allo Schermerhorn Symphony Center di Nashville il 22 dicembre. In preparazione per febbraio/marzo un tour europeo. «Cerco sempre di divertire ed intrattenere il pubblico con un divertimento pulito e con storie della mia giovinezza» ha fatto notare ancora Skaggs ritirando i suoi premi «Cerco sempre di portare anche il messaggio gospel di speranza in Gesù Cristo nei nostri spettacoli. Penso che oggi più che mai, la gente in tutto il mondo abbia bisogno di speranza. Sono davvero grato di aver vinto questo premio. Di certo lo dedico a tutta la gente che con me era candidata in questa categoria: ognuno di loro sta portando questo stesso messaggio là fuori a gente che ha bisogno di sentirlo. Grazie ancora, significa molto per me» ha concluso.
Grande successo per The Roys, acclamati artisti ispirazionali bluegrass dell’anno  dopo l’interpretazone della loro “That’s What  Makes It Love” tratta dal loro ultimo cd “Lonesome Whistle” eseguita insieme a Ricky Skaggs e The Whites. The Roys sono Elaine e Lee, sorella e fratello, e non mi stupirei se presto la loro eco arrivasse anche in Europa, visto che il 2012 vedrà il loro esordio in terra australiana. Gli altri vincitori della serata sono stati Lady Antebellum, premiati per il video di “Hallo World”. Ha fatto notare Dave Haywood: «Questa era davvero una canzone emozionante e sicuramente il video più intenso che abbiamo mai girato. Siamo onorati di aver destato l’attenzione dei votanti agli Ispirational Country Music Awards e abbiamo apprezzato tantissimo il supporto dei nostri fan. Un grande ringraziamento a Roman White, che ha diretto questo video creando un impatto  visivo così potente per questa storia.» La superstar nascente Justin Moore si è portato a casa il premio per la migliore canzone mainstream ispirazionale per “If Heaven Wasn’t So far Away” («Questa canzone è un dono di Dio, e non posso pensare ad un posto ed a un tempo migliori per vincere il mio primo riconoscimento di sempre» ha dichiarato sul palco) mentre Jeff Bates si è portato via il premio quale migliore artista country mainstream.
Più di una dozzina di esibizioni di stelle della musica country hanno costellato la serata: Lathan Moore, Joey+Rory, Buddy Jewell, Guy Penrod, The Isaacs, Laura Dodd e Lucas Hoge.
Per l’elenco completo dei vincitori cliccate qui.

CMA Awards 2011: tutte le candidature e le ultime novità

Posted by CountryStateLine on 1st novembre 2011 in Home (News)

