Taylor Swift
Vediamo se ci riesce di sottolineare musicalmente qualche momento di questo 2009, che ha visto le vendite di dischi country in leggera flessione (circa il 2 per cento, ma peggio è stato per gli altri generi musicali). Quella di Taylor Swift sicuramente è stata la storia numero uno dell’anno che ci stiamo lasciando alle spalle. Swift ha fatto di tutto per assicurarsi il podio d’onore: è apparsa in un episodio dell’ultima serie di “CSI” e in un film con i Jonas Brothers e Miley Cyrus; a novembre ha vinto il premio della Country Music Association come Intrattenitrice dell’Anno, a dicembre si è accaparrata ben 8 nomination ai prossimi Grammy 2010 e ha inaugurato il suo tour personale dopo aver aperto i concerti del tour di Keith Urban. Ha venduto più di chiunque altro in questo 2009, sconfinando anche nelle classifiche pop. E’ stata anche protagonista di due puntate del programma “Saturday Night Live” raccogliendo unanimi consensi, senza parlare del “fuori programma” di cui il rapper Kanye West l’ha resa involontariamente protagonista agli Mtv Awards a settembre (leggi riferimento nel mio post del 15 dicembre). Insomma, un 2009 piuttosto monopolizzato dalla giovanissima bionda di Wyomissing, Pennsylvania, che chiude l’anno compiendo 20 anni e piazzandosi al primo posto della classifica annuale degli album più venduti di Billboard con il suo “Fearless”, davanti a Zac Brown Band (“The Foundation”) e alla colonna sonora di “Hanna Montana: The Movie”.
Miley Cyrus
A tal proposito, la parte nord americana del Wonder Tour di Miley Cyrus è stato nel 2009 il primo tour dal vivo la cui bigliettazione è avvenuta esclusivamente online (quindi senza l’effettiva emissione del biglietto ma tramite la prenotazione elettronica dell’ingresso/posto a sedere) attraverso il sito della Ticketmaster, che anche grazie alla signorina Cyrus ha raggiunto il milione di prenotazioni “virtuali”.
Anche l’opzione dell’acquisto in rete, che sta diventando sempre più facile ed intuitivo, oltreché graficamente accattivante, è stato in costante aumento anche quest’anno tra i fan; questo serve agli organizzatori per limitare la rivendita del biglietto, gli effetti del bagarinaggio (il tagliando è nominale) e per garantire l’acquisto ai prezzi effettivamente voluti dall’artista o dal promoter.
Dopo essersi apparentemente ritirato, a nove anni dall’annuncio di quel ritiro, lo scorso ottobre Garth Brooks ha annunciato il suo ritorno sulle scene. Una sola, a dire il vero: quella dell’Encore Theatre del Casino Wynn a Las Vegas nel Nevada, dove il protagonista assoluto della scena musicale country della passata decade si esibirà per una lunghissima serie di weekend per i prossimi cinque anni. Poi si vedrà, ma di certo bentornato Garth!
Brooks & Dunn
Per qualcuno che torna, qualcun altro se ne va: Brooks & Dunn hanno detto basta. Dopo una lunga e gloriosa carriera, il duo in assoluto più famoso della country music ha annunciato ad agosto il suo scioglimento per intraprendere carriere soliste, dopo che avranno portato a termine il loro tour d’addio nel 2010. Come dicevo nel mio post ad agosto, se questo sarà davvero un addio lo stabiliremo tra qualche anno…
Per quanto riguarda il panorama degli artisti emergenti, essi sono davvero tanti e questo è solo un bene. Fatti salvi il gusto ed il giudizio personali, sul lato folk-rock si sono distinti i ragazzi della band degli Avett Brothers, che avevano già ricevuto precedenti unanimi consensi con gli album pubblicati per la etichetta Ramseur Records ma che nel 2009 sono usciti con un nuovo cd per la Sony, prodotto da Rick Rubin. Sul lato mainstream i Lady Antebellum sono stati la sorpresa più gustosa con il loro country-pop ed hanno avuto un 2008 strepitoso che ha toccato il suo culmine con i premi come gruppo vocale e come singolo dell’anno ai CMA Awards a novembre. Senza contare le due nomination ai Grammy 2010 (migliore canzone country e migliore esecuzione country di un gruppo).
