Sono cominciati ieri e termineranno il prossimo 20 febbraio i lavori di rinnovamento del palco della “chiesa madre della musica country”, come la chiamano a Nashville. Sto parlando del Ryman Auditorium, che dopo 61 anni vedrà sostituite le assi in quercia del suo palco con assi nuove che ne garantiranno una maggiore durata ed una capacità di carico tre volte l’attuale. Ma il vecchio legno di quercia che si sta smantellando in queste ore non abbandonerà completamente il sito: parte di esso sarà incorporato nella nuova struttura sottoforma di una striscia profonda circa 45 centimentri che correrà per tutta la lunghezza lungo il bordo del nuovo palco.
Costruito nel lontano 1891 e nato con il nome di Union Gospel Tabernacle (foto a destra, dagli archivi del The Tennessean), il Ryman Auditorium è il sito più famoso nella storia della country music: il suo palco originale fu installato nel 1901 per una esibizione della Metropolitan Opera e durò fino al 1951, quando fu sostituito da quello che ora si va a rinnovare. A dire il vero nel 1993-94 il Ryman aveva già subito un primo lavoro di maquillage (e nel 2009 era toccato al tetto, rifatto anch’esso) ma il legno del palcoscenico, pur mostrando evidenti segni di invecchiamento, non fu sostanzialmente coinvolto - mentre invece lo fu, per esempio, la balconata. Esso ha dunque compiuto egregiamente il suo lavoro per circa metà della vita di questo teatro, che per più di 20 anni, da quando fece anche il suo debutto in televisione, è stato la casa del Grand Ole Opry fino al trasferimento all’attuale Opry House (situata appena fuori Nashville) nel 1974.
Chi come me è entrato e ha calcato il palco del Ryman Auditorium, che si trova proprio nel centro della città, non può non sentire i brividi ripercorrerlo lungo la schiena pensando a quanta storia della musica americana trasuda da quel legno e da quelle pareti, che hanno visto negli anni esibirsi icone come Roy Acuff, The Carter Family, Minnie Pearl, Earl Scruggs, Bill Monroe e Lester Flatt (questi ultimi tre si unirono per la prima volta a suonare in un concerto proprio sul palco del Ryman!), Hank Williams (che qui fece il suo debutto e fu richiamato sul palco per sei bis!), Elvis Presley, Johnny Cash (nella foto per cortese concessione di Les Leverett dagli archivi del The Tennessean), Patsy Cline, Louis Armstrong, Marty Stuart, Bob Dylan, The Byrds, Bruce Springsteen, Aretha Franklin, Paul Simon, Dolly Parton, B.B. King e Neil Young. Più recentemente anche i Coldplay e Taylor Swift lo avevano calcato, mentre gli ultimi a salire sul vecchio palco del Ryman sono stati Dierks Bentley (giovedì 2 febbraio) e Keith Urban (venerdì 3), alla sua prima esibizione al rientro dopo l’operazione alle corde vocali cui ha dovuto sottoporsi (ne avevo parlato qui) insieme a Charley Pride, gli Oak Ridge Boys ed altri. I primi a salire sul nuovo palco di quercia del Ryman saranno The Band Perry, proprio il 20 febbraio, per uno show i cui biglietti sono esauriti da settimane. A ben guardare, comunque, oggi come ieri tutti gli artisti country si sono esibiti in questo posto “sacro” o sognano di farlo, e quella esibizione viene sempre ricordata con particolare intensità emotiva da ognuno.
La sostituzione del palcoscenico è una cosa che Steve Buchanan, vice presidente anziano della sezione “media and entertainment” della Gaylord Entertainment (la società che gestisce la Opry House e il Ryman Auditorium), aveva già preso in considerazione di fare quando la struttura ricevette i lavori di restauro del 1994: «I punti più deboli, gli avvallamenti del legno e anche solo le sollecitazioni che esso ha subito lungo gli ultimi 18 anni alla fine hanno reso questi lavori una necessità.» ha detto «Pensiamo che questo legno ha sopportato trascinamenti di casse da viaggio di tutti gli artisti e delle loro band che si sono succeduti negli ultimi 61 anni… Nel 1994 il palco era stato ripulito e levigato, ma sapevamo che quella era l’ultima volta che potevamo farlo. Oggi essere in grado di costruire un palco che soddisfi davvero le esigenze delle produzioni musicali odierne è fondamentale.»
Il nuovo palco sarà fatto di legno brasiliano di tek certificato dalla Forest Stewardship Council: si tratta dello stesso legno usato per sostituire il palco della Grand Ole Opry House dopo la tremenda inondazione che colpì Nashville nel 2010. Usando il tek, il nuovo palco sarà in grado di sopportare come detto circa tre volte il peso attuale; vale a dire che la capacità di carico arriverà a circa 54 tonnellate, senza rimuovere i travetti originali che sono sotto. Una curiosità: un servizio di sicurezza sarà presente 24 ore su 24 presso il Ryman durante tutto il periodo dei lavori di smantellamento e sostituzione, perché – come dice Sally Williams, direttrice del Ryman, «penso che tutti vorrebbero portarsi via come ricordo un pezzo di legno di quel palco…»!
M.A.
Per le foto di questo articolo ringrazio The Tennessean, Billy Kingsley e Les Leverett