La grande serata è ormai alle porte: la prossima settimana sarà la settimana dei CMA Awards 2011. Rivediamo un pò tutte le ultime novità e commentiamo insieme le candidature che sono state annunciate a settembre e dalle quali mercoledì prossimo usciranno i vincitori nelle varie categorie di questa 45esima edizione. Jason Aldean, Brad Paisley, Blake Shelton e Taylor Swift guidano il gruppo con ben cinque nomination ciascuno. E’ una notizia particolarmente lieta per Aldean, che non avendo mai vinto neanche un premio della CMA ha in questo giro la seria chance di  acchiapparne almeno uno. Magari il più ambìto, quello di Intrattenitore dell’Anno, per il quale la voce di “Dirt Road Anthem” competerà con Brad, Blake, Taylor e Keith Urban.
Quest’anno gli esordienti alle candidature CMA sono Thompson Square (Duo, Nuovi Artisti), Eric Church (Nuovo Artista), i Civil Wars (Duo), Grace Potter (Evento Musicale, Video), Cold Ford (Canzone) e Brantley Gilbert (Canzone).
La Migliore Vocalista Femminile in carica Miranda Lambert, che nel 2010 si è portata a casa il maggior numero dei premi CMA, difenderà il suo titolo contro le amiche Carrie Underwood, Taylor Swift, Martina McBride (foto Getty Images/CMT a destra) e Sara Evans. Quest’ultima ha messo a segno la sua prima nomination da 5 anni a questa parte (e con grande merito). Il maritino di Miranda, il Vocalista Maschile dell’Anno in carica per la CMA Blake Shelton, ha guadagnato quest’anno le sue prime candidature per Intrattenitore e Album dell’Anno tra le sue cinque. Per il premio di Vocalista Maschile se la vedrà con Jason Aldean, Kenny Chesney, Brad Paisley e Keith Urban. Tutti i candidati della categoria Nuovo Artista dell’Anno (che include the Band Perry, Thompson Square, Chris Young, Eric Church e Luke Bryan) si esibiranno nella diretta della premiazione: non accadeva dall’edizione del 2008. Per the Band Perry sarà la seconda volta in cui sono chiamati ad esibirsi in diretta ai CMA Awards dopo la loro esibizione dal vivo del 2010 di “If I Die Young” (triplo singolo di platino che settimana prossima concorre per singolo e canzone dell’anno). E’ il secondo anno di fila in cui sia Luke Bryan che Chris Young sono entrambi nominati per la categoria Nuovo Artista dell’Anno; tutti e due hanno registrato un notevole successo da quando, lo scorso novembre, il trofeo andò a Zac Brown Band. Eric Church, alla prima nomination CMA, ha visto il suo album “Chief” non solo arrivare in cime alla classifica country ma anche tra i primi 200 di quella “All Genre” di Billboard.
Anche tra le novità della serata c’è di che essere golosi. Venticinque anni dopo la sua ultima apparizione ad una serata della Country Music Association (era apparso nelle edizioni del 1984 e del 1986), Lionel Richie (nella foto WENN-Dominic Chan) farà il suo ritorno sul palco mercoledì sera dividendo la scena con Little Big Town, Darius Rucker e Rascal Flatt per presentare l’album di prossima uscita dal titolo “Tuskegee”, una raccolta di suoi grandi successi pop riarrangiati ed interpretati in chiave country (le collaborazioni di questo disco includono tra gli altri anche Tim McGraw, Blake Shelton, Willie Nelson e Shania Twain) che dovrebbe essere sul mercato a marzo 2012. Spiegando le ragioni che lo hanno portato ad incidere un disco country, Richie (che ricordo ha venduto più di 100 milioni di dischi in carriera, incidendo sia da solo che come membro dei Commodores) ha detto di essere molto legato a questo genere. «Sono nato e cresciuto a Tuskegee, in Alabama. Sono un “country boy” e fiero di esserlo. Realizzare questo progetto è stata una cosa del tutto naturale. Essendo cresciuto con il country, l’R&B, il gospel, i classici e il pop Tuskegee è stato il naturale fulcro ispirativo di tutti questi generi per me come autore. Intitolare questo mio nuovo lavoro “Tuskegee” è stata la conferma del posto da dove vengo, un posto che posso chiamare casa.»
A giudicare dal numero di cantanti che si esibiranno il 9 novembre non sarebbe strano se la ABC decidesse di prolungare la diretta fino a quattro ore. La lista si è allungata quando la CMA ha annunciato le esibizioni di Sara Evans, Martina McBride, Scott McCreery, Sugarland e Zac Brown Band. I quali si aggiungono alle già confermate apparizioni di Keith Urban, Taylor Swift, Blake Shelton, Jason Aldean, Brad Paisley, Carrie Underwood (che duetterà con Paisley), Lady Antebellum, Miranda Lambert, Kenny Chesney, Grace Potter, Rascal Flatt e Natasha Bedingfield. Anche Faith Hill (nella foto a destra di Alberto E. Rodriguez – Getty Images) si esibirà presentando in anteprima ”Come Home”, il primo singolo tratto dal suo nuovo album atteso per l’inizio del 2012 dopo quattro anni di attesa.
Come già annunciato nel mio post di luglio (vedi) Brad Paisley e Carrie Underwood condurranno la serata di premiazione per il terzo anno consecutivo in diretta dalla Bridgestone Arena di Nashville il prossimo 9 novembre a partire dalle ore 20 (ora di New York) sulla ABC.
Di seguito l’elenco completo delle candidature. Fate i vostri pronostici.