Zac Brown Band
Zack Brown Band piazza nel 2008 quattro singoli tra i più venduti e raccoglie elogi a quattro mani. Tanti altri attendono dietro l’angolo un successo che, date le premesse, sicuramente raccoglieranno nei mesi a venire. Penso, per esempio, a Luke Bryan, Randy Hauser (tenetelo d’occhio!), Jamie Johnson (vittoria sfiorata ai CMA Awards e caspita che bel disco ragazzi!!!), David Nail, Chris Young, Gloriana, Love And Theft e Justin Moore.
Randy Houser
Veniamo alle note che più ci interessano: molti artisti in questo 2008 hanno fatto bene anche in Europa. Una mossa, questa, che oltre a farci piacere come fan risulta essere molto saggia in quanto aumenta le vendite e amplia la base di appassionati. Tra questi artisti annovero quest’anno gli stessi Lady Antebellum, Toby Keith, Alan Jackson (pienone ai suoi concerti in Scandinavia in agosto), Joe Nichols, Dierks Bentley (impossibile trovare un biglietto per il suo mini tour inglese ad inizio 2008), Marty Stuart, Tracy Byrd, Charlie Daniels Band, Craig Morgan e – manco a dirlo – Taylor Swift, che si è spinta fino in Australia.
Jamie Johnson (Foto AP)
Per molti artisti emergenti il 2008 è stato anche purtroppo un anno di travagli legati alla scomparsa o fusione di etichette discografiche minori. Carolwood, una etichetta dipendente dalla Lyric Street, ha chiuso i battenti così come hanno fatto la Country Thunder e la Montage. Universal South e ShowDog Nashville hanno da poco annunciato la loro fusione. D’altra parte la instabile economia non ha impedito la nascita di nuove realtà discografiche, come la Redneck Records di Gretchen Wilson, la Republic Nashville, la Stoney Creek e la Treehouse Records. Molti artisti poi hanno deciso di produrre i propri dischi in proprio, senza più dipendere dai capricci dei discografici o dalle imprevedibili situazioni del mercato: Michael Peterson con la sua MP/Beyond Music ha prodotto un disco esclusivamente voluto ed ispirato dalla sua esperienza dal vivo in Italia del 2008 a Voghera per la prima edizione dell’Independence Day (“Baby, I’m Stickin With You”) e Billy Dean ha lanciato quest’anno il suo nuovo “Billy Dean Sings Richard Leigh”. Ma costoro meritano più spazio e ne parlerò tra qualche giorno…
Un trend inesorabilmente destinato ad incrementarsi nel 2010 sembra essere quello del passaggio al digitale e del download dalla rete, anche del singolo mp3. L’esempio dei The Parks e di Trent Tomlinson sono eloquenti in tal senso. Il ragionamento sotteso a questa pratica è: se un artista non è ritenuto ancora pronto per incidere un intero album, si possono mettere in vendita online i brani finora realizzati. O – viceversa – se le vendite di un cd non sono andate bene, la casa discografica può concretamente sperare di poter rientrare di parte delle (altissime) spese di produzione/distribuzione attraverso una “pubblicazione” online. Non si può mai sapere quando una canzone accende la miccia delle vendite, proiettando poi l’intero disco in orbita.
Pero ora mi fermo qui. Auguro a tutti voi, lettori di CountryStateLine, un eccitante, indimenticabile e prospero 2010. Non smettete di essere ottimisti e soprattutto di ascoltare tanta buona musica country!
Ci troviamo l’anno prossimo! KEEP IT COUNTRY!
M.A.