Entertainer of the Year (Intrattenitore dell’Anno)

Jason Aldean
Brad Paisley
Blake Shelton
Taylor Swift
Keith Urban

Female Vocalist of the Year (Vocalista Femminile dell’Anno)

Sara Evans
Miranda Lambert
Martina McBride
Taylor Swift
Carrie Underwood

Male Vocalist of the Year (Vocalista Maschile dell’Anno)

Jason Aldean
Kenny Chesney
Brad Paisley
Blake Shelton
Keith Urban

New Artist (Nuovo Artista)

The Band Perry
Luke Bryan
Eric Church
Thompson Square
Chris Young

Vocal Group (Gruppo Vocale)

The Band Perry
Lady Antebellum
Little Big Town
Rascal Flatts
Zac Brown Band

Vocal Duo (Duo Vocale)

The Civil Wars
Montgomery Gentry
Steel Magnolia
Sugarland
Thompson Square

Album of the Year (Album dell’Anno)
(il premio va all’artista e al produttore)

‘All About Tonight’
Blake Shelton
Prodotto da Scott Hendricks

‘My Kinda Party’
Jason Aldean
Prodotto da Michael Knox

‘Speak Now’
Taylor Swift
Prodotto da Nathan Chapman e Taylor Swift

‘This Is Country Music’
Brad Paisley
Prodotto da Frank Rogers

‘You Get What You Give’
Zac Brown Band
Prodotto da Keith Stegall e Zac Brown

Single of the Year (Singolo dell’Anno)
(il premio va all’artista e al produttore)

‘A Little Bit Stronger’
Sara Evans
Prodotto da Tony Brown

‘Colder Weather’
Zac Brown Band
Prodotto da Keith Stegall e Zac Brown

‘Don’t You Wanna Stay’
Jason Aldean e Kelly Clarkson
Prodotto da Michael Knox

‘Honey Bee’
Blake Shelton
Prodotto da Scott Hendricks

‘If I Die Young’
The Band Perry
Prodotto da Paul Worley

Song of the Year (Canzone dell’Anno)
(il premio va all’autore)

‘Colder Weather’
Zac Brown, Wyatt Durrette, Levi Lowrey e Coy Bowles

‘Dirt Road Anthem’
Brantley Gilbert e Colt Ford

‘If I Die Young’
Kimberly Perry

‘Mean’
Taylor Swift

‘You and Tequila’
Matraca Berg e Deana Carter

Musical Event of the Year (Evento Musicale dell’Anno)

‘As She’s Walking Away’
Zac Brown Band con Alan Jackson

‘Coal Miner’s Daughter’
Loretta Lynn, Sheryl Crow e Miranda Lambert

‘Don’t You Wanna Stay’
Jason Aldean con Kelly Clarkson

‘Old Alabama’
Brad Paisley e Alabama

‘You and Tequila’
Kenny Chesney con Grace Potter

Music Video
(il premio va all’artista e al regista)

‘Honey Bee’
Blake Shelton
Diretto da Trey Fanjoy

‘If I Die Young’
The Band Perry
Diretto da David McClister

‘Mean’
Taylor Swift
Diretto da Declan Whitebloom

‘Old Alabama’
Brad Paisley e Alabama
Diretto da Jim Shea

‘You and Tequila’
Kenny Chesney e Grace Potter
Diretto da Shaun Silva

Musicista

Sam Bush – Mandolino
Jerry Douglas – Dobro
Paul Franklin – Steel Guitar
Dann Huff – Chitarra
Mac McAnally – Chitarra